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Laboratorio di formazione socio politica

annunziata copiaL’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Cefalù raccogliendo l’invito del Vescovo  Vincenzo e le esigenze degli amministratori locali, in questo anno pastorale hanno deciso di iniziare un laboratorio di formazione socio-politica con la collaborazione degli uffici diocesani della Cultura, della Scuola, della Catechesi, delle Comunicazioni Sociali e della Pastorale Giovanile.
Tale impegno nasce da una forte esigenza a riprendere il significato fondamentale di una formazione che apra i cristiani alla comprensione, all’impegno politico e sociale in una realtà sempre pia articolata, complessa, ma, per questo, sempre più stimolante.
Gli incontri sono rivolti: alle Parrocchie della nostra diocesi, agli Amministratori Pubblici locali, alle Consulte giovanili, all’Associazione Giovani Amministratori Madoniti, ai Docenti di religione.
Gli incontri si svolgeranno presso Salone Cagnoni del Palazzo Vescovile, sito in Piazza Duomo, 10. dalle ore 17.00 alle 19.00.
II calendario ed i temi dell’incontro sono:
1.    mercoledì 8 maggio: Le politiche e il principio del bene comunerelatore: prof. Manlio Corselli, Docente universitario di Filosofia Politica;
2.   venerdì 24 maggio: “Responsabilità morale e cittadinanza attivarelatore: Mons. Francesco Casamento, Direttore della Segreteria Pastorale della Conferenza Episcopale Siciliana e docente di morale;
3.    mercoledì 5 giugno: “Fede e giustizia socialerelatore: P. Gianfranco Matarazzo SJ, Direttore dell’Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe” di Palermo;
4.    mercoledì 19 giugno: “Lavoro: dignità dell’uomorelatore: Don Sergio Siracusano, Direttore dell’ufficio diocesano per la pastorale sociale e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Messina;
5.    mercoledì 26 giugno: “Democrazia e Sussidiaretàrelatore: P. Gianfranco Matarazzo SJ, Direttore dell’Istituto di formazione politica “Pedro Arrupe” di Palermo.
Nel documento PDF presente a questo link  (Brochure + scheda Laboratorio di-formazione socio politica) la brochure dell’evento e la scheda di partecipazione.

Mons. Rino Fisichella nella nostra Chiesa di Cefalù riunita nella solenità dell'Ascensione del Signore per riflettere e pregare sotto gli occchi di Gesù Salvatore, luce del mondo.

pantocratoreL’immagine mirabile del nostro Pantocratore nell’abside musiva della nostra Basilica Cattedrale ha fatto e continua a fare il suo giro del mondo cattolico in questo Anno della Fede, cinquantesimo dal Concilio Vaticano II.

Nella prossima solennità della Ascensione del Signore, la nostra Chiesa si riunirà pertanto ancora una volta in Cattedrale a riflettere anch’essa e pregare insieme, riunita in Assemblea Diocesana sotto gli occhi di Gesù Salvatore luce del Mondo che ci guardano amabili e amorevoli, ci sostengono nella nostra vita d’ogni giorno.

Con l’occasione verrà in pellegrinaggio alla nostra Basilica Mons. Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, che è stato il promotore decisionale per la scelta della nostra veneranda Icone, e sarà con noi nel pomeriggio vigiliare e nella mattinata della Solennità.

Sabato 11 maggio alle ore 17,30 Egli parlerà alla nostra Assemblea su la Nuova Evangelizzazione.

Domenica 12 maggio alle ore 10,00 presiederà la Liturgia Eucaristica  concelebrando con il nostro Vescovo Mons. Vincenzo Manzella.

Cefalù 14 aprile 2013, Anniversario della Dedicazione della nostra Basilica Cattedrale

V Domenica di Pasqua: Gesù comanda quello che non è possbile comandare: l'AMORE.

