II Domenica dopo Natale – La PAROLA che era fuori dal tempo si è fatta fragile e mortale
La sapienza cantata nella PRIMA LETTURA consiste in quella luce che sveglia, che illumina l’occhio profondo che sul piano empirico del vivere non è una felicità. Quest’occhio più profondo, illuminato dalla Sapienza, ci unisce a tutte le creature. […]Scrutiamo la Sapienza che è in ogni essere umano e in ogni gruppo umano. Questa è la spinta che dobbiamo avere. […] Io sogno un cristiano che invece di andare a convertire gli altri facendoli come se stesso, vada a scoprire negli altri la Sapienza che c’è: “il regno di Dio è già fra di voi”. ( E. Balducci )
La SECONDA LETTURA , con chiarezza, proclama che noi siamo benedetti in Cristo !
Lui è il principio, la fonte, la potenza di tale benedizione su di noi: per noi è appunto puro dono.
[…] Questa scelta-elezione divina precede la creazione del mondo! Per cui il mondo è stato creato “in funzione” di questa benedizione su di noi!
Il fine di tale elezione-benedizione è l’Amore: “per essere santi e immacolati di fronte a Lui nell’Amore”! E questo Amore è “Amore paterno-figliale”… Per il dono della fede e dell’Amore degli Efesini Paolo incessantemente rende grazie al Signore chiedendo che il Suo dono possa crescere in loro: il Signore “vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Lui”! (G. Nicolini).
Il prologo del VANGELO secondo Giovanni … è un abisso di luce.. che indica come Dio ha voluto entrare nella storia e diventare uomo tra noi umani.
[..][…] All’inizio, prima della creazione dell’universo, la Parola era, esisteva fuori del tempo, da tutta l’eternità.
Era Parola di Dio, era rivolta verso Dio, era Dio stesso.
Ma questa vita divina, questa circolarità di vita in un movimento estatico ha voluto donarsi, ha voluto uscire da se stessa, ed è così che ha creato l’universo.
[…]Ma questa uscita, questo esilio della Parola di Dio da Dio stesso non è cessato con la creazione, che in realtà non è mai terminata.
[…] La Parola che era fuori del tempo si è fatta fragile e mortale, un uomo che si poteva vedere, ascoltare, palpare …
[…]Ma un Dio che si esilia da stesso per amare chi è fuori di lui, un Dio che si mostra mortale, che Dio è?
… Questo è lo scandalo dell’incarnazione…
Cosa non hanno fatto i cristiani in questi duemila anni per occultare l’umanità vera e reale di Gesù Cristo!
Lo hanno privato di una vita umana, lo hanno privato della fede, lo hanno privato dei limiti psicologici, lo hanno svuotato della sua debolezza e della sua morte per renderlo uguale agli dèi.
Gli uomini, cercando Dio come a tentoni ma non arrivando a trovarlo e a conoscerlo (cf. At 17,27) , lo hanno fabbricato con i loro desideri e proiezioni; e così hanno tentato di fare anche con Gesù!
Se c’è una colpa che i cristiani dovrebbero confessare più di molte altre è il non aver saputo confessare che Gesù è venuto nella carne e con il sangue (cf. 1Gv 5,6-8) , .. è venuto come l’uomo per eccellenza: “Ecce homo!” (Gv 19,5).
[…] Nella storia la Parola è stata l’uomo Gesù rivolto verso Dio, essendo Dio fattosi uomo, facendosi esegesi (exeghésato: Gv 1,18), narrazione, spiegazione, rivelazione di Dio, perché ci ha raccontato definitivamente chi è Dio: l’amore (cf. 1Gv 4,8.16).
Per essere dunque figli e figlie di Dio, dobbiamo soltanto essere uomini e donne a immagine dell’uomo Gesù, il Figlio di Dio. ( E. Bianchi )
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