III Domenica di avvento – Giovanni umile testimone della LUCE
Dalla PRIMA LETTURA, innanzitutto un interrogativo su quanto affermato al versetto 1 «lo Spirito del Signore è su di me». Pensiamo possa trattarsi del “ Servo del Signore”, figura e profezia del Figlio di Dio … ma , con uno sguardo a tutto il libro di Isaia, è verosimile anche considerare che possa essere lo stesso profeta e forse anche tutti noi « mandati a portare il lieto annuncio ai miseri ai cuori spezzati, agli schiavi, ai prigionieri per promulgare l’anno di grazia del Signore…» Nei versetti seguenti ritorna il tema nuziale e si parla dello sposo e della sposa di come vengono adornati per la festa della loro comunione nuziale dall’abito della salvezza e della giustizia.
Nella SECONDA LETTURA, essendo la gioia il tema della liturgia di questa III Domenica di Avvento, Paolo indica le condizioni per essere “missionari della gioia”: pregare con perseveranza, rendere sempre grazie a Dio, assecondare il suo Spirito, cercare il bene ed evitare il male (cfr 1 Ts 5,17-22). ( Papa Francesco )
Il brano del VANGELO ci offre una presentazione “altra” del Battista, rispetto ai sinottici: Giovanni è un uomo, senza alcuna qualifica di appartenenza sociale o religiosa. .. del quale importa solo dire che è “inviato da Dio” e, subito dopo, “testimone “. Egli si definisce ed è definito soprattutto in modo negativo, ossia in riferimento a ciò che non è: è inviato da Dio, ma non è la luce, bensì soltanto il testimone della luce. [ In tutte le risposte che da agli scribi] egli mostra chiaramente di essere un uomo decentrato, perché sa che al centro c’è il Cristo. Giovanni è l’esempio di ogni credente: nel suo divenire pura negazione e nel non attribuire a sé nulla egli rimanda tutta la Scrittura al Cristo. Questi è l’unica chiave interpretativa delle divine Scritture. Per i farisei la definizione che Giovanni ha dato di se stesso non è sufficiente per autorizzarlo a battezzare … Essi pensano forse che Giovanni proponga riti alternativi di purificazione a quelli che la Legge prescrive … Perciò vogliono sapere con quale autorità Giovanni battezzi, cioè come chiederà il Signore: «il battesimo di Giovanni era da Dio o dagli uomini?» (cfr. Mc 11,30).
«Egli risponde che il suo gesto prepara la venuta ormai imminente, anzi l’apparizione, di uno che è già presente nel mondo eppure non è conosciuto. … Ancora oggi occorre guardare all’umiltà autentica di Giovanni…In questo tempo di narcisismo religioso, un tempo in cui abbondano quelli che “raccontano se stessi per dare testimonianza” o che, in nome dei carismi ricevuti, ostentano senza pudore la propria persona agli occhi del mondo, Giovanni il Battezzatore è una memoria che interroga e giudica senza tregua… » ( E. Bianchi)
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