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XXV Anniversario Consacrazione Episcopale del nostro Vescovo Vincenzo … ricordando la sua venuta tra noi …
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Il 14 Novembre 2009 Mons. Vincenzo Manzella faceva il suo ingresso nella nostra Chiesa che è in Cefalù, divenendone pastore, porta che custodisce da ogni insidia e pericolo il gregge affidato, padre misericordioso in cerca “della pecora perduta , pronto a fasciare quella ferita, a curare quella malata, a non dimenticare quella grassa e a quella forte, a pascere con giustizia il popolo affidatogli avendo in mano due bastoni chiamati benevolenza e unione”.
Nel celebrare il XXV della sua Consacrazione Episcopale, l’augurio che la sua vita sia sempre animata dalla contemplazione della Parola, dalla celebrazione dell’Eucaristia, e dall’ascolto incessante del grido dei poveri.
Pubblichiamo in questo post alcune foto dell’inizio del suo ministero nella nostra chiesa che è in Cefalù. ( Per la visualizzazione basta cliccare su una delle miniature e poi scorrere con le frecce)
XXV Anniversario Consacrazione Episcopale del nostro vescovo Vincenzo .. l'insediamento a Caltagirone
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“Il tempo non si e fermato ed eccoci qui in mezzo a voi, per voi, con voi, eccoci qui nel nome del Signore per iniziare questo nuovo cammino che ci vede già sulla stessa strada come se ci conoscessimo da sempre.
Vengo tra voi come l’ultimo di tutti i pastori che hanno retto nel passato questa Chiesa. ….. Di me vale la parola di Gesù riportata dal Vangelo di Giovanni: «Io vi ho mandato a mietere ciò che voi non avete lavorato: altri hanno lavorato, e voi siete subentrati nel loro lavoro.”
Con questo saluto il nostro Vescovo Vincenzo il 21 Luglio 1991 iniziava il suo ministero di Pastore nella chiesa di Caltagirone Continua a leggere
XII Domenica del T.O. – Siamo chiamati a fare della risposta di Pietro la nostra risposta…
Il brano evangelico di questa domenica (Lc 9,18-24) ci chiama ancora una volta a confrontarci, per così dire, “faccia a faccia” con Gesù.
In uno dei rari momenti tranquilli in cui si trova da solo con i suoi discepoli, Egli chiede loro: «Le folle, chi dicono che io sia?» (v. 18). Ed essi rispondono: «Giovanni il Battista; altri dicono Elia; altri uno degli antichi profeti che è risorto» (v. 19). Dunque la gente aveva stima di Gesù e lo considerava un grande profeta, ma non era ancora consapevole della sua vera identità, cioè che Egli fosse il Messia, il Figlio di Dio inviato dal Padre per la salvezza di tutti.
Gesù, allora, si rivolge direttamente agli Apostoli – perché è questo che gli interessa di più – e domanda: «Ma voi, chi dite che io sia?». Subito, a nome di tutti, Pietro risponde: «Il Cristo di Dio» (v. 20), vale a dire: Tu sei il Messia, il Consacrato di Dio, mandato da Lui a salvare il suo popolo secondo l’Alleanza e la promessa. Così Gesù si rende conto che i Dodici, e in particolare Pietro, hanno ricevuto dal Padre il dono della fede; e per questo incomincia a parlare loro apertamente – così dice il Vangelo: “apertamente” – di quello che lo attende a Gerusalemme: «Il Figlio dell’uomo – dice – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno» (v. 22).
Quelle stesse domande vengono oggi riproposte a ciascuno di noi: “Chi è Gesù per la gente del nostro tempo?”. Ma l’altra è più importante: “Chi è Gesù per ciascuno di noi?”. Per me, per te, per te, per te, per te…? Chi è Gesù per ciascuno di noi? Siamo chiamati a fare della risposta di Pietro la nostra risposta, professando con gioia che Gesù è il Figlio di Dio, la Parola eterna del Padre che si è fatta uomo per redimere l’umanità, riversando su di essa l’abbondanza della misericordia divina. Il mondo ha più che mai bisogno di Cristo, della sua salvezza, del suo amore misericordioso. Molte persone avvertono un vuoto attorno a sé e dentro di sé – forse, alcune volte, anche noi –; altre vivono nell’inquietudine e nell’insicurezza a causa della precarietà e dei conflitti. Tutti abbiamo bisogno di risposte adeguate ai nostri interrogativi, ai nostri interrogativi concreti. In Cristo, solo in Lui, è possibile trovare la pace vera e il compimento di ogni umana aspirazione. Gesù conosce il cuore dell’uomo come nessun’altro. Per questo lo può sanare, donandogli vita e consolazione.