Amatevi gli uni gli altriNel vangelo di Giovanni l’unica volta che Gesù comanda qualcosa ai suoi, comanda quello che non è possibile comandare: l’amore.
 Non è possibile comandare l’amore.   
Si può comandare all’uomo di obbedire, di servire, ma non l’amore.  
Il contesto ( in cui Gesù fa questa affermazione)  è quello dell’ultima cena che Giovanni ha presentato con la lavanda dei piedi fatta da Gesù ai suoi discepoli.
Gesù non dice “Vi do un nuovo comandamento”, cioè un comandamento che va ad aggiungersi a quelli della legge di Mosè.  ….  ma dice: Vi do un comandamento nuovo ( il termine greco “nuovo” indica una qualità migliore, che supera e toglie tutto il resto,)  quindi potremmo tradurre Vi do un comandamento migliore”. “Che vi amiate gli uni gli altri come ..”   (  questo “come” non indica il modo, ma è la motivazione, il perché.  )    Come io ho amato voi.   
Gesù non dice “come io vi amerò”, non sta parlando dell’amore del dono totale che poi manifesterà con la croce, morendo in croce, ma è al passato “come io ho amato voi”.  
E Gesù ha amato i suoi attraverso la lavanda dei piedi, quindi un amore che diventa servizio per gli altri, un segno che significa dare dignità e libertà alle persone,  un amore che non si scoraggia, rispetta la libertà dell’altro e risponde all’odio con l’amore, come Gesù ha fatto con Giuda.
Quindi questo “amato” ha due significati: il servizio, che rende le persone libere, piene della loro dignità, e un amore che viene dato in risposta all’odio
  Alla base dell’unico comandamento della comunità di Gesù non c’è una dottrina, ma un gesto d’amore che si fa servizio.  
 Mentre la dottrina divide, l’amore è quello che unisce.
 E poi le parole di Gesù: Da questo”, cioè da un amore che si fa servizio e non si scoraggia di fronte alle risposte negative, tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri”.
 L’unico segno distintivo della comunità cristiana è un amore che diventa visibile attraverso il servizio e attraverso la proposta, l’offerta d’amore anche a chi non lo merita.
……
L’unica caratteristica della sua comunità è un amore simile al suo.
(A. Maggi)

Papa Francesco: la Chiesa non è un'organizzazione burocratica, è una storia d'Amore.

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La Chiesa non è un’organizzazione burocratica, è una storia di amore: è quanto ha detto il Papa durante la Messa presieduta stamani nella Cappellina della Casa Santa Marta. Presenti alcuni dipendenti dello Ior. 
 Partendo dalle letture del giorno  che  raccontano le vicende della prima comunità cristiana , Papa Fancesco ha detto che  la comunità cristiana che cresce e moltiplica i suoi discepoli  è ” una cosa buona  ma che può spingere a fare “patti” per avere ancora “più soci in questa impresa” …. 
“Invece, la strada che Gesù ha voluto per la sua Chiesa è un’altra: la strada delle difficoltà, la strada della Croce, la strada delle persecuzioni … E questo ci fa pensare: ma cosa è questa Chiesa? Questa nostra Chiesa, perché sembra che non sia un’impresa umana”.
La Chiesa – sottolinea – è “un’altra cosa”: non sono i discepoli a fare la Chiesa, loro sono degli inviati, inviati da Gesù. E Cristo è inviato dal Padre:
“E allora, si vede che la Chiesa incomincia là, nel cuore del Padre, che ha avuto questa idea … Non so se ha avuto un’idea, il Padre: il Padre ha avuto amore. E ha incominciato questa storia di amore, questa storia di amore tanto lunga nei tempi e che ancora non è finita. Noi, donne e uomini di Chiesa, siamo in mezzo ad una storia d’amore: ognuno di noi è un anello in questa catena d’amore. E se non capiamo questo, non capiamo nulla di cosa sia la Chiesa”.
La tentazione è quella di far crescere la Chiesa senza percorrere la strada dell’amore:
“Ma la Chiesa non cresce con la forza umana; poi, alcuni cristiani hanno sbagliato per ragioni storiche, hanno sbagliato la strada, hanno fatto eserciti, hanno fatto guerre di religione: quella è un’altra storia, che non è questa storia d’amore. Anche noi impariamo con i nostri sbagli come va la storia d’amore. Ma come cresce? Ma Gesù l’ha detto semplicemente: come il seme della senape, cresce come il lievito nella farina, senza rumore”.
La Chiesa – ricorda il Papa – cresce “dal basso, lentamente”:
“E quando la Chiesa vuol vantarsi della sua quantità e fa delle organizzazioni, e fa uffici e diventa un po’ burocratica, la Chiesa perde la sua principale sostanza e corre il pericolo di trasformarsi in una ong. E la Chiesa non è una ong. E’ una storia d’amore … Ma ci sono quelli dello Ior … scusatemi, eh! .. tutto è necessario, gli uffici sono necessari … eh, va bè! Ma sono necessari fino ad un certo punto: come aiuto a questa storia d’amore. Ma quando l’organizzazione prende il primo posto, l’amore viene giù e la Chiesa, poveretta, diventa una ong. E questa non è la strada”.
Un capo di Stato – ha rivelato – ha chiesto quanto sia grande l’esercito del Papa. La Chiesa – ha proseguito – non cresce “con i militari”, ma con la forza dello Spirito Santo. Perché la Chiesa – ha ripetuto – non è un’organizzazione:
“No: è Madre. E’ Madre. Qui ci sono tante mamme, in questa Messa. Che sentite voi, se qualcuno dice: ‘Ma … lei è un’organizzatrice della sua casa’? ‘No: io sono la mamma!’. E la Chiesa è Madre. E noi siamo in mezzo ad una storia d’amore che va avanti con la forza dello Spirito Santo e noi, tutti insieme, siamo una famiglia nella Chiesa che è la nostra Madre”.

I concili nei secoli
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I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
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