VI DOMENICA DI PASQUA – Oggi ne mondo tanti hanno tante cose ..ma manca il Padre . Io me ne vado – dice Gesù – ma arriverà un altro che vi insegnerà l’accesso al Padre. Vi ricorderà come accedere al Padre
L’episodio di Filippo che va in Samaria, narrato nella PRIMA LETTURA, è illuminante. Noi sappiamo chi erano i Samaritani. Erano l’apartheid di Israele, erano quelli con cui non si parlava.
Il messaggio arriva ai Samaritani e la città di Samaria ebbe una grande gioia: uscivano i demoni, gli storpi e i paralitici erano risananti. C’erano tra di loro alcuni che erano stati battezzati ma non avevano ricevuto lo Spirito Santo. Questo gruppo di cristiani battezzato solo nel nome di Gesù raffigura bene – mi sia permesso di giocare un po’ di analogia – quei cattolici che amano Gesù Cristo ma non hanno ricevuto lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo ha di proprio che spezza i confini. Chi crede nello Spirito Santo non appartiene più nemmeno alla chiesa ma appartiene all’umanità. È nella chiesa ma appartiene all’umanità.
Questa dilatazione è un effetto della speranza che nasce dalla fede e della fede che nasce dalla speranza, in una specie di reciprocità inscindibile. Quando questa speranza investe tutti i valori essa è degna di camminare in tutti i sentieri dell’uomo e non è mai aggressiva, anzi ritrova il senso del nostro cammino anche nel cammino altrui, anche in chi non ha mai conosciuto queste parole. Anche in chi invoca Buddha, Shiva. Allah, c’è lo Spirito Santo. (Ernesto Balducci – da “Gli ultimi tempi” – vol.1 – anno A)
La SECONDA LETTURA con Pietro, ci invita a presentare la speranza con pudore, con timidezza, anche con incertezza, con la perplessità che la speranza ha sempre, stando accanto a coloro che cercano le ragioni di sperare.
Dice Pietro, con parole straordinarie se pensiamo a quando furono scritte, «Tutto questo sia fatto con dolcezza e rispetto e con una retta coscienza». Questa è la comunicazione della speranza.
Gesù dice nel VANGELO di oggi: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui» (v. 21).
… L’amore a Dio e al prossimo è il più grande comandamento del Vangelo. … Se c’è un atteggiamento che non è mai facile, non è mai scontato anche per una comunità cristiana, è proprio quello di sapersi amare, di volersi bene sull’esempio del Signore e con la sua grazia. A volte i contrasti, l’orgoglio, le invidie, le divisioni lasciano il segno anche sul volto bello della Chiesa. […] Ogni giorno si deve imparare l’arte di amare …e questo, con l’aiuto di questo ”Avvocato”, di questo Consolatore che Gesù ci ha inviato che è lo Spirito Santo. ( Papa Francesco )
Il Brano evangelico di oggi, come altri del discorso di Gesù dopo la cena, mira a rassicurare gli apostoli che essi non dovranno sentirsi orfani dopo la sua morte.
Fino a quel momento era Gesù che stabiliva i tempi del lavoro e quelli del sollievo, indicava la direzione da prendere in ogni cammino, prevedeva il luogo in cui avrebbero celebrato la Pasqua. Era un po’ come una mamma soccorevole, che prende decisioni al posto dei figlio, data la loro piccolezza e fragilità.
Ora, dopo la sua morte, potrebbe succedere un po’ quello che avviene in ogni comunità dove il fondatore è responsabile di qualsiasi minuzia: alla sua scomparsa potrebbe seguire un tempo di smarrimento e di confusione per la mancanza di un referente preciso.
Ma Gesù promette che non sarà così: il Padre darà ai discepoli un altro “ Consolatore” ( Paraclito, Garante, Assistente ), perché rimanga con loro per sempre. Ed essi dovranno alzarsi in piedi e prendere le proprie decisioni con coraggio, sapendo che lo Spirito Santo è con loro.
E così che nel libro degli Atti degli Apostoli ( 5,32) si legge « E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo che Dio ha dato a coloro che si sottomettono a Lui». E ancora: «Abbiamo deciso, lo Spirito Santo e noi, di non imporvi nessun altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie» ( At 15,28).
Non c’è dunque un tempo della Chiesa in cui si debba attendere nel pianto la venuta di un profeta ( come è scritto: « La parola di Dio era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti» 1 Sam 3,1 ). Noi abbiamo nella condotta dello Spirito Santo la guida sicura per i nostri passi.( C. M. Martini “ Colti da stupore” )
Oggi nel mondo c’è un grande sentimento di orfanezza: tanti hanno tante cose, ma manca il Padre. … . Per questo Gesù promette: «Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito» (v. 16). “Io me ne vado – dice Gesù – ma arriverà un altro che vi insegnerà l’accesso al Padre. Vi ricorderà come accedere al Padre”. ( Papa Francesco )
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