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02 Febbraio 2014 – XXII° Giornata Mondiale del Malato

Giornata malatoCarissimi Pace!
Quest’anno la Consulta Nazionale di Pastorale Sanitaria ci invita a riflettere sul tema della Giornata Mondiale del Malato proposto dal Santo Padre: Fede e carità – ” … anche noi  dobbiamo dare la vita per i fratelli”  (1 Gv 3,16)
Parole antiche, ma sempre attuali, quelle di Gesù che alle volte anche noi corriamo il rischio di dare per scontato, di “sapere già”! Ma tutti sappiamo l’attualità della Parola di Dio che interpella la nostra sensibilità e ci richiama ad un impegno sempre più autentico e decisivo per rendere credibile ogni nostra azione pastorale.
            Già lo scorso anno vi avevo accennato della volontà del nostro Vescovo e di questo Ufficio, di rendere tale celebrazione un momento di riflessione e di preghiera comunitaria da condividere e celebrare insieme a Cefalù. In questo anno tale celebrazione l’abbiamo anticipata a Domenica 02 febbraio p.v. sfruttando l’occasione di avere in mezzo a noi la Reliquia di Santa Bernadette Soubirous.
            Ed è ai piedi della Reliquia di Santa Bernadette che siamo invitati a riflettere e a rileggere il nostro ministero pastorale di accompagnamento dell’uomo sofferente.
            Ci ritroveremo per condividere insieme questi momenti a Cefalù in Piazza Duomo alle ore 10,30 per l’accoglienza della reliquia e a seguire per la Concelebrazione Eucaristica presso la Basilica Cattedrale di Cefalù presieduta dal nostro Vescovo Vincenzo alle ore 11,00.
Vi invio anche il materiale perché ogni comunità possa celebrare la ricorrenza dell’11 febbraio come è propria consuetudine.
            Grati al Signore per le ricchezze di cui ogni giorno ci fa dono, affidiamo tutto alle mani amorevoli di Maria nostra Madre.
 Cefalù 20 gennaio 2014
                                                                                                              Il Delegato Vescovile
Don Calogero Falcone
 

III Domenica del T.O. – Chiamati alla sequela di chi non delude mai.

lasciate le retiUna comunità cristiana è libera se al suo interno non si riproducono le dipendenze da cui ci si è voluti liberare all’esterno.   
Purtroppo è questo quello che è avvenuto.
Fra quelli che si dicono cristiani vedete quanti dicono: io sono di Pietro, io sono di Lutero, io sono di Calvino.  
Gesù è venuto a liberarci da ogni dipendenza umana e abbiamo ristabilito le dipendenze.
Coloro che godono del vantaggio di queste dipendenze devono ricordarsi che il loro compito è di essere ministri delle coscienze, non punti di riferimento delle coscienze.  …..
 Quando la comunità ha bisogno di autorità e si spacca perché ognuno sceglie la sua, abbiamo lo scisma.
 La storia cristiana è una storia di scismi perché essa si svolge dentro questa infermità, globale: l’incapacità dell’uomo di agire nel mondo assumendosene in pieno la responsabilità. (Ernesto Balducci – da: “Gli ultimi tempi” – volume 1 – Anno A) 
[ nel brano del vangelo incontriamo  il termine pescatori di uomini ] Che significa pescatori di uomini?
 Mentre pescare il pesce significa tirar fuori il pesce dal suo habitat naturale per dargli la morte, pescare gli uomini significa tirarli fuori dall’acqua, simbolo del male, simbolo della morte, per salvarli, per dare loro vita.
     “Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono”.  
Per seguire Gesù bisogna abbandonare il padre.    Il padre indica l’autorità e per seguire Gesù bisogna abbandonare il padre, perché l’unico Padre che c’è all’interno della comunità dei credenti è il Padre che è nei cieli, che non governa gli uomini emanando leggi che questi devono osservare, ma comunicando loro la sua stessa capacità d’amore. [ A. Maggi ]
Con Gesù non c’è possibilità di fare calcoli.
L’abbandono di quello che abbiamo non è ricompensato con nessuna pienezza o ebbrezza; lo svuotamento è totale e deve passare dalla Croce prima di diventare pienezza ed ebbrezza.
Le chiamate personali di Gesù non sono tuttavia sempre accolte immediatamente.
Possono incontrare resistenza – come del resto incontra resistenza il Discorso della montagna -, ed è normale.
Per esempio in Mt 8, 21-22 uno dei discepoli dice a Gesù: «Signore, permettimi di andar prima a seppellire mio padre» e si sente rispondere: «Seguimi e lascia i morti seppellire i loro morti». E’ una frase molto forte e il discepolo capisce che il suo buon proposito si scontra con le esigenze della sequela. ( Card. C.M. Martini )
 
