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III Domenica di avvento – Giovanni umile testimone della LUCE
Dalla PRIMA LETTURA, innanzitutto un interrogativo su quanto affermato al versetto 1 «lo Spirito del Signore è su di me». Pensiamo possa trattarsi del “ Servo del Signore”, figura e profezia del Figlio di Dio … ma , con uno sguardo a tutto il libro di Isaia, è verosimile anche considerare che possa essere lo stesso profeta e forse anche tutti noi « mandati a portare il lieto annuncio ai miseri ai cuori spezzati, agli schiavi, ai prigionieri per promulgare l’anno di grazia del Signore…» Nei versetti seguenti ritorna il tema nuziale e si parla dello sposo e della sposa di come vengono adornati per la festa della loro comunione nuziale dall’abito della salvezza e della giustizia. Continua a leggere
IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA – L’incontro con Maria che il Signore cerca nel momento dell’Annunciazione è quello che ha cercato con l’uomo da tutta l’eternità
Per entrare nel mistero dell’Immacolata concezione di Maria facciamoci aiutare dalla parole bibliche che sono state proclamate, in particolare dal brano del libro della Genesi e dal testo del vangelo secondo Luca. Nella PRIMA LETTURA (Gen.3,9-15.20) Adamo risponde a Dio che gli chiede «Dove sei?»; «Ho udito il tuo passo nel giardino, ho avuto paura!» nel VANGELO ( Lc. 1,26-28) l’Angelo annuncia a Maria «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con Te.». E, di fronte al turbamento della vergine soggiunge: «Non temere» (vers.30). Continua a leggere
II DOMENICA DI AVVENTO – Il Signore è l’unico che rallenta il passo quando sperimenti che tutti ti scavalcano e ti superano.
L’invito Consolate, consolate il mio popolo della PRIMA LETTURA, da lungo atteso, trova nei profeti un immediato ascolto e si propaga velocemente lungo la distanza che separa gli esiliati da Gerusalemme, parlando al cuore del popolo di Dio e di ciascun credente A loro l’invito di appianare la via del deserto dove dovrà passare il popolo. Qui si attueranno le meraviglie della prima uscita, quella dall’Egitto. Di glorificare la Parola di Dio, che non viene mai meno, che è simile al fiore. Di annunciare con forza l’immediata venuta del Signore che si presenterà come umile del pastore, che conduce il suo gregge, e nello stesso tempo come il Signore vittorioso sui suoi nemici.
I DOMENICA DI AVVENTO – Vegliare è un esercizio faticoso … ma è un esercizio generato e sostenuto da una speranza salda:qualcuno che, amato, invocato, ardentemente desiderato, sta per venire.
La PRIMA LETTURA comincia con un’affermazione molto forte: la paternità di Dio si esprime nella redenzione: da sempre ti chiami nostro redentore. Poi una domanda: «perché ci lasci vagare?», espressione che rivela una grande sofferenza. Segue poi l’implorazione di una Teofania di Dio, invocazione che anima la speranza che il Signore discenda squarciando i cieli, superando le precedenti teofanie ( come quella del Sinai). Venendo ad abitare tra noi, il popolo, come argilla, si farà trasformare in nuove creature. La supplica apre il cuore alla speranza fondata su quel legame indissolubile che fa di Dio il Padre del popolo, che non può abbandonare. Continua a leggere