Cerca nella bibbia

Per citazione
(es. Mt 28,1-20):





Per parola:


Siti Amici

Ultimi Post
Post in evidenza
Featured video
Intervista a H.Küng 1 Parte
Intervista a H.Küng 2 Parte
Intervista Mons. Bettazzi
Leggiamo, una pagina al giorno, il libro “ PREGARE LA PAROLA” di Enzo Bianchi. Per accedervi click sulla voce del menu “ PREGARE LA PAROLA” o sull’icona che scorre di seguito .

tirisan

Sogno che migrare non sia un delitto. Ponti … non muri !!!!

Premio Carlo Magno ridOggi  a Papa Francesco il Premio Internazionale ” Carlo Magno” per il suo impegno a favore della pace.
A volere questo premio , nel Natale 1949, fu  un gruppo di cittadini di Aquisgrana che diede vita a un’apposita fondazione. Dall’anno successivo, il 1950, il premio   viene assegnato a personalità particolarmente impegnate a favore della pace, dell’unità e dell’integrazione europee.  Anche Giovanni Paolo II lo ricevette nel 2004 prima di morire. Continua a leggere

VI Domenica di Pasqua – Dio è intimo all’uomo e … nel profondo dell’uomo, si manifesta ogni qualvolta l’uomo è più umano.

Gesù e i discepoliAnche oggi, VI domenica di Pasqua, la Liturgia della Parola ci presenta la Chiesa delle origini e i primi passi che essa muove come “comunità del Signore Risorto”.
Nella prima lettura, la comunità cristiana di Antiochia è alle prese con un momento di ordinaria difficoltà: alcuni pensano di poter parlare a nome degli apostoli ma, di fatto, stanno parlando a nome proprio, cercando di imporre alla comunità vecchie pratiche religiose e comportamenti ingiustificati. Continua a leggere

Veglia di Pentecoste

Pentecoste 2016Carissimi Discepoli e Discepole del Signore Gesù, pace a voi!
È mio vivo desiderio convocare la nostra Comunità diocesana sabato 14 maggio 2016, vigilia di Pentecoste, presso il Santuario dello Spirito Santo in Gangi, dove alle ore 18 celebreremo la Veglia per invocare e attendere insieme il dono dello Spirito Santo.
Durante la celebrazione avrò la gioia di conferire il ministero del lettorato ai seminaristi Paolo Cassaniti, della comunità parrocchiale dei “SS. Apostoli Pietro e Paolo” in Petralia Soprana e Gioacchino Notaro, della comunità parrocchia “S. Agata V. M.” in Montemaggiore Belsito.
Per tale motivo, nelle nostre Parrocchie e nelle rettorie il pomeriggio del 14 maggio non ci saranno celebrazioni eucaristiche.
In spirito di obbedienza, i presbiteri si atterranno a queste precise indicazioni.
Attendere vegliando è l’atteggiamento proprio di chi ama e di chi crede nelle parole del Signore.
Vogliamo attendere insieme per vedere compiuta la promessa del Risorto che manda a noi il Paraclito.
Vogliamo attendere insieme per ricevere dal Padre i doni della sua misericordia.
Vogliamo attendere insieme per recuperare la bellezza dell’essere Chiesa del Crocifisso Risorto che ci manda a testimoniare la gioia del vangelo.
Ai presbiteri parroci e non, a tutti gli operatori pastorali chiedo di volere superare ogni impedimento e di favorire la partecipazione a questa esperienza ecclesiale che ci darà la possibilità di scoprire i ministeri e i carismi che lo Spirito con abbondanza effonde su di noi e nella nostra terra madonita.
È mio vivo desiderio che il Santuario dello Spirito Santo diventi sempre più un vero e proprio “Cenacolo” dove ogni giorno si invochi lo Spirito Santo non solo per la comunità gangitana ma per tutta l’intera Diocesi.
Per questa ragione quest’anno durante la Veglia di Pentecoste accenderemo per la prima volta la “Lampada della Preghiera” che arderà giorno e notte nel santuario come memoria orante per i Comuni e le Parrocchie che compongono il tessuto della nostra Chiesa.
Dal 14 maggio in poi la comunità cristiana che si raduna presso il Santuario dello Spirito Santo pregherà ogni giorno e invocherà lo Spirito su tutti gli uomini e le donne che vivono nella nostra terra madonita. Questa tradizione si rinnoverà ogni anno coinvolgendo a turno i Comuni della nostra Chiesa.
L’assiduità e la concordia nella preghiera sono caratteristiche imprescindibili per un vero rinnovamento ecclesiale e per una efficace azione missionaria ed evangelizzatrice.
Abbiamo bisogno di una nuova Pentecoste che si rinnovi ogni giorno tra di noi e tra la nostra gente!
Nell’attesa di incontrarvi e di unirci in concorde preghiera, di cuore vi benedico.
firma manz med

