Festa della S. Famiglia – "Quando Maria e Giuseppe portarono il loro bambino al Tempio di Gerusalemme, avvenne il primo incontro tra Gesù e il suo popolo, rappresentato dai due anziani Simeone e Anna"
Nella Parola che oggi riceviamo dalla bontà di Dio emerge potente la tesi secondo la quale la fede non è una dottrina, ma piuttosto una storia!
Una storia certamente fondamentale, ma proprio per questo incessantemente in cammino, perché Dio non lo si può “capire”, cioè non lo si può catturare conoscitivamente, ma deve essere incessantemente “ascoltato” nella sua Parola che è costituzionalmente antica e sempre nuova!
In tale senso è meraviglioso il tributo che oggi la Parola di questa Liturgia rende alla fede ebraica e alla sua assoluta diversità e originalità rispetto a tutte le altre proposte “religiose” e “spirituali”: da Abramo, piuttosto “martirizzato” nel testo della Lettera agli Ebrei, fino alla Presentazione di Gesù al Tempio da parte dei suoi genitori, e alle parole meravigliose di Simeone e a quelle di lode della vecchia profetessa Anna, tutta la memoria della fede ebraica si raccoglie e si esalta nella memoria della storia della salvezza che Dio ha intessuto per il suo popolo e per ognuno dei suoi figli. …. ( G. Nicolini )
….Quando Maria e Giuseppe portarono il loro bambino al Tempio di Gerusalemme, avvenne il primo incontro tra Gesù e il suo popolo, rappresentato dai due anziani Simeone e Anna.
Quello fu anche un incontro all’interno della storia del popolo, un incontro tra i giovani e gli anziani: i giovani erano Maria e Giuseppe, con il loro neonato; e gli anziani erano Simeone e Anna, due personaggi che frequentavano sempre il Tempio.
Osserviamo che cosa l’evangelista Luca ci dice di loro, come li descrive.
Della Madonna e di san Giuseppe ripete per quattro volte che volevano fare quello che era prescritto dalla Legge del Signore (cfr Lc 2,22.23.24.27) .
Si coglie, quasi si percepisce che i genitori di Gesù hanno la gioia di osservare i precetti di Dio, sì, la gioia di camminare nella Legge del Signore!
Sono due sposi novelli, hanno appena avuto il loro bambino, e sono tutti animati dal desiderio di compiere quello che è prescritto.
Questo non è un fatto esteriore, non è per sentirsi a posto, no!
E’ un desiderio forte, profondo, pieno di gioia.
E’ quello che dice il Salmo: «Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia … La tua legge è la mia delizia (119,14.77).
E che cosa dice san Luca degli anziani? Sottolinea più di una volta che erano guidati dallo Spirito Santo.
Di Simeone afferma che era un uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione di Israele, e che «lo Spirito Santo era su di lui» (2,25); dice che «lo Spirito Santo gli aveva preannunciato» che prima di morire avrebbe visto il Cristo, il Messia (v. 26) ; e infine che si recò al Tempio «mosso dallo Spirito» (v. 27) .
Di Anna poi dice che era una «profetessa» (v. 36) , cioè ispirata da Dio; e che stava sempre nel Tempio «servendo Dio con digiuni e preghiere» (v. 37).
Insomma, questi due anziani sono pieni di vita! Sono pieni di vita perché animati dallo Spirito Santo, docili alla sua azione, sensibili ai suoi richiami…
Ed ecco l’incontro tra la santa Famiglia e questi due rappresentanti del popolo santo di Dio.
Al centro c’è Gesù. E’ Lui che muove tutto, che attira gli uni e gli altri al Tempio, che è la casa di suo Padre.
E’ un incontro tra i giovani pieni di gioia nell’osservare la Legge del Signore e gli anziani pieni di gioia per l’azione dello Spirito Santo.
E’ un singolare incontro tra osservanza e profezia, dove i giovani sono gli osservanti e gli anziani sono i profetici!
In realtà, se riflettiamo bene, l’osservanza della Legge è animata dallo stesso Spirito, e la profezia si muove nella strada tracciata dalla Legge. … ( papa Francesco )
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