Cerca nella bibbia

Per citazione
(es. Mt 28,1-20):





Per parola:


Siti Amici

Ultimi Post
Post in evidenza
Featured video
Intervista a H.Küng 1 Parte
Intervista a H.Küng 2 Parte
Intervista Mons. Bettazzi
Leggiamo, una pagina al giorno, il libro “ PREGARE LA PAROLA” di Enzo Bianchi. Per accedervi click sulla voce del menu “ PREGARE LA PAROLA” o sull’icona che scorre di seguito .

tirisan

Proposte dell'Ufficio Liturgico per l'animazione della processione del Corpus Domini

x-defaultCarissimi, pace a voi!
Per il prossimo 2 giugno, solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, il Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione ha organizzato un’ora di adorazione eucaristica durante la quale i cattolici del mondo siamo invitati a pregare concordemente il Signore affinché doni energie nuove alla sua Chiesa per compiere l’opera dell’evangelizzazione (cfr. novaevangelizatio).
 Questa iniziativa che prevede la contemporaneità di tutti è prevista dalle ore 17 alle ore 18. Ogni Diocesi è invitata ad aderire a questa proposta formulando modalità proprie di partecipazione.
Pertanto, durante l’ultimo Consiglio presbiterale, si è pensato di adattare la proposta alle situazioni delle nostre parrocchie che il prossimo Giugno nell’orario indicato dal Pontificio Consiglio saranno impegnate sia nelle celebrazioni eucaristiche sia nelle processioni eucaristiche.
Nelle nostre comunità parrocchiali quel giorno pregheremo per la nuova  vangelizzazione, sia durante la celebrazione sia durante la Processione eucaristica.
Questo Ufficio, per mandato del Vescovo e del suo consiglio presbiterale, offre, dunque, ad ogni comunità cristiana della nostra Diocesi uno schema per l’animazione della Processione del Corpus Domini. I testi e le preghiere preparati hanno come tema di fondo, il legame che c’è tra l’Eucaristia e la sua celebrazione e la testimonianza di fede della comunità e dei singoli credenti.
Il Sussidio che trovate in allegato alla presente,( scaricabile a questo  link: Sussidio-Processione-Corpus-Domini-2013.pdf  offre anche uno schema molto semplice di adorazione che – qualora lo si ritenga opportuno – potrebbe precedere la Processione eucaristica del Corpus Domini. In tale caso la sequenza rituale sarebbe: celebrazione eucaristica, esposizione, adorazione e processione, benedizione eucaristica.
A tal proposito si richiama il legame stretto che intercorre tra la celebrazione eucaristica e l’adorazione da cui essa scaturisce (cf. Rito della comunione fuori della messa e culto eucaristico, 89-104).
Il Sussidio inviato è solo una proposta che intende creare comunione anche nella preghiera. Ogni comunità potrà tuttavia adattarlo nei canti e nei testi secondo le proprie esigenze.
Rinnovando la disponibilità di questo Ufficio, auguro ad ognuno la passione per Cristo e per la sua Chiesa per diventare nel mondo segni autentici della presenza del nostro Dio.
Cefalù, 21 maggio 2013
Nella memoria di santa Maria odigitria
Il Direttore ULD
don Domenico Messina
 

Giuseppe Dossetti: frammenti di un racconto autobiografico….