Per scegliere i suoi primi discepoli e futuri apostoli Gesù  non si rivolge alle scuole degli scribi e dei dottori della Legge, ma alle persone umili e alle persone semplici. …  Gesù va a chiamarli là dove lavorano, sulla riva del lago: sono pescatori. ….
….. il Signore chiama anche oggi!
Passa per le strade della nostra vita quotidiana; ci chiama ad andare con Lui, a lavorare con Lui per il Regno di Dio, nelle ‘Galilee’ dei nostri tempi … ….
 E se qualcuno di voi sente che il Signore gli dice ‘seguimi’ sia coraggioso, vada con il Signore.
Il Signore non delude mai.   ….  ( Papa Francesco )

II Domenica del T.O. – Gesù è l'Agnello che prende sopra di se il peccato per eliminarlo dal mondo.

Agnello di DioPrima della comunione il celebrante, mostrando l’ostia consacrata, dice: “Beati gli invitati alla Cena del Signore. Ecco l’Agnello di Dio, che toglie i peccati del mondo“.
Tutti hanno appena pregato con le parole: “Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi”.
Sono (con la sostituzione del singolare col plurale) le parole di Giovanni il Battista, che abbiamo ascoltato nel Vangelo.
È un’occasione per riflettere su quello che diciamo in questo momento della S. Messa.
Il termine che Giovanni (evangelista) impiega significa sia “togliere” che “prendere”, e per capire la frase i due significati vanno tenuti insieme, perché fanno una sintesi teologica formidabile: Gesù è l’agnello che prende sopra di sé e in questo modo elimina il peccato del mondo.
Egli si accolla il peso del nostro peccato, e così ci solleva da esso.
Non è suo questo carico di morte e di peccato, lo assume liberamente, se lo prende per amore nostro.
Questo è il compito che Dio si è assunto.
E il nostro?
Se qualcuno si offre di prendersi il mio carico, cosa devo fare io se non… darglielo?
Dare a Gesù, affidargli il mio carico di peccato e di morte: questo è il mio compito.
Non devo vivere da solo il peccato e la morte, perché allora essi mi uccideranno. Devo viverli insieme a lui, condividerli con l’agnello.
 
Spesso si pensa che per presentarsi a Dio occorra prima essere a posto, puliti; solo dopo ci si può accostare all’Agnello.
Errore!
Se fosse così, non ci sarebbe speranza di salvezza, perché lasciati soli rimarremmo schiacciati.
È proprio mentre gemo sotto il peso del peccato e della morte che ho bisogno di incontrare uno che mi sollevi. Non nel mio essere forte e vittorioso, ma proprio nel mio essere inadeguato, debole, peccatore, ho bisogno di incontrare uno che abbia pietà di me!
Il peccato più grande è l’incapacità di accogliere questa luce e proseguire a camminare nelle tenebre, come se l’Agnello di Dio non esistesse, senza affidargli il nostro peso, vivendo da soli il nostro peccato.
Ma noi diciamo: “Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi”.
Il Battista lo esclamava quando vedeva Gesù venire verso di lui, noi quando Gesù viene verso di noi nel sacramento del pane e del vino
. Perché lì c’è il sacrificio pasquale di Gesù; agisce nuovamente il momento nel quale lui prende su di sé fino in fondo la nostra spossatezza, il nostro male, se ne carica.
Entrare in comunione con lui, fare la comunione, non può significare altro che rinnovare questo atto di affidamento di noi stessi e del nostro male a lui che viene a noi come agnello per prenderlo su di sé.
Rischiamo di non renderci conto che c’è accanto a noi qualcuno disposto a prendersi il nostro carico. Accorgersene non è automatico: richiede un cammino. Così è stato per Giovanni Battista: “io prima non lo conoscevo”. Poi ha visto il cielo aprirsi, ha compreso. Nessuno può vedere al posto nostro, dobbiamo essere noi a saper vedere in profondità, a saper scoprire in Gesù l’Agnello di Dio che viene a prendere su di sé e distruggere il peccato nostro e del mondo. E gridare così in verità: “Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi!”. ( Marco Pratesi)

