Benedetto XVI apre il tredicesimo Sinodo dei Vescovi
Oggi, in Piazza San Pietro, l’apertura ufficiale del 13.mo Sinodo dei vescovi, dedicato alla nuova evangelizzazione, ovvero “l’orientamento programmatico – dice il Papa – per la vita della Chiesa, delle famiglie, delle comunità”. Oltre 400 i concelebranti che, assieme a Benedetto XVI, ribadiscono: “La Chiesa esiste per evangelizzare”
“L’evangelizzazione, in ogni tempo e luogo, ha sempre come punto centrale e terminale Gesù, il Cristo, il Figlio di Dio; e il Crocifisso è per eccellenza il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo: segno di amore e di pace, appello alla conversione e alla riconciliazione”.
La nuova evangelizzazione guarda principalmente a quei battezzati che si sono allontanati dalla Chiesa e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana”.
“L’Assemblea sinodale che oggi si apre è dedicata a questa nuova evangelizzazione, per favorire in queste persone un nuovo incontro con il Signore, che solo riempie di significato profondo e di pace la nostra esistenza; per favorire la riscoperta della fede, sorgente di Grazia che porta gioia e speranza nella vita personale, familiare e sociale”.
Poi, prendendo spunto dal Vangelo odierno, Benedetto XVI pone l’accento su una “realtà già nota ma forse non pienamente valorizzata”, ovvero sul matrimonio tra uomo e donna che “costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi”, soprattutto per quello “scristianizzato”
“L’unione dell’uomo e della donna, il loro diventare ‘un’unica carne’ nella carità, nell’amore fecondo e indissolubile, è segno che parla di Dio con forza, con un’eloquenza che ai nostri giorni è diventata maggiore, perché purtroppo, per diverse cause, il matrimonio, proprio nelle regioni di antica evangelizzazione, sta attraversando una crisi profonda …
Il matrimonio è legato alla fede, non in senso generico bensì come “unione d’amore fedele e indissolubile”
“C’è un’evidente corrispondenza tra la crisi della fede e la crisi del matrimonio. E, come la Chiesa afferma e testimonia da tempo, il matrimonio è chiamato ad essere non solo oggetto, ma soggetto della nuova evangelizzazione”.
Alla fine il ricordo dei due nuovi Dottori della Chiesa:
lo spagnolo San Giovanni d’Avila, vissuto nel XVI secolo, “uomo di Dio che univa la preghiera costante all’azione apostolica”,
e la tedesca Santa Ildegarda di Bingen, del XII secolo, “donna di vivace intelligenza”, capace di “discernere i segni dei tempi”.
Questi e tutti i Santi, dice il Papa, sono “i veri protagonisti dell’evangelizzazione” ed anche “i pionieri ed i trascinatori della nuova evangelizzazione”
“La santità non conosce barriere culturali, sociali, politiche, religiose.
Il suo linguaggio – quello dell’amore e della verità – è comprensibile per tutti gli uomini di buona volontà e li avvicina a Gesù Cristo, fonte inesauribile di vita nuova. … [ ma i Santi insegnano anche che ] “solamente purificati, i cristiani possono ritrovare il legittimo orgoglio della loro dignità di figlio di Dio”
“Lo sguardo sull’ideale della vita cristiana, espresso nella chiamata alla santità, ci spinge a guardare con umiltà la fragilità di tanti cristiani, anzi il loro peccato, personale e comunitario, che rappresenta un grande ostacolo all’evangelizzazione, e a riconoscere la forza di Dio che, nella fede, incontra la debolezza umana.
Pertanto, non si può parlare della nuova evangelizzazione senza una disposizione sincera di conversione“.
Lascia un commento