NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Un re al contrario che salvi gli altri annientando se stesso.
Nella PRIMA LETTURA, tratta dal cap. V del II libro di Samuele, viene narrata la consacrazione di Davide re di Giuda e d’Israele.
Nei versetti proclamati risalta come le tribù che accorrono affermano di essere “ossa delle tue ossa e carne della tua carne” ( chiaro il riferimento alla stessa frase proferita da Adamo dinanzi a Eva ).
A Davide viene dato il potere di pascere ( servire, avere cura ) le tribù chiamate all’unità. Non è un fatto puramente umano quanto loro stanno facendo, è un evento divino, una cosa voluta dal dal Signore. È questo il vero principio della comunione.
Nei primi versetti della SECONDA LETTURA Paolo ci ricorda la storia universale della salvezza: opera di Dio e non opera nostra: Dio Padre “ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore”! … Questo “trasferimento” ci dona “la redenzione, il perdono dei peccati”: in questo regno divino tutti possiamo sperare di stare, appunto perchè in tale regno siamo sempre perdonati dai nostri peccati. La nostra fede ha, per questo, il segno e la potenza del Sacramento della riconciliazione.
Il ver.15 apre la grande “presentazione” di Gesù, il Figlio di Dio Padre, il Figlio dell’Amore di Dio Padre che ci è mostrato come “immagine del Dio invisibile”: Gesù è la “visibilità” di Dio! … è il “primogenito di tutta la creazione, perché in Lui furono create tutte le cose nei cieli e sulla terra, quelle visibili e quelle invisibili”!
La citazione delle varie potenze ( troni, dominazioni etc…) fa trasparire la preoccupazione di Paolo circa il pericolo di “ inventare” una specie di “ religione” di queste potenze. Meglio essere atei che idolatri.
Gesù che è prima di tutte le cose è anche Capo della chiesa, intendendo per capo non una “ gerarchia” ma piuttosto il principio e il fine di ogni realtà. Tutto e tutti convergono verso di Lui. In Lui dunque tutto diventa divinamente prezioso! Nulla e nessuno può essere “scartato” come dice Papa Francesco!
La conclusione ( v 20) canta in modo divinamente mirabile come tutto in Lui si riconcili, perché Egli ha riconciliato tutto e tutti con il suo sacrificio d’amore: con “il sangue della sua Croce”!
Il VANGELO proclama che Gesù è un Re al contrario, condannato dai poteri religioso e politico che salva gli altri annientando se stesso.
Egli è, in assoluto, l’uomo che è vissuto per gli altri, senza niente per sé, nemmeno una tenda dove rifugiarsi.
È singolare il fatto che il primo cittadino di questo regno sia un ladrone. ( termine e traduzione impropri a quanto dicono gli esegeti …in realtà si trattava, come diciamo noi col linguaggio attuale, di un terrorista, di un oppositore che aveva usato le armi e quindi era stato condannato a morte. ).
Accanto a Gesù egli si trova in qualche modo affratellato perché come Lui non vuole questo mondo. In realtà lo vuole perché usa la violenza, mentre Gesù propone un cambiamento senza violenza ma con la forza dell’Amore. Il “buon” ladrone intuisce questo e si pente. Non si pente però davanti ad un tribunale, perché il tribunale non è degno di ricevere questo pentimento in quanto i tribunali di questo mondo sono strumenti di potere. Gesù a questo delinquente apre lo spazio del regno suo dicendo: oggi con me sarai nel paradiso”.
“.. È l’unica volta che nel vangelo di Luca appare il termine paradiso termine persiano che significa semplicemente “giardino”( era quel luogo intermedio dove le anime stavano in attesa della resurrezione ) …L’evangelista vuol contrapporre l’azione di Gesù con quella descritta nel libro della Genesi dove l’uomo peccatore è cacciato.
Con Gesù il primo ad entrare con Lui in paradiso è proprio l’uomo peccatore…L’amore di Dio guarda i bisogni delle persone. Non esistono per Gesù, per la forza del suo amore, casi impossibile che l’amore di Dio o l’amore di Gesù non possa vincere ( A. Maggi).
Egli può mostrare il suo potere solo salvando, ma non facendoli scendere dalla croce, bensì non abbandonandoli nell’ora della venuta del suo Regno.( E. Bianchi )
Guardando “l’altro ladrone” viene spontaneo chiedersi “come sarà possibile che Gesù e il cosiddetto “Buon Ladrone” si trovino in paradiso avendo lasciato l’altro ladrone in una croce senza risurrezione.” (G. Nicolini).
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