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III Domenica di Quaresima – tutto può essere Chiesa… la famiglia, .. lo stesso luogo di lavoro. … Quello che conta è che rispecchi la presenza del Padre.

«Il Decalogo completo come è presentato nell’Esodo è più ampio della tavola dei precetti che conosciamo abitualmente “Io sono il Signore il tuo Dio, Colui che ti fa fatto uscire dal paese dell’Egitto …”
E’ importante questo inizio: è la firma, il sigillo di Dio … Lui ci può perdonare tutto e ci perdona; ma più importante è sapere chi è Lui: il Dio che ci ha riscattati dalla schiavitù del peccato. … E Lui è un Dio geloso…
È un Dio che vuole o tutto o niente: esige infinitamente di più di quanto possa esigere un amore umano. Proprio per potersi donare a noi, Dio esige che ci si abbandoni a questa proprietà totale ed esclusiva. Come la Parola di Dio ci possiede così l’amore di Dio ci domina e ci trascina: gelosia di Dio è amore nuziale di Dio.  (d. U. Neri, appunti di omelia, 1970).
La forza per osservare la Legge di Dio e per ripristinare in noi l’immagine di Dio è Cristo Crocifisso, potenza di Dio e sapienza di Dio (seconda lettura).
La Parola di Dio, nel Vangelo di oggi i, ci interpella, e seriamente, su cosa intendiamo per ‘Chiesa’.
Se ci facciamo caso, normalmente ci fermiamo al tempio. … Ogni paese, ogni comunità, ha la sua Chiesa e tutti consideriamo solo questo aspetto: la Chiesa come ‘luogo’ dove avviene l’incontro ‘a tu per Tu’ con Dio, nelle liturgie, nella preghiera e nell’adorazione del SS.mo Sacramento.
Ci sono chiese o cattedrali, che sono un vero splendore di arte, altre più modeste, ma tutte “case di Dio”. I nostri fratelli nella fede si sono sempre prodigati affinché fossero belle, creando dei veri capolavori d’arte.
Ricordo che, dopo il terremoto del Belice, Paolo VI raccomandava a noi parroci, nel momento della ricostruzione, di costruire ‘chiese a misura di abitanti‘, semplici, ossia che rispecchiassero la povertà dei fedeli.
Ma se intendiamo per chiesa ‘il luogo di incontro con Dio’, tutto può essere Chiesa: la famiglia, detta ‘piccola Chiesa domestica’, e lo stesso luogo di lavoro. … Quello che conta è che rispecchi la presenza del Padre. .. Dopo il terremoto, nei tempi di vita nelle tende, la Chiesa era una tenda in cui, a volte, per la sua precarietà, dovevamo celebrare con l’ombrello!
Ma qualche volta, purtroppo, come ‘il tempio di Dio’ che ognuno di noi è, anche la Chiesa, come edificio di culto, luogo di intimità con Dio, viene usata  in modi che nulla hanno a che fare con la sua vera natura.  Basta pensare a certi matrimoni o prime comunioni, veri ‘spettacoli mondani’…  E credo che Gesù, anche oggi, davanti a tante violazioni della Casa del Padre Suo, userebbe la stessa sferza.  ( A. Riboldi )
Tale gesto suscitò forte impressione, nella gente e nei discepoli. Chiaramente apparve come un gesto profetico, tanto che alcuni dei presenti domandarono a Gesù: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?» (v. 18), .. Mostraci un segno che tu hai autorità per farle. .. Ed Egli rispose: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere» (v. 19). Gli replicarono: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?» (v. 20). Non avevano compreso che il Signore si riferiva al tempio vivo del suo corpo, che sarebbe stato distrutto nella morte in croce, ma sarebbe risorto il terzo giorno. Per questo “in tre giorni”. «Quando poi fu risuscitato dai mortiannota l’Evangelista i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù» (v. 22).
In effetti, questo gesto di Gesù e il suo messaggio profetico si capiscono pienamente alla luce della sua Pasqua. Abbiamo qui, secondo l’evangelista Giovanni, il primo annuncio della morte e risurrezione di Cristo: il suo corpo, distrutto sulla croce dalla violenza del peccato, diventerà nella Risurrezione il luogo dell’appuntamento universale tra Dio e gli uomini. E Cristo Risorto è proprio il luogo dell’appuntamento universale – di tutti! – fra Dio e gli uomini. Per questo la sua umanità è il vero tempio, dove Dio si rivela, parla, si fa incontrare; e i veri adoratori, i veri adoratori di Dio non sono i custodi del tempio materiale, i detentori del potere o del sapere religioso, sono coloro che adorano Dio «in spirito e verità» (Gv 4,23).
…. Camminiamo nel mondo come Gesù e facciamo di tutta la nostra esistenza un segno del suo amore per i nostri fratelli, specialmente i più deboli e i più poveri, noi costruiamo a Dio un tempio nella nostra vita. E così lo rendiamo “incontrabile” per tante persone che troviamo sul nostro cammino. ( Papa Francesco )
Luogo della Presenza del Signore è il corpo di Cristo che è la sua chiesa, perché i cristiani sono il tempio di Dio.  È nel corpo di Cristo che si è rivelata la gloria di Dio ed è nel nostro corpo che Dio ormai abita attraverso Cristo, nella comunione dello Spirito santo. Ma dobbiamo confessarlo: quei giudei non riuscivano a discernere in Gesù la Presenza di Dio e noi cristiani non sappiamo discernere che Cristo è in noi. Ce lo rimprovera Paolo: “Esaminate voi stessi, se siete nella fede; mettetevi alla prova. Riconoscete che Gesù Cristo abita in voi, sì o no?” (2Cor 13,5). Un padre del deserto, abba Pambo, si rivolgeva così a un fratello: “Tu sai di essere tabernacolo del Signore? Sai che Dio abita nel tuo corpo e che le tue membra sono membra di Cristo? È nel tuo corpo che puoi dare gloria a Dio e farlo abitare nel mondo, tra gli umani!”. [Enzo Bianchi ]

[Dio viene ad abitare in noi ] è però necessario fare “pulizia” …scacciare gli idoli, cioè quegli atteggiamenti di cupidigia, gelosia, mondanità, invidia, odio, quell’abitudine di chiacchierare e “spellare” gli altri? … E  Gesù farà pulizia con tenerezza, con misericordia, con amore. La misericordia è il suo modo di fare pulizia. Lasciamo che il Signore entri con la sua misericordia – non con la frusta, no, con la sua misericordia – a fare pulizia nei nostri cuori. La frusta di Gesù con noi è la sua misericordia. Apriamogli la porta perché faccia un po’ di pulizia. ( Papa Francesco )
 

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