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XXX DOMENICA DEL T.O. – L’amore per Dio e per il fratello è l’architrave da cui «dipendono» tutta la legge e i profeti.
Le prescrizioni contenute nella PRIMA LETTURA ( tratte dal libro dell’Esodo) sono memoria della condizione passata di Israele; una memoria che deve servire a illuminare il presente del popolo eletto, prevenendolo dal ricadere nella condizione di oppressione dalla quale YHWH lo ha liberato, come pure dal trasformarsi in oppressore per coloro che dimorano presso di lui e si trovano in una condizione di svantaggio.
La lettura racchiude quattro precetti che richiamano l’attenzione alle categorie deboli della società: lo straniero residente in Israele, la vedova e l’orfano, il debitore. Continua a leggere
XXIX DOMENICA DEL T.O. – La coscienza è il luogo in cui noi ci riconosciamo come immagine di Dio. Ivi non può nulla il potere politico.
Nella PRIMA LETTURA per due volte il Signore parla di Ciro come l’eletto, [termine che in italiano è reso con la parola ”cristo”] e che, nel Nuovo Testamento è riferito a Gesù, il Cristo di Dio La sua grande impresa di conquista ha da Dio stesso la sua origine e la sua potenza! La “vocazione” stessa di Ciro è del tutto connessa alla divina elezione di Giacobbe, anche se Ciro non conosce Dio! ( G. Nicolini ) Tutto quello che avviene è in realtà opera di Dio: Nessuno si sottrae al potere di Dio, nemmeno Ciro, nemmeno i capi di Stato, nemmeno i parlamenti, nemmeno il cittadino sovrano. Tutto è di Dio perché Dio nella nostra fede non si pone come alternativa all’uomo. Egli ha stabilito come tabernacolo della sua gloria l’uomo vivente. ( E. Balducci) Continua a leggere
XXVIII Domenica del T.O. – Una Chiesa esclusiva come un club non è la Chiesa di Gesù!
Nella PRIMA LETTURA il ricco banchetto preparato dal Signore e avviene sul monte santo, sul Sion, ed è offerto a tutti, Non è preparato per Israele che vive già in comunione con Dio e lo riconosceva come proprio re ma per tutte le nazioni. Sul monte Sion tutti i popoli accedono alla salvezza definitiva entrando in comunione con Dio ..Il velo e la coltre possono indicare la mancanza di conoscenza… Dio stesso aprirà gli occhi dei popoli perché possano conoscerlo e, di conseguenza, adorarlo… quindi gli viene data anche “la tua cintura” e infine anche “il potere”. Il velo e la coltre non sono semplicemente tolti, ma completamente distrutti, così che non possono più essere posti di nuovo sul volto dei popoli. Continua a leggere
XXVII DOMENICA DEL T.O. – Anche oggi Dio aspetta i frutti della sua vigna da coloro che ha inviato a lavorare in essa.
Nella PRIMA LETTURA la meravigliosa affermazione che tutti e tutto siamo del Diletto! Si parla del “lavoro” di Dio per la vigna e nella vigna, lavoro che non produce i frutti attesi. Le azioni che il Diletto mette in opera ( la vigna calpestata e trasformata in pascolo, non più vangata ) non scaturiscono dal fatto che ha cessato di amare la vigna, ma perché rifiutando l’amore, la sposa umanità subisce le conseguenze del rifiuto. L’amore è liberta, libertà anche di rifiutare l’Amore. Ma alla fine vincerà l’amore paziente e infinito di Dio sposo e padre! Continua a leggere