Giuseppe Dossetti ha raccontato a diversi destinatari e in tempi diversi alcuni tratti della sua vita: l’ha fatto in occasioni pubbliche e private, su sollecitazione di amici e studiosi.
A volte per spiegare, altre per dar conto del suo percorso davanti a Dio, dentro la storia.
Questo materiale è ora nelle Teche Rai, nell’archivio della Fondazione per le Scienze Religiose, in mani di persone che l’hanno salvato quasi per caso.
Un patrimonio di grandi proporzioni quantitative e qualitative, un materiale che merita di essere ascoltato, visto, dove è racchiusa, in una carrellata discontinua ma densa, la vita di Dossetti come in una collezione incompiuta di reperti, come frammenti di un racconto autobiografico.
Nel racconto videostorico, costruito dallo storico Alberto Melloni e Fabio Nardelli, viene ripercorso, attraverso la voce del protagonista, il suo itinerario esistenziale: dall’infanzia a Cavriago, nel periodo postbellico, agli studi a Bologna.
Si narra la sua esperienza di assistente all’Università Cattolica di Milano e l’impegno nella Resistenza e nel Cln. Ma anche il contributo importante ai vertici della Democrazia Cristiana e il ruolo centrale di che ebbe nella Costituente.
Degna di nota è anche la scelta vocazionale che lo ha portato all’ordinazione monastica per servire la Chiesa alla vigilia del Concilio Vaticano II.
Il crepuscolo della sua vita è segnato dal ritiro in Terra Santa fino alla sua ultima battaglia, nel 1994, in difesa della Costituzione.
Il racconto si conclude con un lacerante finale in cui un giudizio apparso anonimo nel 1991 sul Regno suona come una lucida cronaca del futuro. 
(Ufficio Stampa Rai)
 

Don Pino Puglisi è beato.

www.chiesadicefalu.itDon Pino Puglisi, primo martire della mafia della Chiesa palermitana, è Beato e la sua festa sarà il 21 ottobre.
Questa mattina a Palermo, si è svolta la cerimonia della Beatificazione di Don Pino, assassinato dalla mafia nel 1993. A presiedere il rito sono stati il cardinale arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo, con il cardinale Salvatore De Giorgi, inviato di Papa Francesco.
( Cliccando sulla foto accanto è possibile aprire il video della celebrazione )
Uniti nel sorriso di Don Pino”  stamani al Foro italico  erano quasi in centomila ad  acclamarlo beato, lui: ” seminatore di perdono e riconciliazione” – come ha detto il Card. Salvatore De Giorgi – .
“Il giorno dell’omicidio – ha detto Mons. Bertolone , postulatore della Causa di Beatificazione – Palermo pianse, oggi è nella gioia perché da quel sangue è nato un popolo nuovo.”
Forte l’omelia del Cardinale Paolo Romeo, che a don Pino Puglisi a voluto associare altri martiri della mafia: Rosario Levatino, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tante altre persone di buona volontà.
Ecco alcuni passaggi dell’omelia:
“La Chiesa riconosce nella sua vita, sigillata dal martirio in odium fidei, un modello da imitare in ogni sua scelta”.
“La mano mafiosa che quel 15 settembre 1993 lo ha barbaramente assassinato, ha liberato la vita vera di questo ‘chicco di grano’.
Quella mano assassina ha amplificato, oltre lo spazio ed il tempo, la sua delicata voce sacerdotale e lo ha donato martire non solo a Brancaccio, non solo a Palermo, non solo alla Sicilia e all’intera nazione italiana, ma al mondo intero, alla Chiesa cattolica. “
“La verità è che i mafiosi – che spesso pure si dicono e si mostrano credenti – muovono meccanismi di sopraffazione e di ingiustizia, di rancore e di odio, di violenza e di morte, che nulla hanno a che fare con il Vangelo della vita che Gesù è venuto a portare nel mondo”.
“Nel nome di Cristo, di questo Cristo crocifisso e risorto, di questo Cristo che è la Via, Verità e Vita lo dico ai responsabili convertitevi! Un giorno verrà il giudizio di Dio!. Beato martire Giuseppe, il tuo sangue continuerà a fecondare questa Chiesa!”.

S.S. Trinità: mistero di comunione, di un Dio che ama l’uomo al punto di volerlo introdurre nella sua stessa vita.

