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VIII Domenica del T.O. – Nella comunità di Gesù c’è una sola guida e un solo maestro: il Cristo.
La PRIMA LETTURA sottolinea che la parola nasce dalla riflessione e si esprime nella conversazione. Essa pertanto passa attraverso un processo, che ha come origine il cuore, processo che è tuttavia soggetto a una lavorazione che nei libri sapienziali è chiamata «disciplina» (e che oggi chiameremmo «cultura»). La Scrittura non conosce processi spontanei, ma cammini guidati … perché chi è inesperto possa giungere alla «sapienza del cuore.» Su questa sapienza acquisita attraverso un rapporto assiduo con la Parola di Dio si fonda pure l’Evangelo. Continua a leggere
VII Domenica del T.O. – Non c’è nulla di più grande e più fecondo dell’amore: esso conferisce alla persona tutta la sua dignità.
La PRIMA LETTURA ci presenta Davide come l’uomo giusto in rapporto a Dio e agli uomini perché non vuole arrivare al regno attraverso l’inganno, le trame e lo spargimento di sangue, ma vuol essere fedele al Signore e confidare solo nella sua promessa. Egli crede alla consacrazione che ha ricevuto da Samuele e quindi non cerca d’impossessarsi del regno uccidendo Saul anche quando tutto sembra indicare che il Signore lo ha messo tra le sue mani. Egli capisce che anche questa è una prova da parte del Signore che egli deve superare.
VI Domenica del T.O. – E’ benedetto l’uomo che confida nel Signore .. che abbandona l’effimero.. che si fa povero con i poveri
Il brano della PRIMA LETTURA fa parte di una pericope più ampia (5-10) che contrappone le due situazioni dell’uomo benedetto e di quello che è maledetto.
Al v 5 è lapidaria la dichiarazione che fonte di maledizione è la fiducia dell’uomo nell’uomo. In questo modo egli vive nella maledizione generata dalla morte.
L’ostinato rifiuto del Signore e la ricerca sempre più appassionata della forza insita in se stessi, ..porta a vivere in situazioni sempre più aride e pregne di maledizione. Continua a leggere
V Domenica del T.O. – Gesù ci libera dalla delusione e dallo scoraggiamento e ci apre a diventare testimoni della sua parola.
Nella PRIMA LETTURA risuona l’espressione “Io vidi il Signore”!
[…] Il profeta è inevitabilmente e radicalmente “confrontato” con tale gloria divina, che rivela ed evidenzia l’abisso che lo separa da Dio: egli è infatti “uomo dalle labbra impure” che vive “in mezzo ad un popolo dalle labbra impure”!!
[..] La creatura umana di per sé non è avvicinabile a Dio!