XXXI Domenica del T.O. – Come Gesù che entra a casa di Zaccheo .. siamo invitati a entrare in intimità col peccatore,nella sua casa, senza alcuna paura di comprometterci col suo peccato !
La PRIMA LETTURA afferma che il mondo dinanzi al Signore è polvere sulla bilancia, stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Non ha nessun peso. Non avendo alcun peso, non ha neanche alcuna possibilità di intervento nelle decisioni di Dio.. che ha compassione di tutti. Tutte le cose che esistono da Lui sono amate. Lui non prova nessun disgusto per nessuna cosa che lui ha creato. Ogni cosa esiste per espressa manifestazione della volontà di Dio. Egli è l’amante della vita.
Ogni vita è da lui amata. E l’uomo è una creatura speciale, unica. Dio non vuole la morte del peccatore. Dio ”lavora” per riportare l’uomo nella vita.
Nella II LETTURA Paolo ci invita a seguire il Signore Gesù nella sua obbedienza al Padre. … La celebrazione nella nostra realtà storica della Passione del Signore è l’annuncio supremo della nostra fede.
E’ importante non lasciarsi confondere le mente e allarmare da ispirazioni e da discorsi che, al di fuori dell’incontro sereno con la Parola di Dio, si autopresentano come l’ultima parola o l’evento verso cui convergere, o la proposta, o il metodo, o l’opera cui piegare tutta la propria vita… I movimentismi e le accentuazioni che ne derivano, spesso intrise di grandi e vani “culti della personalità” tanto vani quanto dannosi, deviano dalla vera vigilanza e dalla vera attesa del Signore che viene. ( G. Nicolini )
Anche questa domenica il VANGELO racconta l’incontro di un pubblicano – Zacchèo – con Gesù, un incontro di salvezza che cambia radicalmente la vita di quel pubblico peccatore. Con un messaggio essenziale: Dio «viene a cercare chi era perduto». Sì, il nostro Dio, in Gesù, ci cerca costantemente, ogni volta che ci allontaniamo da lui, ogni volta che sperimentiamo il fallimento e la debolezza. Perché il suo cuore è mosso soltanto dall’amore e dalla misericordia: «(Tu) Hai compassione di tutti (prima lettura)… chiudi gli occhi sui peccati degli uomini… ami tutte le cose…». Ecco perché la storia di Zacchèo, insieme ad altre storie evangeliche (figlio perduto, adultera, Pietro…), dà a noi – tanto spesso schiacciati dai nostri limiti e sconfitte – speranza e fiducia nuove, poiché il nostro Dio «viene a cercare e a salvare ciò che era perduto». ( N. Galantino )
Nel narrare l’episodio di Zaccheo Luca dosa sapientemente le parole, per permettere al lettore di ogni tempo di comprendere il valore paradigmatico di questo incontro: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo rimanere, dimorare a casa tua”. “Zaccheo”: Gesù lo chiama con il suo nome proprio. “Scendi”. È come se gli dicesse: “Torna a terra, aderisci alla terra “ a fa ritorno alla tua condizione quotidiana!”. “Subito, in fretta”: senza indugio! “Oggi”: non ieri né domani. >>> “Oggi”, parola chiave in Luca, dalla nascita di Gesù quando gli angeli annunciano ai pastori: “Oggi, nella città di David, è nato per voi un Salvatore” (Lc 2,11) … fino all’ora della croce, quando Gesù dice al “buon ladrone”: “Oggi con me sarai nel paradiso” (Lc 23,43).Sempre noi incontriamo Gesù oggi! “Devo, è necessario..Rimanere, dimorare” (non semplicemente “fermarmi”) “A casa tua”: entrare nella casa di un altro significa condividere con lui l’intimità; nello specifico, essendo Zaccheo un peccatore pubblico, .. compromettersi in modo scandaloso con il suo peccato. Gesù … si fa bisognoso, si “spoglia” per entrare in dialogo con lui, parla il suo linguaggio, quello di chi era abituato a dare banchetti e ad accogliere persone in casa propria per fare affari. E qui sta per compiere l’affare della sua vita! E così siamo giunti non solo al centro del nostro testo, ma al cuore di una verità che, se ci crediamo davvero, può cambiare la nostra vita: non è la conversione che causa il perdono da parte di Dio, di Gesù, ma è il perdono che può suscitare la conversione! Con il suo comportamento Gesù rivela un volto di Dio che ci offre gratuitamente il suo perdono: se lo accogliamo, potremo anche convertirci, non viceversa! ( E. Bianchi )
“Oggi la salvezza è avvenuta in questa casa, perché anch’egli è figlio di Abramo” …La salvezza – ed è una operazione di tutti i giorni – è il passare da un rapporto mercificato a un rapporto conviviale. Gesù converte quest’uomo quando egli si colloca al di fuori della polarità del disprezzo. Zaccheo disprezza i poveri, i poveri disprezzano lui e Gesù da che parte è? Si colloca al di là dei due. Non perché sia interclassista – gli interclassisti sono con i ricchi, ovviamente – si colloca fuori, alla radice e muove le coscienze.
I poveri sono stupefatti: Costui sta con un peccatore! Gesù vuole liberare quest’uomo dal peccato, cioè dalla sua etica del possesso e dello sfruttamento e ci riesce. Quel convito diventa la resurrezione di un uomo, la salvezza. ( Ernesto Balducci – da: “Gli ultimi tempi” vol. 3)
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