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SOLENNITA DI TUTTI I SANTI –  I santi sono i più umani tra gli uomini. Sono i  pacifici, gli uomini inermi, coloro che hanno ripugnanza a far forza sull’uomo,  coloro che sono gli sconfitti di oggi.

Nella PRIMA LETTURA   , viene descritta la “grande festa del cielo” dei “segnati” come festa di una moltitudine immensa che nessuno può contare e che appartiene ad ogni nazione e razza. (L’elemento aritmetico che troviamo – 144.000 – è il quadrato del numero 12 – le tribù d’Israele – moltiplicato per 1000 ) . La matematica assurge a simbologia numerica per esprimere l’ampiezza universale del popolo di Dio chiamato alla santità lungo la storia della salvezza . Il colore bianco delle vesti è il colore di Dio, della Risurrezione, del battesimo. I rami di palma simboleggiano il trionfo finale sulla morte. La grande tribolazione è il sangue dell’Agnello e il candore delle vesti è il frutto della partecipazione alla passione di Gesù.

Tutto nasce dall’Amore di Dio annuncia la SECONDA LETTURA,  amore che Dio ha pienamente manifestato e donato nel suo Figlio,  Amore che è principio della vita nuova per l’umanità che viene fatta figlia di Dio salvandola Egli dalla sorte comune della stirpe di Adamo prigioniera del Male e della Morte. Il mondo non “conosce” i figli di Dio, cioè non li riconosce e non li accoglie, perché ” non ha conosciuto Lui”, Dio Padre, e non ha conosciuto il suo Figlio Gesù. Per questo dono d’amore che ci ha fatto suoi figli, alla fine noi saremo “simili a lui, perchè lo vedremo così come Egli è. In questo tempo, che è retto e guidato dalla speranza, ognuno di noi è chiamato a “purificare se stesso, come Egli è puro”. Avvolti e guidati dall’amore di Dio che ci ha generati come figli suoi in Gesù, siamo condotti a diventare quello che siamo!

 

Il VANGELO  delle beatitudini  … non presenta  tanto un ideale soggettivo di santità e di perfezione, ma.. ci dice come è composto il popolo di Dio nel suo insieme e nei suoi strati: popolo povero, umile, mansueto, disarmato, che si lascia perseguitare….  gente che volontariamente e nello spirito rinunzia alle ricchezze e preferisce la povertà;  gente che rinunzia alle gioie e preferisce ..quello che Iddio gli manda e che può essere fonte invece, di sofferenze e pianti;  gente che si lascia guidare solo ..dalla brama della giustizia e della santità di Dio; che cerca di purificare incessantemente il proprio sguardo, perché sa che non è mai abbastanza (G. Dossetti  da “Omelia della IV Dom per annum A”).  

 I santi sono i più umani tra gli uomini. Si sforzano di realizzare l’umanità nel miglior modo possibile, si sforzano di avvicinarsi il più possibile a Gesù Cristo, cioè a Colui che è stato perfettamente uomo. ( G. Bernanos).  

Fino ad ora siamo vissuti prigionieri nell’isola culturale che ci ha modellato. Anche i santi sugli altari spesso rispondono più ai modelli della cultura che è nostra che non ai modelli della coscienza prima.  Per questo i santi, quelli ufficiali, ci dicono sempre meno.   […Dove trovarli nel nostro tempo? ] … Ci sono, ma sono anonimi, perché su di loro non si posa mai l’occhio artificiale che è il mezzo di informazione. Essi non sono degni di entrare nello spazio informativo.  Sono i  pacifici, gli uomini inermi, coloro che hanno ripugnanza a far forza sull’uomo,  coloro che sono gli sconfitti di oggi, che non giocano di furbizia per prevalere, non si appoggiano sui forti per far carriera.  La storia ufficiale è una enorme struttura che ha sotto una cariatide che la regge: è la santità, degli anonimi.  Se si spostassero, cadrebbe tutto.  È la loro santità che sorregge ancora il mondo e ci dà diritto a sperare. ( Ernesto Balducci – da: “Gli ultimi tempi” – vol. 1).

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