I Domenica di Avvento – Tutta la vita della Chiesa è una vita di Vigilanza
«L’oracolo, della prima lettura tratta dal libro di Geremia, si presenta come la realizzazione di una parola buona che Dio realizzerà. Questo è l’Avvento: la parola buona del Padre pienamente si realizza in noi. …La prospettiva, che si apre nell’avvento, è far sì che il nome di Dio divenga il nome della Chiesa. È quanto speriamo: questo tempo compia in noi questo che la realtà di Dio diventi la nostra realtà: la sua giustizia sia in noi e con Lui possiamo regnare» (d. G. Dossetti, appunti di omelia, Gerico 2.12.1979).
Nella seconda lettura le indicazioni per questo nostro Avvento: esortazione molto forte ad abbondare e a sovrabbondare. ….. di abbondare nella carità l’uno verso l’altro e verso tutti. … avere una visione larga gli uni verso gli altri, uscire dalla nostra piccola tana e muoverci verso l’altro. … Poi un forte richiamo alla purezza: generale e particolare: …la preparazione di una dimora pulita al Signore che viene. …e viene nel mondo per dare una realtà nuova albare, limpidissima che è lo Spirito Santo: Spirito della limpidità, della purezza e degli affetti e del corpo ben armonizzati per cui Gerusalemme riposerà in fiducia e sarà quindi il suo nome: il Signore giustizia nostra (d. G. Dossetti, appunti di omelia, Gerico 2.12.1979).
Il Vangelo di questa domenica (cfr Lc 21,25-28.34-36) ci mette in guardia dal lasciarci opprimere da uno stile di vita egocentrico o dai ritmi convulsi delle giornate. Risuonano particolarmente incisive le parole di Gesù: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso. […] Vegliate in ogni momento pregando» (vv. 34.36).
… Il sonno interiore nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori, ma sempre girare intorno a noi stessi. E questo stanca, questo annoia, questo chiude alla speranza. …
L’Avvento ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli, al desiderio di un mondo nuovo. È il desiderio di tanti popoli martoriati dalla fame, dall’ingiustizia, dalla guerra; è il desiderio dei poveri, dei deboli, degli abbandonati. Questo tempo è opportuno per aprire il nostro cuore, per farci domande concrete su come e per chi spendiamo la nostra vita.
Il secondo atteggiamento per vivere bene il tempo dell’attesa del Signore è quello della preghiera. «Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina» (v. 28), ammonisce il Vangelo di Luca. Si tratta di alzarsi e pregare, rivolgendo i nostri pensieri e il nostro cuore a Gesù che sta per venire. Ci si alza quando si attende qualcosa o qualcuno. Noi attendiamo Gesù, lo vogliamo attendere nella preghiera, che è strettamente legata alla vigilanza. ( Papa Francesco)
Tutta la vita della Chiesa è una vita di Vigilanza, di veglia … Sarebbe interessante approfondire questo tema della vigilanza nei vangeli … Matteo usa il verbo greco “gregoreite” da cui il nome Gregorio “ vigilante, colui che sa vegliare” … Luca usa il verbo grego “ agrupneite” che potrebbe significare l’attività dei pastori che vegliano il gregge nella notte …. Perché non sia sopraffatto dai pericoli imminenti. La prima grande vigilante è stata Maria che ha saputo accogliere la parola del Signore con animo attento … ( Card. Martini )
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