Stanno alla porta e bussano: In dialogo con i maestri del sospetto e i testimoni della fede.
La comunità parrocchiale “S. Antonino martire” di Castelbuono si accinge a vivere l’anno della fede, indetto dal papa Benedetto XVI con la pubblicazione della lettera apostolica Porta fidei la “Porta della fede”.
L’anno è iniziato l’11 ottobre 2012, nel cinquantesimo anniversario dell’apertura del Concilio vaticano II e a vent’anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, e terminerà il 24 novembre 2013.
L’immagine della porta è tratta da un testo degli Atti, in cui Paolo e Barnaba, tornati nella comunità di Antiochia che li aveva inviati in missione, raccontano alla Chiesa “ tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede”(At 14,27).
La metafora della porta è suggestiva, poiché evoca l’idea di un cammino, di un passaggio. La fede non è qualcosa di acquisito una volta per sempre, né di afferrabile in modo puntuale e immediato: esige piuttosto la gradualità di un itinerario. E’ un cammino che dura tutta la vita, inizia col Battesimo e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna. In questo cammino operano insieme tanto Dio quanto la persona umana: è Dio che apre la porta, ma lo fa attraverso l’impegno di alcuni uomini, come Paolo e Barnaba, chiamati ad annunciare l’evangelo, e la disponibilità di altri uomini e donne, docili nell’accogliere il loro annuncio. La fede è un dono, che non si impone, ma chiede la collaborazione di un’accoglienza.
La fede è affidarsi, è porre la nostra fiducia in un Altro e nella relazione con lui
La fede, come leggiamo nella lettera apostolica, implica una testimonianza ed un impegno pubblico. Il cristiano non può mai pensare che credere sia un fatto privato. La fede, proprio perché è atto della libertà, esige anche la responsabilità sociale di ciò che si crede, esige cioè che la si annunci senza timore ad ogni persona. È il dono dello Spirito Santo che abilita alla missione e fortifica la nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa.
Oggi è necessario un più convinto impegno ecclesiale a favore di una nuova evangelizzazione per riscoprire la gioia nel credere e ritrovare l’entusiasmo nel comunicare la fede. La fede cresce quando è vissuta come esperienza di un amore ricevuto e quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia.
La nostra comunità vuole vivere questo anno come un’occasione propizia, un tempo di riflessione, in cui si possa riscoprire la fede attraverso l’ascolto della Parola di Dio, nei sacramenti, nella conoscenza dei contenuti di fede, nella carità.
Continuando idealmente il nostro dialogo con i mendicanti dell’Assoluto, già iniziato lo scorso anno, in questo anno della fede, vorremmo metterci in ascolto, sulla soglia della Porta della fede, sia dei maestri del sospetto come anche dei testimoni della fede. Ai maestri del sospetto chiederemo di farci conoscere le loro domande, di far nostra la loro inquietudine intellettuale, di poter condividere la stessa passione nella ricerca delle risposte. Ai testimoni della fede chiederemo di aiutarci a farci carico delle domande e delle risposte della fede, ad insegnarci ad essere pronti a rendere ragione della nostra speranza a testimoniare nel vissuto il creduto a distinguere ma non a contrapporre fede e ragione.
Gli incontri saranno tenuti da padre Filippo Santi Cucinotta, OFM Cappuccini, docente di Teologia orientale alla Facoltà teologica di Sicilia (Palermo), nel salone parrocchiale ogni mese alle ore 20.00 a partire dal 27 ottobre.
Inoltre, il 26 ottobre inizieranno gli incontri settimanali sulla Costituzione Conciliare “Dei Verbum” e a seguire la lettura del Vangelo di Luca a cura del Prof. Totuccio Grisanti.
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