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XXIII Domenica del T.O. – Prendere la croce è abbracciare un progetto universale il cui segno è l’amore per l’umanità, la liberazione dell’umanità da tutte le schiavitù in cui essa langue.
Nella Prima lettura l’affermazione che la Sapienza di Dio è dono .. e non una conquista del pensiero umano!
.. Il corpo corruttibile e la tenda d’argilla che appesantiscono l’anima e gravano sulla mente piena di preoccupazioni, accrescono il bisogno di sapienza.
Se l’uomo cammina nella luce splendente di Dio ed ha bisogno della luce della sapienza, molto di più ne ha di bisogno chi cammina nelle tenebre. Continua a leggere
XXII Domenica del T.O. – La scelta dell’ultimo posto è la scelta che ci rivela il mistero dell’Incarnazione
Nella prima lettura tratta dal libro del Siracide viene ribadito come la caratteristica fondamentale dell’agire deve essere la mitezza e come, di contro, il pericolo grave dell’agire umano sia la violenza. Conosce Dio chi sta lontano dal male, perché Dio è purissimo ed eterno bene. A chi sta nel bene, Dio rivela la profondità del suo bene, del suo amore.
La potenza del Signore è grande ed abbatte tutti i superbi e gli orgogliosi della terra. Invece il Signore si lascia trovare e glorificare dagli umili. Continua a leggere
XXI Domenica del T.O. – Per la salvezza è necessario attraversare il passaggio giusto che è per tutti..ma stretto!
La prima lettura è tratta dal terzo Isaia ed annuncia come Dio non si leghi ad un popolo, ad una lingua, ad una cultura, ad un metodo, ad una teologia .. a nulla di umano, ma sa raggiungere tutti i popoli e tutte le lingue. … arriverà a lidi lontani, alle genti che non hanno udito parlare di Lui, che non hanno visto la sua gloria e, per di più, anche tra queste culture e queste genti si prenderà sacerdoti e leviti. È una Parola molto rivoluzionaria per la mentalità di Israele che era e che è fortemente nazionalista e fortemente particolarista, invece Isaia nel suo modo di raccontare l’amore di Dio, ci dice che Dio sta cercando ogni diversità e ogni particolarità. Continua a leggere
XX Domenica del T.O. – Il fuoco dell’amore, acceso da Cristo nel mondo per mezzo dello Spirito Santo, è un fuoco senza limiti, universale che brucia ogni divisione fra individui, categorie sociali, popoli e nazioni.
L’episodio proclamato nella prima lettura è mirabile nella sua splendida semplicità.
In pochi tratti viene disegnato il mistero della storia e la sua direzione pasquale.
Colpisce la profonda mitezza di Geremia: egli in tutto la narrazione non parla mai!
Notiamo anche il contrasto tra gli aggressori di Geremia e colui che lo libera. Essi sono appartenenti al popolo, ed evidentemente costituiti in una certa potenza. Continua a leggere