Don Corrado Lorefice Nuovo Arvivescovo della Chiesa che è in Palermo: " … Voglio stare in mezzo a voi, nella semplicità, nel servizio affettuoso"
Grande folla in una clima di festa semplice e autentica intrisa di canti, striscioni, volti pieni di gioia e speranza per l’ingresso a Palermo del suo nuovo Pastore Don Corrado che arriva in grande sobrietà con la sua vecchia Ford.
Nel suo primo discorso in piazza Pretoria , proclamando il suo sentirsi palermitano , un anticipo in brevi ma importanti messaggi che caratterizzeranno il suo essere Pastore, “Porta”, della gente della Chiesa che è in Palermo
Questi alcuni passaggi dei vari interventi in Piazza Pretoria e in cattedrale.
“Non vi nascondo che la bellezza di Palermo appare spesso ferita, a causa di violenze e soprusi Sono qui per farmi carico di tutto questo. Una Sicilia che sia la terra della festa, della memoria viva degli anziani, dei bambini.
I nostri occhi sono ricolmi di gioia e gratitudine e i miei si ritrovano innanzitutto a contemplare la bellezza di una citta’ che ora e’ la mia. La riconosco, iniziando questa avventura con voi, nella sua natura di capitale europea, nella sua tradizione, nella sua bellezza, nel suo essere naturale culla di civilta’. Qui a Palermo Oriente e Occidente davvero si sono incontrati, ….
In forza del Vangelo il vescovo è chiamato a stare accanto a voi, voglio stare in mezzo a voi, nella semplicità, nel servizio affettuoso. Don Pino puglisi ci ha fatto capire che cosa significa testimoniare il vangelo come parola dell’accoglienza di tutti. La nostra bussola io credo debba essere la costituzione della Repubblica italiana. Quell’articolo tre della nostra costituzione, che ognuno è chiamato a rendere reale nella vita di ogni giorno. Palermo ha una forza potente, quella di tanti testimoni della giustizia, per dire di no ai poteri che distruggono l’uomo. ….Sono qui per ascoltare il vostro cuore, perché voi possiate ascoltare cosa io custodisco nel mio cuore mentre mi accingo a essere uno di voi, un palermitano, un amico, un padre. Anche chi non è credente senta l’abbraccio di Cristo, ma sentite anche l’abbraccio di don Corrado.”
…. “Non ho piani da proporvi, non ho programmazioni pastorali da inculcarvi, ma vi chiedo solo di aiutarmi ad ascoltare la chiamata che mi ha portato qui tra di voi, di continuare ad ascoltarla e di lasciarci insieme guidare dal Vangelo.
Papa Giovanni XXIII che ci ha donato il Concilio, rinnovata Pentecoste del nostro tempo, ci ha detto che non è il Vangelo che cambia ma siamo noi che cominciamo a comprenderlo meglio.
Ecco la fonte della Chiesa povera e dei poveri che oggi Papa Francesco ci consegna e che ho avuto modo di approfondire in questi anni nel contributo del card. Giacomo Lercaro e di don Giuseppe Dossetti al Vaticano II. Perché la paternità del vescovo, come sappiamo non significa esercizio di potere e di dominio. Quando Gesù dice con forza ai discepoli di non chiamare nessuno «padre» sulla terra, intende, a mio modo di vedere, richiamare in controluce il senso della vera autorità, della paternità che Lui ha esercitato tra di noi avendo cura di tutti e avendo a cuore tutti”.
Di seguito la bolla di ” nomina” di Papa Francesco
“Francesco Vescovo, Servo dei Servi di Dio al diletto figlio Corrado Lorefice, membro del clero della diocesi di Noto ed ivi in atto Parroco e Vicario Episcopale, eletto Arcivescovo Metropolita di Palermo, salute e Apostolica Benedizione. Chiamati a succedere nel servizio del beato Apostolo Pietro, ci sforziamo di prenderci cura con l’aiuto di Dio, che è grande nell’amore, e con viva sollecitudine, del bene di tutto il gregge del Signore. Pertanto, dovendosi provvedere alla Chiesa Metropolitana di Palermo, davvero antica e insigne per la fede cattolica e per i sacri Pastori, per la storia e per le opere d’arte, attualmente vacante in seguito alla rinuncia dell’Eminentissimo Signor Cardinale Paolo Romeo, riteniamo pronto a reggerla te, Figlio diletto, presbitero di provata virtù e di ottima aspettativa, esperto nelle realtà ecclesiali e nelle vocazioni. Dunque, sulla base del parere della Congregazione per i Vescovi, in virtù della Nostra suprema autorità Apostolica ti nominiamo Arcivescovo Metropolita di Palermo con tutti i diritti e i doveri a quest’ufficio connessi. Permettiamo che tu riceva l’ordinazione episcopale al di fuori della città di Roma. Prima, però, farai la professione di fede cattolica e presterai giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori secondo i sacri canoni e la consuetudine. Disponiamo che questa Lettera sia resa nota al tuo clero e al tuo popolo, che esortiamo ad accoglierti con gioia e a mantenersi sempre unito a te. Fa’, infine, diletto Figlio, che, seguendo l’esempio di Cristo, Principe dei Pastori, tu sappia portare a compimento un così grande servizio, mostrando quell’amore che il nostro Maestro ci ha lasciato nell’ultima cena quale suo supremo testamento (cfr. Gv 15, 9-17), cosicché i fedeli che ti vengono affidati possano trovare in te una saggia guida, un sapiente maestro e un affettuosissimo padre. I doni dello Spirito Paraclito, per la protezione di Maria Santissima, Nostra Signora, Regina del Cielo e per intercessione di santa Rosalia e del beato Giuseppe Puglisi, sempre ti colmino di gioia e sostengano te e codesta carissima comunità ecclesiale nella diletta isola di Sicilia.”.
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