tirisan
I DOMENICA DI AVVENTO – Ogni giorno, inesorabilmente, siamo ricondotti all’incontro col Signore.
La PRIMA LETTURA ci ricorda che Siamo ancora in attesa della “fine dei giorni”, quando sul monte Sion, in un pellegrinaggio ultimo e definitivo, saliranno tutte le genti. Per ora quel monte, la collina del tempio, è luogo di violenza tra le genti che lo occupano e Israele. Ma verranno i giorni nei quali – come intravede il profeta Isaia – tutte le genti, le lingue e le culture si inviteranno e incoraggeranno a vicenda a convergere verso la presenza del Dio vivente. Allora la Parola del Signore risuonerà, sarà ascoltata da tutti e così tutti cercheranno la pace: le armi diventeranno strumenti di lavoro della terra e nessuno imparerà più a fare la guerra, perché regnerà la fraternità. (E. Bianchi). Continua a leggere
NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO RE DELL’UNIVERSO – Un re al contrario che salvi gli altri annientando se stesso.
Nella PRIMA LETTURA, tratta dal cap. V del II libro di Samuele, viene narrata la consacrazione di Davide re di Giuda e d’Israele.
Nei versetti proclamati risalta come le tribù che accorrono affermano di essere “ossa delle tue ossa e carne della tua carne” ( chiaro il riferimento alla stessa frase proferita da Adamo dinanzi a Eva ).
A Davide viene dato il potere di pascere ( servire, avere cura ) le tribù chiamate all’unità. Non è un fatto puramente umano quanto loro stanno facendo, è un evento divino, una cosa voluta dal dal Signore. È questo il vero principio della comunione. Continua a leggere
XXXIII Domenica del T.O. – Nulla potrà separarci dall’amore di Cristo … neppure un capello del nostro capo andrà perduto … Dio nasce nelle cose vive non nei templi morti!
Nella PRIMA LETTURA, il giorno “che sta per venire”, quello che noi ogni giorno accogliamo e salutiamo come giorno della salvezza, segna la fine del peccatore e la nascita dell’uomo nuovo, secondo Dio, principio della nuova creazione.
La descrizione di questo giorno sembra collegarlo strettamente al fuoco dello Spirito e al “sole di giustizia” che sorge. Sono tutte parole che appunto evocano quella “morte del peccatore e risurrezione in noi del verbo incarnato” che è il volto pasquale della vita nuova. ( G. Nicolini )
XXXII Domenica del T.O. – Non è questa vita a fare da riferimento all’eternità, ma è l’eternità .. a illuminare e dare speranza alla vita terrena di ciascuno di noi!
L’episodio proclamato nella PRIMA LETTURA, tratto dal II Libro dei Maccabei, è una meravigliosa “immagine-ikona” della fede ebraica che dà conto dell’irriducibile avversione delle “religioni” del mondo verso la fede di questo piccolo popolo disperso in tutti gli angoli della terra e così “potente” nel vivere la sua fede! … L’uomo è una creatura speciale, singolare, unica.
E’ stupefacente che anche in una circostanza drammatica, dove l’ebreo subisce tutta la violenza delle genti del mondo, il suo riferimento e la sua interpretazione della storia abbia sempre il suo cuore nella relazione tra Israele e il suo Dio! Continua a leggere