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IV Domenica di Avvento . – In Maria si realizza il mistero dell'umanizzazione di Dio.

www.chiesadicefalu.itLa quarta domenica di Avvento, che sempre cade all’interno delle ferie maggiori di Avvento (gli otto giorni che precedono la memoria della nascita di Gesù), ci narra l’azione di Dio in una donna.
In una terra ai margini della Palestina, in un villaggio insignificante, in una casa semplice e sconosciuta, in una famiglia quotidiana si realizza il mistero dell’umanizzazione di Dio: Dio, l’eterno, si fa mortale, il forte si fa debole, il celeste si fa terrestre ( E. Bianchi )
Frammento vivo e vero di umanità, Maria è inseparabilmente il terreno d’avvento del Tutto divino.
Proprio così la si può definire donna icona del Mistero.
…Il mistero appare già nella scena dell’annunciazione, dove la Trinità si lascia riconoscere come il grembo adorabile che accoglie la Vergine santa, al tempo stesso in cui Maria si offre come il grembo del Figlio di Dio.
Fra Maria e la Trinità è stabilito un rapporto di profondità unica: ella è “il santuario e il riposo della santissima Trinità”.
La Trinità si fa presente in Lei nella ricchezza delle relazioni che la legano alle tre Persone divine secondo i vari aspetti della sua vicenda terrena:
in quanto Vergine, ella sta davanti al Padre come recettività pura e si offre perciò come icona di Colui che nell’eternità è puro ricevere, il Generato, l’Amato, il Figlio eterno, la Parola uscita dal Silenzio.
In quanto Madre, Maria si rapporta al Verbo incarnatosi in lei quale sorgente di amore che dona la vita, ed è perciò icona materna di Colui che da sempre e per sempre ha iniziato ad amare, il Generante, l’eterno Amante, il Padre.
In quanto arca dell’alleanza nuziale fra il cielo e la terra, Sposa in cui l’Eterno unisce a sé la storia e la ricolma del suo dono, Maria si offre come icona dello Spirito Santo, che è nuzialità eterna, vincolo di carità infinita ed apertura permanente del Dio vivo alla storia degli uomini.
   Nella Vergine Madre viene così a specchiarsi il mistero stesso delle relazioni divine: nell’unità della sua persona riposa l’impronta dell’unico Dio tripersonale.( Bruno Forte )
Fare silenzio, come Maria. Perché solo il silenzio custodisce il mistero del cammino dell’uomo con Dio.
 Nella storia della salvezza, l’ombra e il silenzio sono i “luoghi” in cui Dio si è manifestato all’uomo.
Il Signore sempre ha avuto cura del mistero e ha coperto il mistero.
Non ha fatto pubblicità del mistero. Un mistero che fa pubblicità di sé non è cristiano, non è il mistero di Dio: è una finta di mistero!
E questo è quello che è accaduto alla Madonna qui, quando riceve suo Figlio: il mistero della sua maternità verginale è coperto.
E’ coperto tutta la vita!
E Lei lo sapeva.
Quest’ombra di Dio, nella nostra vita, ci aiuta a scoprire il nostro mistero: il nostro mistero dell’incontro col Signore, il nostro mistero del cammino della vita col Signore.
Ognuno di noi sa come misteriosamente opera il Signore nel nostro cuore, nella nostra anima.
… E qual è la nube, la potenza, com’è lo stile dello Spirito Santo per coprire il nostro mistero?
Questa nube in noi, nella nostra vita si chiama silenzio: il silenzio è proprio la nube che copre il mistero del nostro rapporto col Signore, della nostra santità e dei nostri peccati.
…Quando non c’è silenzio nella vita nostra, il mistero si perde, va via. Custodire il mistero col silenzio! Quella è la nube, quella è la potenza di Dio per noi, quella è la forza dello Spirito Santo.
 Maria è stata la perfetta icona del silenzio. Dall’Annunciazione al Calvario. … … Era silenziosa, … col silenzio ha coperto il mistero che non capiva e con questo silenzio ha lasciato che questo mistero potesse crescere e fiorire nella speranza. ( Papa Francesco )
 
 
 

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