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Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo – Io spero che un amore di Dio crei sorprese per l’ultimo giorno anche per i cattivi
Nella PRIMA LETTURA l’affermazione che Il Signore Dio non pasce più il suo gregge per interposta persona ma direttamente e la sua prima azione è quella di cercare le sue pecore, disperse dai cattivi pastori, come è detto nella prima parte del Capt 34. Il Signore le trova … lasciandosi trovare da loro. Inoltre, non si accontenta di radunare il suo popolo disperso, ma va, soprattutto a recuperare le pecore perdute. Dal momento che, anziché pascere il gregge, hanno pasciuto se stessi (cfr. v. 8), il Pastore li distrugge, come accade al servo malvagio. Per questo Egli dichiara: le pascerò con giustizia. Egli compie il suo giusto giudizio sul suo gregge, togliendo di mezzo ad esso ogni forma d’iniquità e di oppressione. Continua a leggere
XXXIII Domenica del T.O. – Il talento nel suo bene ultimo è il Figlio suo comunicato nella misura di fede che ci è data di Lui.
Nella PRIMA LETTURA l’elogio della donna. In lei contempliamo il mistero della Sposa di Cristo, come vertice di tutta la creazione.
In questa donna è raffigurata la Chiesa, la cui bellezza e grazia si riflettono in ogni donna che teme Dio, opera con le sue mani, custodisce la sua casa e fa fruttificare la sua attività.
Mentre grazia e bellezza, legati agli elementi di questo mondo con cui le altre figlie tengono schiavi gli uomini (cfr. Gal 4,3), sono falsità e vanità; la bellezza della Sposa di Cristo è riflesso della bellezza dello Sposo, il più bello tra i figli degli uomini che comunica grazia e gloria a coloro che ama e lo amano, trasfigurando il corpo della loro miseria per renderlo conforme alla sua gloria ( Fil. 3,21).
XXXII DOMENICA del T.O. – L’ora di Dio non sempre coincide con l’ora nostra
Nella PRIMA LETTURA , l’elogio della sapienza. Le due sue caratteristiche (splendida e che non sfiorisce) la rendono ben visibile a coloro che la amano e la cercano.
La vita del saggio inizia e termina con la sapienza; in tal modo le sue azioni sono del tutto governate da lei; non vi è situazione o difficoltà in cui la sapienza non si faccia presente e non diventi la guida di coloro che la amano e la cercano.[…]
La domanda di fondo è come affrontare la vita. La risposta è nella sapienza che Dio elargisce ai suoi. Continua a leggere
SOLENNITA DI TUTTI I SANTI – I santi sono i più umani tra gli uomini. Sono i pacifici, gli uomini inermi, coloro che hanno ripugnanza a far forza sull’uomo, coloro che sono gli sconfitti di oggi.
Nella PRIMA LETTURA , viene descritta la “grande festa del cielo” dei “segnati” come festa di una moltitudine immensa che nessuno può contare e che appartiene ad ogni nazione e razza. (L’elemento aritmetico che troviamo – 144.000 – è il quadrato del numero 12 – le tribù d’Israele – moltiplicato per 1000 ) . La matematica assurge a simbologia numerica per esprimere l’ampiezza universale del popolo di Dio chiamato alla santità lungo la storia della salvezza . Il colore bianco delle vesti è il colore di Dio, della Risurrezione, del battesimo. I rami di palma simboleggiano il trionfo finale sulla morte. La grande tribolazione è il sangue dell’Agnello e il candore delle vesti è il frutto della partecipazione alla passione di Gesù.