V Domenica di Pasqua – Il discepolo di Gesù si distingue perché ama come Lui

Gesù lava i piedi a Pietro[ Nella prima lettura ] Paolo e Barnaba ci mostrano come fondano una comunità e come ne avviano la vita.
Essi, «dopo aver pregato e digiunato, li affidarono al Signore».
… Niente consultazioni, niente progetti preventivi, niente accordi. Piuttosto gesti che, se non escludono l’impegno pastorale e apostolico, non riducono però la vita comunitaria a strategie pastorali più o meno accorte.
Preghiera, digiuno, rimettere nelle mani del Signore la sorte dei fratelli: questi i tre gesti che assicurano la novità che Gesù Risorto vuole portare nella vita dei suoi. ( N. Galantino )
Nella Seconda Lettura la visione di san Giovanni: un cielo nuovo e una terra nuova, e poi la Città Santa che scende da Dio. Tutto è nuovo, trasformato in bene, in bellezza, in verità; non c’è più lamento, lutto…
Questa è l’azione dello Spirito Santo: ci porta la novità di Dio; viene a noi e fa nuove tutte le cose, ci cambia. ..
E la visione di san Giovanni ci ricorda che siamo tutti in cammino verso la Gerusalemme del cielo, la novità definitiva per noi e per tutta la realtà, il giorno felice in cui potremo essere con Lui per sempre, nel suo amore.
Vedete, la novità di Dio non assomiglia alle novità mondane, che sono tutte provvisorie, passano e se ne ricerca sempre di più. La novità che Dio dona alla nostra vita è definitiva, e non solo nel futuro, quando saremo con Lui, ma anche oggi: Dio sta facendo tutto nuovo… ( Papa Francesco )
Nel brano del Vangelo Gesù dà il comando riassuntivo di tutta la Legge; un “comandamento nuovo” (entolè kainé) non perché sia una parola nuova rivolta da Dio ai credenti, ma nel senso che è ultimo e definitivo, dopo il quale non ve ne saranno altri: “Amatevi gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri (cf. anche Gv 15,12). Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”. Con tenerezza, chiamandoli “piccoli figli” (teknía), Gesù rivela ai discepoli l’essenziale: “Amatevi gli uni gli altri”.
[…] Gesù dà anche la forma, la misura, lo stile di questo amore: “Amatevi come (kathós) io ho amato voi”. Si tratta di amare l’altro come lo ama Gesù, cioè accogliendolo così com’è, perdonandolo e rimettendogli i peccati, prendendosi fedelmente cura di lui, rendendolo fratello o sorella fino alla morte, fino a deporre la vita per lui/lei.
C’è nell’amore cristiano una forma, uno stile determinato da Gesù e da lui testimoniato nei vangeli. Se Gesù è maestro, lo è soprattutto nell’arte dell’amare.
Si fa presto a parlare di amore o a credere di vivere l’amore, ma viverlo come lo ha vissuto Gesù, a prezzo del dono della vita, è arte, è un capolavoro di amore, quindi è manifestazione della gloria di Dio che è gloria dell’amare. ( E. Bianchi )
Attua allora il precetto di Gesù, colui che muore per il fratello; assume la propria vita in una donazione totale a Dio per la salvezza del mondo, per la salvezza dei fratelli, per portare frutto. E ripeto: in questo atto d’amore risolutivo, definitivo, che sfocia e che si attua pienamente soltanto quando si muore, ogni altro atto d’amore e ogni altro momento della propria vita è incluso, come nella morte si racchiude tutta l’esistenza» (d. U. Neri, op. cit., p. 28).
Così questo amore diventa “segno”, cioè un segnale che dove vi è tale amore, là vi è vita cristiana, vita del discepolo di Gesù.
Il discepolo di Gesù, infatti, non si distingue perché prega (pregano tutti gli uomini religiosi e anche i non religiosi quando sono nell’angoscia!); non si distingue perché fa miracoli (in tutte le religioni ci sono taumaturghi); non si distingue perché ha una sapienza raffinata (l’oriente ha elaborato una sapienza che rivaleggia con la nostra occidentale): no, si distingue perché ama, ama come Gesù!
Poveri uomini e povere donne che nel mondo tentano ogni giorno di amare come Gesù, con il suo stile, e sentono questo come l’impegno più grande e significativo: questi sono i discepoli di Gesù, i cristiani.
Tutto il resto è scena, scena religiosa che passa con questo mondo (cf. 1Cor 7,31).
Il giudizio che ci attende tutti avverrà sull’amore e su nient’altro, per ogni uomo o donna che abbia o non abbia conosciuto e creduto in Gesù Cristo, il Vivente, il Signore: egli ci ha chiesto di amarci tra noi umani, perché solo così si sente amato da noi! ( E Bianchi )
 

Utenti collegati


I concili nei secoli
Clck sull’icona per aprire il documento



I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
Cliccando sulla copertina del libro o sulla voce del menu “ pregare la parola” leggiamo ogni giorno una pagina del libro di Enzo Bianchi per entrare nello spirito della Lectio Divina.
New

POST DA SEGNALARE ( click per aprire collegamento)

Di sinodalità si può morire

Documento
preparatorio
del Sinodo
dell’Ammazonia

Transito di Madre
Agnese Magistretti

I Migranti sono
Persone..
non questioni
migratorie

Riflessioni sui
Migranti:
ricordando
La storia
di Ruth

P. Sorge
La politica
di chiusura
Mostrerà
la propria
disumanità

Lettera al
Presidente
della Repubblca
delle clarisse
carmelitane

Il nuovo patto
delle Catacombe
Chiesa povera
per i poveri

Cardinale Zuppi
a "Che tempo che fa"