Vivere la Quaresima con più intensa comunione ecclesiale superando individualismi e rivalità.
Prima di entrare nel nascondimento richiamo forte, di Benedetto XVI, nella liturgia delle Ceneri, alla comunione ecclesiale, con l’invito a superare individualismi e rivalità .
Partendo dal chiaro richiamo del profeta Gioele a ritornare a Dio , Benedetto XVI spiega che questo è possibile grazie alla forza della misericordia di Dio e diventa realtà concreta “solo quando la grazia del Signore penetra nell’intimo e lo scuote donandoci la forza di ‘lacerare il cuore… ”
Poi continua:
“In effetti, anche ai nostri giorni, molti sono pronti a “stracciarsi le vesti” di fronte a scandali e ingiustizie – naturalmente commessi da altri –, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio “cuore”, sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e converta”
Ancora Benedetto XVI si sofferma sull’invito del profeta Gioele quando parla della preghiera dei sacerdoti che chiedono a Dio con le lacrime agli occhi
“Questa preghiera – dice – ci fa riflettere sull’importanza della testimonianza di fede e di vita cristiana di ciascuno di noi e delle nostre comunità per manifestare il volto della Chiesa e come questo volto venga, a volte, deturpato:
“Penso in particolare alle colpe contro l’unità della Chiesa, alle divisioni nel corpo ecclesiale.
Vivere la Quaresima in una più intensa ed evidente comunione ecclesiale, superando individualismi e rivalità, è un segno umile e prezioso per coloro che sono lontani dalla fede o indifferenti”.
Quanto vicine queste precisise affermazioni a quello che il Cardinale Martini aveva detto in una intervista su Repubblica nel 2008 (ci sono cose che vorrei dire alla chiesa).
L’invito, poi, a cogliere queste parole con ” urgenza che non ammette inerzia ”
… Il «ritornare a Dio con tutto il cuore» nel nostro cammino quaresimale passa attraverso la Croce …
Un cammino, in cui imparare ad uscire dall’egoismo e dalle chiusure per fare spazio a Dio che trasforma il cuore e ad ascoltare più assiduamente la Parola di Dio.
“La nostra testimonianza allora sarà sempre più incisiva quanto meno cercheremo la nostra gloria e saremo consapevoli che la ricompensa del giusto è Dio stesso, l’essere uniti a Lui, quaggiù, nel cammino della fede, e, al termine della vita, nella pace e nella luce dell’incontro faccia a faccia con Lui per sempre”
( Cliccando sull’ icona del post è possibile vedere e ascoltare l’omelia nella sua interezza )
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