Cerca nella bibbia

Per citazione
(es. Mt 28,1-20):





Per parola:


Siti Amici

Ultimi Post
Post in evidenza
Featured video
Intervista a H.Küng 1 Parte
Intervista a H.Küng 2 Parte
Intervista Mons. Bettazzi
Leggiamo, una pagina al giorno, il libro “ PREGARE LA PAROLA” di Enzo Bianchi. Per accedervi click sulla voce del menu “ PREGARE LA PAROLA” o sull’icona che scorre di seguito .

XIV Domenica del T.O. – Divenire operai della sua messe è un invito rivolto a tutti

discepoli evangelizzatoriAnche in questa domenica, le letture della liturgia ci aiutano a comprendere la vera identità del discepolo di Gesù. Al centro del Vangelo odierno la chiamata e la missione da parte del Signore di settantadue nuovi discepoli. Si tratta di un numero simbolico, che richiama l’insieme di coloro che sono destinati a rendere testimonianza al Signore su tutta la terra. ( N. Galantino )
Le parole di Gesù sono un invito a prendere coscienza che c’è bisogno della collaborazione di tutti. Purtroppo nella tradizione religiosa queste parole sono state limitate, riservate, quindi facendo loro perdere tutta la sostanza, alle vocazioni religiose.
Come se Gesù avesse pensato a chiedere di inviare preti, frati e suore. Nulla di tutto questo. Divenire operai della sua messe è un invito rivolto a tutti. Tutti devono collaborare all’annunzio della buona notizia di Gesù. Non ci sono categorie speciali, non ci sono categorie riservate ( A Maggi )
«Mancano operai del bello, mietitori di speranza, contadini che sappiano far crescere germogli di un mondo più giusto, di un’umanità più positiva, più umana» (E. Ronchi).
Gesù manda i discepoli a due a due, perché vivano innanzitutto in comunione e siano l’uno sostegno per l’altro, l’uno regola all’altro nelle tentazioni; due a due affinché la missione non sia un’azione di uomini singolari e individualisti. Li invia come pecore tra i lupi, cioè inermi, deboli, fragili, consapevoli di stare in mezzo a coloro che si oppongono al Vangelo di Gesù Cristo; pecore tra i lupi anche per testimoniare che così gli inviati preparano quel giorno escatologico in cui “il lupo dimorerà insieme con l’agnello” (Is 11,6).   
Gesù si ferma a spiegare in modo particolare lo stile del discepolo inviato da lui, il Signore, e da lui totalmente dipendente. Non sarà come alcuni missionari farisei, né come i filosofi itineranti, né come i rabbini visitatori. Sarà piuttosto come il levita del salmo 16, che nella sua povertà proclama: “Il Signore è mia porzione e mio calice” (v. 5), perché confiderà solo nel Signore. Sarà povero, non misero, ma senza denaro con sé, senza assicurazioni per il viaggio, e attuerà innanzitutto un contatto cellulare, entrando nelle case, incontrando sulle strade quelli che cercano la vita piena. A costoro, “figli della pace”, della vita in pienezza, gli inviati augureranno lo shalom, la pace….. ( E Bianchi  )
In qualunque casa entriate non domandate di che idea sono, se credono in Dio o non ci credono, se sono del vostro partito, ma dite «Pace a questa casa».  Se c’è un figlio della pace rimanete, altrimenti la pace ritornerà a voi.
Vorrei dire: la condanna c’è ma non è una condanna estrinseca, è già nell’ essere senza pace.
 Questo modo pacifico di vivere il messaggio del Vangelo non ha confini, non ha discriminazioni perché ovunque c’è un figlio della pace.   ….  I figli della pace sono dovunque. ( Ernesto Balducci – da: “Gli ultimi tempi” – Vol. 3 )
…   Ciò che stupisce in questo invio dei discepoli è che Gesù non chiede di compiere grandi cose, portenti,  … ma  di vivere come Lui che, “da ricco che era, si è fatto povero per noi” (cf. 2Cor 8,9); come Gesù che, da santo che era, è andato ad alloggiare presso i peccatori (cf. Lc 19,7); come Gesù, che annunciò lo shalom quale buona notizia (cf. At 10,36).
…  Questa pagina evangelica può sembrarci radicale, severa nelle richieste relative allo stile missionario, ma in verità per ogni inviato si tratta di essere figlio nel Figlio, vivendo la missione che il Figlio stesso ha ricevuto dal Padre quando è stato da lui inviato nel mondo. Basta riferirsi alla missione di Gesù e non inventarci noi delle missioni, soprattutto in un clima come quello attuale: si è così tesi all’evangelizzazione degli altri che non si guarda più se l’inviato è evangelizzato o no, se assomiglia al suo Signore o se invece è preoccupato del numero degli ascoltatori e del risultato della sua propaganda del prodotto…  (Enzo Bianchi )
 
 
 
 
 
 
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I concili nei secoli
Clck sull’icona per aprire il documento



I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
Cliccando sulla copertina del libro o sulla voce del menu “ pregare la parola” leggiamo ogni giorno una pagina del libro di Enzo Bianchi per entrare nello spirito della Lectio Divina.
New

POST DA SEGNALARE ( click per aprire collegamento)

Di sinodalità si può morire

Documento
preparatorio
del Sinodo
dell’Ammazonia

Transito di Madre
Agnese Magistretti

I Migranti sono
Persone..
non questioni
migratorie

Riflessioni sui
Migranti:
ricordando
La storia
di Ruth

P. Sorge
La politica
di chiusura
Mostrerà
la propria
disumanità

Lettera al
Presidente
della Repubblca
delle clarisse
carmelitane

Il nuovo patto
delle Catacombe
Chiesa povera
per i poveri

Cardinale Zuppi
a "Che tempo che fa"