Festa della pace 2014. " C'è in gioco la pace"

mese paceil Mese della Pace è da poco iniziato e ci apprestiamo a viverlo con i nostri ragazzi, partendo proprio dallo slogan “E’ TUTTO IN REGOLA?“.
È lo slogan, infatti, che ci richiama l’importanza che hanno le regole nel nostro “giocare” insieme; sono proprio le regole che rendono più viva ed autentica la partecipazione di ciascuno e, grazie ad esse, l’obiettivo comune diventa condiviso, non riguarda solo il singolo ma tutti; sono proprio le regole a dare la consapevolezza della libertà di ciascuno, dove esse diventano risorsa per stare insieme.
All’interno del Mese della Pace si inserisce Il progetto di solidarietà internazionale. Quest’anno l’AC è a fianco del CSI (Centro Sportivo Italiano), nel sostegno al territorio e agli abitanti di Haiti, che tre anni fa sono stati colpiti da alcune catastrofi naturali che hanno provocato ingenti danni a cose e persone. In particolare, come trovate spiegato più approfonditamente nel sussidio, il sostegno dell’Azione Cattolica sarà orientato a costruire e attrezzare alcuni spazi di gioco e incontro, messi a disposizione dalle autorità haitiane.
Il gadget del Mese della Pace è un aquilone, simbolo di quel soffio che ci consente di “spiccare il volo” e proiettare sempre più in alto la nostra vita. Il contributo di ciascuno dei nostri ragazzi è essenziale per la costruzione del progetto e confidiamo in ciascuno, perché la “PACE SOFFIA FORTE”. (vedi note tecniche)
Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza dell’impegno di ciascuno, per costruire la Pace, nel suo messaggio per la giornata mondiale dell’1 gennaio, dove la parola chiave è FRATERNITÀ.
 
Ogni singolo tassello servirà per costruire la grande Festa Diocesana della Pace “C’E’ IN GIOCO LA PACE”. Vi aspettiamo, dunque, trepidanti, domenica 26 gennaio 2014, a Campofelice, secondo il seguente programma:
ore 9:00  arrivi e registrazioni
ore 9:30  “Fai Volare la Pace” (vedi note tecniche)
ore 10.00:  Celebrazione Eucaristica
ore 11.00:  “Tutti al Parco”
ore 13.00:  Pranzo a sacco
ore 14.15:   “Pace è…”
ore 16.00:  Ti ringrazio perché…. Saluti e partenze
Un NUOVO appuntamento che vedrà, per la prima volta, la partecipazione dei nostri ragazzi è l’Assemblea Diocesana, dove anche loro sottolineeranno, la bellezza dell’essere Chiesa e l’Appartenenza all’Associazione. Troverete un vademecum in allegato, per il pranzo dell’Assemblea Elettiva i ragazzi avranno un agevolazione.
Note tecniche:
Il prezzo unitario degli aquiloni è di € 4,00, che vi chiediamo di ordinare entro il 19 gennaio, per poter così procedere all’ordine, presso il Centro Nazionale.
Per sottolineare l’importanza del tragitto, anche stavolta volevamo rinnovare l’esperienza di un momento di preghiera comune, che possa essere vissuto durante il viaggio. (le parrocchie lo riceveranno a breve via mail).
Per l’attività “Fai volare la Pace”, pensata insieme nell’equipe all’allargata del 3 gennaio, sarà necessario la collaborazione di tutte le parrocchie, precedentemente alla festa, le indicazioni saranno inviate a breve via mail.
Il foglietto dei canti della messa, per conoscenza e per eventuali prove con i ragazzi sarà inviato a breve via mail.
Il pranzo sarà a sacco.
All’arrivo ogni responsabile parrocchiale consegnerà in segreteria l’elenco dei partecipanti (in allegato) e la quota di partecipazione di 1 € cadauno.
Aspettiamo le vostre adesioni che vi preghiamo di comunicare entro domenica 19 Gennaio (vi preghiamo di comunicare la partecipazione entro e non oltre la data prevista) alla Segretaria Diocesana Elisa Ciano (3494923002 –
elisaciano@libero.it).
Per ogni ulteriore richiesta/necessità potete contattare l’Assistente ed i Responsabili
Diocesani ACR ai seguenti recapiti:
Don Giuseppe Murè 3804523925
Giuseppe Salvaggio 3397644333;
Graziella Simplicio 3334395226; 3289543682
Nell’attesa di poterci incontrare, per condividere la bellezza “dello giocare insieme”, vi salutiamo con un caloroso abbraccio!!!

L’Equipe Diocesana ACR – PIAZZA DUOMO, 12 – 90015 CEFALU’ (PA) – Email: acicefalu@gmail.com 

Scarica sussidio
 Scarica scheda adesione  
I concili nei secoli
Clck sull’icona per aprire il documento



I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

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