Benedetto XVI in Libano ai confini del dramma siriano
Da venerdì a domenica prossima Benedetto XVI sarà in Libano .
Viaggio molto difficile e complicato ( proprio perché inserito in un momento particolare e tormentato caratterizzato dalla guerra civile in Siria che ha contagiato il nord del Libano, dai profughi siriani alle porte e in fuga dall’inferno di Damasco, dalla tensione tra Israele e l’Iran sempre più evidente) ma nello stesso tempo prezioso per gli effetti che potrà avere nel richiamare in maniera forte l’attenzione su una terribile emergenza umanitaria.
E’ Il 24esimo viaggio apostolico internazionale di Benedetto XVI vissuto con attesa e trepidazione sia da cristiani che dai musulmani.
Il Papa e i suoi collaboratori guardano “con speranza e fiducia” al viaggio in Libano, dal 14 al 16 settembre, perché percepiscono nei confronti dell’arrivo di Benedetto XVI un “clima di soddisfazione e di cordiale benvenuto nella maggior parte delle persone e della società”. Lo ha detto il portavoce vaticano padre Federico Lombardi presentando il viaggio che, ha confermato, “non è mai stato in discussione”, mentre “è chiara una volontà di presenza” del Papa, in questa area e in questo tempo, senza lasciarsi fuorviare dalle incertezze che ci sono”.
Da Roma Benedetto XVI viaggerà accompagnato dal segretario di Stato Tarcisio Bertone, dal sostituto Angelo Becciu, dal prefetto della Congregazione delle Chiese orientali Leonardo Sandri, dal presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso card. Jean Louis Tauran, dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani e da mons. Nicola Eterovic, segretario del Sinodo.
Benedetto XVI si appresta nel suo viaggio apostolico in Libano a consegnare ai Patriarchi e ai vescovi della regione l’Esortazione apostolica post-sinodale “Ecclesia in Medio Oriente”. che firmerà e pubblicherà il 14 settembre in Libano.
Dopo le cinque Esortazioni Apostoliche post-sinodali del Beato Giovanni Paolo II, a conclusioni delle Assemblee speciali del Sinodo dei vescovi dedicate alle Chiese nei cinque continenti, che nel titolo usano la parola “Ecclesia”, ora, anche quella di Papa Benedetto XVI s’intitola “Ecclesia in Medio Oriente”.
L’importante documento del Santo Padre sarà la quarta Esortazione Apostolica da lui scritta e firmata (le precedenti furono dedicate all’Eucaristia, alla Parola di Dio e all’Africa), frutto delle riflessioni e delle proposizioni delle Assemblee del Sinodo dei vescovi.
“Ecclesia in Medio Oriente“, risultato finale dell’Assemblea sinodale speciale che si tenne in Vaticano dal 10 al 24 ottobre 2010, sarà di fondamentale importanza per la vita delle comunità cattoliche della Regione, organizzate in 7 riti.
Nel testo si tracciano gli orientamenti principali del magistero pontificio per queste Chiese particolari.
Nella totalità dei Paesi della regione mediorientale i cattolici sono minoranza e oltre ai problemi e alle sfide intraecclesia molte sono le questioni per quanto riguarda la liberta religiosa, il dialogo ecumenico e interreligioso.
In Siria, oltre 20mila persone hanno perso la vita e 1 milione e mezzo sono state costrette ad abbandonare le proprie case da quando, nel marzo 2011, sono iniziati gli scontri tra i gruppi armati di opposizione e le forze governative. Nel mese di luglio l’escalation di violenza ha spinto la comunità internazionale a definire ufficialmente il conflitto siriano come guerra civile.
Si stima che oggi 2 milioni di siriani subiscano in prima persona le conseguenza della crisi. Da aprile ad agosto, il numero complessivo di rifugiati nei paesi confinanti è quadruplicato: quelli registrati in Libano, Giordania, Iraq e Turchia sono quasi 190 mila, ma le persone che hanno cercato protezione fuori dalla Siria sono con ogni probabilità molte di più e la precarietà delle loro condizioni umanitarie trasforma ormai questa guerra in una crisi regionale.
Tra le conseguenze del conflitto anche una grave crisi alimentare, dovuta all’abbandono dei terreni ormai insicuri e al protrarsi della siccità. Secondo un rapporto realizzato da FAO, WFP e Ministero dell’Agricoltura siriano, almeno 3 milioni di persone sono a rischio di insicurezza alimentare. La metà circa necessita di aiuto urgente per i prossimi 3-6 mesi
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