Dopo aver concluso il dialogo con gli Apostoli, Gesù si rivolge a tutti dicendo: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua» (v. 23). Non si tratta di una croce ornamentale, o di una croce ideologica, ma è la croce della vita, è la croce del proprio dovere, la croce del sacrificarsi per gli altri con amore – per i genitori, per i figli, per la famiglia, per gli amici, anche per i nemici -, la croce della disponibilità ad essere solidali con i poveri, a impegnarsi per la giustizia e la pace. Nell’assumere questo atteggiamento, queste croci, sempre si perde qualcosa. Non dobbiamo mai dimenticare che «chi perderà la propria vita [per Cristo], la salverà» (v. 24). E’ un perdere per guadagnare. E ricordiamo tutti i nostri fratelli che ancora oggi mettono in pratica queste parole di Gesù, offrendo il loro tempo, il loro lavoro, la loro fatica e perfino la loro vita per non rinnegare la loro fede in Cristo. Gesù, mediante il suo Santo Spirito, ci dà la forza di andare avanti nel cammino della fede e della testimonianza: fare quello in cui crediamo; non dire una cosa e farne un’altra. … ( Papa Francesco )
Convegno regionale dei diaconi delle Chiese di Sicilia.
La Chiesa che è in Mazara del Vallo è particolarmente lieta e molto onorata di ospitare il primo Convegno regionale dei diaconi delle Chiese di Sicilia.
La nostra collocazione geografica, la nostra storia e la nostra cultura hanno immesso nella nostra identità il carisma dell’accoglienza e la propensione al dialogo, risorse che ci fanno abitare la sponda nord del Mediterraneo guardando e facendosi carico degli eventi che in esso accadono per coglierne il vero senso, rilanciando verso tutto il Paese e verso l’Unione europea messaggi e aneliti che giungono dalla sponda sud.
Al riguardo, il fenomeno delle migrazioni si sta rivelando un drammatico indicatore delle contraddizioni culturali e delle inadeguatezze socio-umanitarie dell’Occidente, che manifesta in modo sempre più evidente pecche gravi nell’interpretazione di quanto accade e soprattutto nell’elaborazione di strategie e progettualità idonee ad affrontare la complessità dei problemi di quella che ci si ostina a chiamare ancora emergenza, nonostante sia in atto da diversi anni ormai.
Le giornate del Convegno approfondiranno la categoria del servizio, esemplata sul testamento di Gesù, proclamato nella lavanda dei piedi. E servizio significa accoglienza, prossimità, commozione, tenerezza, prendersi cura, avere compassione e misericordia. I diaconi nelle nostre Chiese sono chiamati, appunto, a essere modelli di servizio nella gratuità e coscienza critica verso quei comportamenti che si propongono di normalizzare il servizio, deviandolo verso forme di potenza e di potere.
Le riflessioni si muoveranno, perciò, su un duplice versante che privilegia la sequela a cui il diacono è chiamato e insieme il dinamismo apostolico della missionarietà. Egli è discepolo che impara dal Maestro l’arte di servire, da esercitare senza riserve e senza limiti, sostenuto e confortato dalla parola di Gesù: «quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”» (Lc 17,10). Nello stesso tempo il diacono è mandato a svolgere una missione non omologata e standardizzata, che si caratterizza, invece, per la sua peculiare aderenza alla situazione di ciascuna Chiesa locale. Infatti, il suo ministero si connota per una robusta e convincente adattabilità, che dice capacità di discernimento del proprio tempo e disponibilità a farsi carico di quanto la realtà offre. Nel salutare i diaconi con le loro famiglie e gli illustri relatori, auguro un felice convenire in serenità lieta e propositiva.
+ Domenico Mogavero
Vescovo di Mazara del Vallo
PROGRAMMA
INFORMAZIONI UTILI
Segreteria organizzativa
Segreteria Pastorale della CESi
Tel. 091.6685491 – Fax 0916685492
Email: segreteriapastorale@chiesedisicilia.org
Destinatari
Diaconi e spose – Candidati al diaconato – Delegati vescovili per la formazione dei diaconi
Iscrizioni
Per iscriversi al Convegno è necessario compilare la scheda e inviarla unitamente alla copia del bonifico alla Segreteria organizzativa entro e non oltre il 15 giugno 2016.
La quota d’iscrizione si può versare con un bonifi co intestato a Regione Ecclesiastica Sicilia – Corso Calatafi mi, 1043 – 90131 PALERMO – IBAN IT94X0100504605000000002775, specificando nella causale: “Acconto per il Convegno dei diaconi delle Chiese di Sicilia”.
Per chi partecipasse alla sola giornata del FIR è necessario prenotarsi entro e non oltre il 26 giugno inviando
una mail a centromadrebuonpastore@chiesedisicilia.org o telefonando al direttore del Centro “Madre del Buon Pastore” (tel. 333.3407807).
Quota d’iscrizione: € 15,00
Quote di partecipazione:
• Vitto e alloggio in camera singola: € 130,00 •e alloggio in camera doppia: € 100,00 (a persona)
(le quote comprendono la pensione completa dalla cena dell’ 1 al pranzo del 3 luglio).
Per chi non alloggia:
Quota d’iscrizione: € 15,00
Costo di ogni singolo pasto extra: € 15,00
Sede del Convegno
Hotel President Via Nino Bixio, 1 – 91025 – Marsala (TP) Coordinate GPS: lat. 37,792953 – long. 12,448576
Telefono: +39 0923 999333 – Fax: +39 0923 999115
E-mail: info@presidentmarsala.it
Sede del FIR Seminario Vescovile Piazza della Repubblica, 16 91026 Mazara del Vallo (TP).
Di seguito la brochure del convegno: