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Assunzione di Maria – Risorto con Cristo, il corpo di Maria, come quello di ogni uomo e ogni donna, è destinato a vivere in Dio, perché la nostra umanità da sempre gli appartiene, sta in lui, è lui!
Nella prima lettura la visione dell’apparizione dell’Arca – insieme a lampi, tuoni, terremoto e grandine (segni abituali delle teofanie) – significa che il “compimento” di Dio non consiste semplicemente nella vittoria sulle forze del male nel giudizio, ma in una presenza divina nuova e definitiva, in una comunione senza rotture.
Tante le ipotesi per identificare la “donna” che innanzitutto è:
- l’ Israele descritto dai profeti nell’A.Testamento;
- la Chiesa, in balia della persecuzione e tuttavia protetta; ed infine
- Maria, conclusione dell’Antico Testamento e punto di passaggio dall’antico al nuovo Israele, madre del Messia e immagine della Chiesa.
XIX Domenica del T.O. – La chiesa è il ” piccolo gregge” disposto a seguire Gesù nella sua vicenda fino al fallimento e alla morte
Nella PRIMA LETTURA è chiaro il riferimento storico al popolo d’Israele prigioniero del Faraone . Israele era in attesa della salvezza dei giusti e della rovina dei nemici. .. ma le intenzioni del Signore erano ben altre. Lui desiderava che il Faraone lasciasse partire il suo popolo. Lo lasciasse libero. Se il popolo attendeva la vendetta, il Signore attendeva solo che il Faraone lo riconoscesse come il solo Signore, il solo Dio di tutta la terra. Dio non punisce. Egli nella sua giustizia giusta e santa rispetta le decisioni della sua creatura. Lui però deve chiudere il Mare. Continua a leggere
XVIII Domenica del T.O. – L’AMORE che Cristo ci ha donato è la fonte della vera felicità, mentre la ricerca smisurata dei beni materiali è spesso sorgente di inquietudine!
Nella PRIMA LETTURA L’espressione hebel habalim, che traduciamo con «vanità delle vanità», è un superlativo ebraico. Il suo significato è: «soffio del vento, vapore, fumo». Dalla stessa parola hebel deriva il nome di Abele: il primo fratello che compare nella Bibbia (Gen 4,2) e scompare come un soffio.
Il termine , ripetuto trentotto volte, è innegabile che costituisca uno dei temi principali del Qoelet. Non possiamo, però, affermare che la totalità infinita (il «tutto ontologico») sia soffio, ma è soffio “ tutto quello che sta sotto il sole “ per cui l’espressione ha un tono di universalità ma non di infinitezza: non si può vedere oltre il sole. …. Continua a leggere
XVII Domenica del T.O. – Consegnandoci il ” Padre Nostro”, Gesù ci invita a fare esperienza di preghiera, mettendoci direttamente in comunicazione col Padre, suscitando una nostalgia per una relazione personale con Dio, con il Padre.
La PRIMA LETTURA [ ad una prima riflessione, sembra presentarci ] una contrattazione abile, scaltra. Abramo è un ottimo commerciante. Prima si assicura l’accettazione del principio generale, poi, forte di questo principio, tira dicendo che il principio vale anche riducendo il numero. È una contrattazione abile e accanita. Ma la risposta che Dio dà supera di molto la domanda. [ Quella di Dio ] è tutta un’altra concezione che qui entra: non si tratta semplicemente di separare il giusto dall’ingiusto, ma di fare più conto di alcuni giusti che di una moltitudine di peccatori e, rovesciando la solidarietà in vicarietà, di salvare tutta la città in vista di alcuni. Continua a leggere