XX Domenica del T.O. – Ogni rifiuto del Signore se letto nella fede è una grazia.
L’evangelista ci presenta l’incontro con la donna Cananèa [Marco la definisce «sirofenicia»] che esce incontro a Gesù implorandolo: «Pietà di me, Signore, figlio di David! Mia figlia è crudelmente tormentata da un demonio».
I Cananèi erano i Fenici ed erano uno dei popoli che nel libro del Deuteronomio (cap 7) , devono essere votati allo sterminio…. una popolazione pagana, una popolazione disprezzata ….. ( A. Maggi )
[ Questa donna Canaea ) lo acclama quale Messia, mostrando così di conoscere l’attesa di Israele; non solo, ma le sue parole indicano una grande fiducia nella capacità di Gesù di guarire sua figlia.
Egli però non le risponde nulla.
Sono allora i discepoli a intercedere per la donna, chiedendo a Gesù che almeno le rivolga una parola di congedo,[ il testo delle CEI dice esaudiscila”, ma è invece letteralmente “mandala via”. ( A. Maggi ) ] visto che essa continua a gridare il suo bisogno.
Ma egli ribatte: «Non sono stato inviato che alle pecore perdute della casa di Israele»; ( E Bianchi )
[ Da parte di Gesù] vi è una certa durezza nei confronti della donna. ( Atos )
…. Ma né la preghiera della donna né la mediazione dei discepoli ottiene la grazia. ( D. Uberto )
… E quello del Signore non è un rifiuto assoluto: è solo un ordine di priorità: «lascia prima»:.
Gesù dice: «io sono stato mandato per la casa di Israele»: però per essa compio tutto in modo sovrabbondante che è per tutti.
Ogni rifiuto del Signore se letto nella fede è una grazia grossa.
Dio è semplice non fa mai finta: è il nostro occhio e orecchio che sente un rifiuto là dove non c’è: la cananea non ha sentito il rifiuto. Solo si tratta di accettare le sue condizioni: la donna non solo riconosce una priorità temporale ma va più avanti: li chiama padroni. ( Don G. Dossetti )
«È vero, Signore – disse la donna –, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
I cagnolini non sono i cuccioli, ma i cani domestici che stavano in casa.
Ebbene Gesù, secondo questa indicazione, distingue tra coloro che hanno diritto, i figli di Israele, e i cani, termine alquanto dispregiativo – il cane era un animale impuro – che indicava i pagani.
Gesù, attraverso queste risposte, sta preparando i discepoli a quello che i discepoli non vorranno, a condividere il pane anche con i pagani.
Gesù ha condiviso il pane con il popolo d’Israele e ora vuole portare i discepoli a condividere il pane con i pagani, ….. ( A. Maggi )
Gesù discerne nelle parole della Cananea la fede di questa donna e da essa si lascia interpellare, fino a mutare il proprio comportamento: «Donna, davvero grande è la tua fede! Ti sia fatto come desideri», comando efficace che causa immediatamente la guarigione della figlia.
Ma questa affermazione di Gesù va intesa in tutta la sua ricchezza.
Egli non pone condizioni alla donna, non le dice: «Se hai fede, farò per te ciò che desideri», così come non ha mai detto a nessuno: «Se hai fede, ti salvo».
No, Gesù riconosce la fede di chi gli sta di fronte e sa mettere in lui fiducia.
Per questo ripete sovente: «La tua fede ti ha salvato» (Mt 9,22; Mc 10,52), oppure, come dice a un altro pagano, il centurione romano: «Sia fatto secondo la tua fede» (Mt 8,13).
Ecco un elemento saliente dell’autorevolezza di Gesù: la sua capacità di far crescere e fiorire le persone che incontra, riaprendo per loro spazi inattesi di vita nuova.
Così egli abbatte le barriere che separano gli uomini e ci narra che, quando si incontra in verità una persona, questa cessa di essere ciò che i muri la rendono per tornare ad essere semplicemente un essere umano, creato a immagine e somiglianza di Dio.
Questo incontro con la donna cananea segna un’importante apertura di Gesù ai pagani, come lo sarà anche la successiva moltiplicazione dei pani, al termine della quale resteranno sette ceste di pezzi avanzati, simbolo delle settanta genti della terra (cf. Mt 15,32-39); tra queste genti – non dimentichiamolo – siamo da annoverare anche noi cristiani provenienti dal paganesimo… Attraverso questi segni Gesù ci mostra che il banchetto del Regno è aperto a tutti (cf. Mt 8,11): dovremmo ricordarlo quando siamo tentati di erigere nuovi muri frutto del nostro cattivo zelo… ( E Bianchi )
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