La verità “pesante”, nella quale lo Spirito Santo deve introdurre i discepoli, è la croce.
Essa è davvero uno scandalo per chi cerca un Dio potente, che risolva i problemi dell’uomo; se non lo fa, a che serve?
Eppure, la festa di oggi ci dice che è proprio la croce a rivelare la natura intima di Dio: essa, infatti, ci mostra l’indicibile dedizione reciproca di Dio e di Gesù, “obbediente sino alla morte e alla morte di croce”, dice la Lettera ai Filippesi; nello stesso tempo, Dio è supremamente coinvolto in quell’atto di dono, poiché, dice Giovanni, “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio”.
Nell’amore ci sono l’amante e l’amato, e chi ama desidera l’altro proprio come altro, vive l’alterità come dono, non come limite, non come distruzione dell’unità, ma come  generazione dell’unità.
Concretamente, quando Dio si rivolge al mondo, ribelle e peccatore, il suo dono non può prendere altra forma che quella della croce; altrimenti, egli non potrebbe raggiungere l’ultimo degli uomini nell’abisso del suo peccato. Tuttavia, il dono del Figlio non può restare lo spettacolo che l’uomo contempla dall’esterno: ciò che si è compiuto a Gerusalemme e che viene celebrato nella liturgia è l’offerta alla creatura di lasciarsi introdurre nella relazione del Padre e del Figlio. Ma questo può avvenire solo grazie allo Spirito Santo, Dio in noi, che costruisce la nostra risposta, ci “guida a tutta la verità”: nel linguaggio giovanneo, la “verità” è la realtà intima di Dio che si comunica all’uomo).
 La Trinità è dunque un mistero di comunione, di un Dio che ama l’uomo al punto di volerlo introdurre nella sua stessa vita.      Ma a coloro ai quali interessa solo la potenza di Dio, la Trinità non dice nulla.
Gli imperatori dopo Costantino la negavano, perché dall’uguaglianza delle Persone divine sarebbe derivata l’uguaglianza delle persone umane, distruggendo il principio gerarchico, necessario per l’ordine del mondo.
L’Islam la nega, proprio perché nega nello stesso tempo la morte in croce di Gesù: Dio non può abbassarsi veramente al livello dell’uomo (la morte ne è la condizione), perché, in ultima analisi, al Dio dell’Islam l’uomo non interessa veramente; Egli è benigno verso la sua creatura, le dona i principi del ben vivere e l’indicazione per ottenere la felicità dopo la morte, ma non può accettare che l’uomo entri veramente nella vita divina.
Tuttavia, anche in ambiente cristiano, la Trinità imbarazza coloro che riducono la fede all’etica e la salvezza a una felicità non meglio definita, che meritiamo con le buone opere.
Infatti, la Trinità rivela che Dio non è il legislatore e il giudice, ma che egli è l’origine: nulla potremmo se egli non ci amasse per primo; e nello stesso tempo egli è il compimento, poiché la “salvezza” altro non è che la comunione, la gioia dell’incontro e dell’inclusione nell’amore divino: “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo” (Gv 17,24).
 La Trinità postula una forma di Chiesa accogliente e fraterna, meno custode della moralità e dell’ordine e più compagna di strada dell’uomo, ministra di speranza, capace di porgere consolazione.
 La storia del Buon Samaritano dimostra che non ci si può prender cura l’uomo ferito se non si scende da cavallo.
Don Giuseppe Dossetti jr

I concili nei secoli
Clck sull’icona per aprire il documento



I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
Cliccando sulla copertina del libro o sulla voce del menu “ pregare la parola” leggiamo ogni giorno una pagina del libro di Enzo Bianchi per entrare nello spirito della Lectio Divina.
New

POST DA SEGNALARE ( click per aprire collegamento)

Di sinodalità si può morire

Documento
preparatorio
del Sinodo
dell’Ammazonia

Transito di Madre
Agnese Magistretti

I Migranti sono
Persone..
non questioni
migratorie

Riflessioni sui
Migranti:
ricordando
La storia
di Ruth

P. Sorge
La politica
di chiusura
Mostrerà
la propria
disumanità

Lettera al
Presidente
della Repubblca
delle clarisse
carmelitane

Il nuovo patto
delle Catacombe
Chiesa povera
per i poveri

Cardinale Zuppi
a "Che tempo che fa"