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II Domenica di Avvento – Il Signore ti è vicino, ti sta accanto, ti segue, ti apre la strada, e rallenta il passo quando sei stanco. Egli è l’unico che rallenta il passo quando sperimenti che tutti ti scavalcano e ti superano…

Domenica scorsa abbiamo iniziato l’Avvento con l’invito a vigilare; oggi, seconda domenica di questo tempo di preparazione al Natale, la liturgia ce ne indica i contenuti propri: è un tempo per riconoscere i vuoti da colmare nella nostra vita, per spianare le asperità dell’orgoglio e fare spazio a Gesù che viene.
Il profeta Isaia si rivolge al popolo annunciando la fine dell’esilio in Babilonia e il ritorno a Gerusalemme. [ Papa Francesco ]
Dopo settant’anni di correzione, il Profeta annunzia il ritorno, ma si parte dal deserto. La via di casa passa per la steppa, ci si deve misurare con il vuoto.
Per tornare nella propria eredità, per riprendere il posto giusto nella vita, bisogna partire dalla povertà, dal nulla. Non è per un caso che Giovanni battezzi nel punto più depresso della terra, -430 m sotto il livello del mare. Qui inizia il più antico dei Vangeli, quello di Marco. Dal deserto, dal profondo, dal nulla. Si riparte da zero. ( Fabio Rosini )
La prima parola del Vangelo di Marco è “INIZIO” (arché), la stessa con cui si apre il libro della Genesi … Si inaugura infatti una nuova storia, una nuova creazione, con la proclamazione della “buona e bella notizia” (euanghélion), riguardante l’evento di Gesù, il Messia, il Figlio di Dio.
… Questo inizio però non è stato un evento accaduto per caso, ma è inscritto nella storia di un popolo, Israele,
… Il Cristo era stato promesso da Dio ed era stato invocato e atteso dai poveri e umili credenti nel Signore: ora tutto si compie come (kathós) era stato scritto.
Giovanni il Battista, il Battezzatore, entra in scena per rivelare la venuta di Gesù, ormai presente nella storia, discepolo tra i suoi discepoli, ma nascosto, non ancora manifestato nella sua identità.
Come Malachia aveva rivelato che la venuta di Dio sarebbe stata preceduta da un messaggero il quale avrebbe aperto la strada davanti al suo volto, così è accaduto. Nel deserto Giovanni è voce di uno che grida: “Preparate una strada al Signore, fate diritti i suoi sentieri”. [ E. Bianchi ]
La via del Signore, non la nostra, i sentieri suoi, non i nostri.
La via del Signore, nel mondo biblico, è la sua volontà.
Ci siamo addomesticati le sue vie, abbiamo fatto una edizione riveduta e corretta dei suoi sentieri, abbiamo manipolato le sue indicazioni. Ci sono alture e crepacci fra noi e il Signore: vanno risagomati.
L’altezzosità dell’orgoglio da una parte e il burrone della tristezza dall’altra, sono abitudini a cui disobbedire.
Il Battista viene per metterci davanti alle vie di Dio senza tortuosità, il suo compito è rimetterci nella verità. ( Fabio Rosini )
Perché preparare una strada al Signore?
Perché il Signore non chiede mai che apriamo una strada davanti a noi e la percorriamo per andare a lui, ma esattamente il contrario: chiede di sgomberare la strada sulla quale egli raggiunge noi, viene verso di noi. [ E. Bianchi ]
Il Signore ti è vicino, ti sta accanto, ti segue, ti apre la strada, e rallenta il passo quando sei stanco. Egli è l’unico che rallenta il passo quando sperimenti che tutti ti scavalcano e ti superano. (don Tonino Bello)
Il Signore ci precede sempre, nella chiamata, nell’incontro, nell’amore, “il suo volto cammina con noi” (cf. Es 33,14). Facciamo molta fatica a comprendere questo in profondità, ma nel suo venire a noi si rivela proprio il suo amore gratuito, la sua grazia.
Giovanni, nella più radicale obbedienza, riconosce di essere stato mandato per manifestare un suo discepolo: colui che gli viene dietro, sta per passargli davanti (cf. Gv 1,30).
Questo discepolo deve tenere il posto centrale, perciò Giovanni si mostra sempre decentrato, interamente teso a indicare colui al quale devono andare gli sguardi di tutti.
Egli confessa però anche la differenza tra il suo battesimo e quello che sarà dato da Gesù, due immersioni differenti: l’una nell’acqua, l’altra nello Spirito santo, nello Spirito di Dio che il Messia detiene in abbondanza e pienezza (cf. Is 11,1-2), quello Spirito di Dio che Gesù donerà a quanti credono in lui. (E. Bianchi )
Ho bisogno che Giovanni Battista mi rimetta nella verità, ho bisogno di farmi correggere, ma per cambiare veramente ho bisogno del Messia. Non mi basta la mia buona volontà, non basta a nessuno.
Per vivere secondo il Regno dei cieli ci vuole lo Spirito Santo.
Bisogna ricevere la vita dei figli di Dio, che solo Cristo può dare.
È lo Spirito che esalerà morendo e darà da risorto. Il più forte della legge, Colui che muore e risorge per me mi fa rinascere dalla Sua misericordia. ( Fabio Rosini )

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