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XIX Domenica del T. O. – Ciò che salva la Chiesa non sono il coraggio e le qualità dei suoi uomini: la garanzia contro il naufragio è la fede in Cristo e nella sua parola.
Anche questa domenica, la Parola di Dio – attraverso le esperienze di Elia (I lettura) e di Pietro (Vangelo) – ci propone una metafora della vita di fede e del nostro rapporto con il Signore.
Elia, desideroso di incontrare Dio, si aspetta che Egli si manifesti in modo eclatante, con fenomeni naturali impetuosi e impressionanti (secondo le tipiche immagini religiose del tempo). Ma non sarà così.
Dio lo sorprende, rivelandosi con un’esperienza molto più “intima” e “pacifica”, una brezza leggera, quasi impercettibile. Soltanto chi fa esercizio di silenzio e di preghiera può percepire la ricchezza del “vento leggero” della presenza del Signore, che non ha bisogno né di chiasso né di realtà vistose per farsi incontrare. Piuttosto, di cuori liberi e pronti a essere abitati da Lui. Continua a leggere
Trafigurazione del Signore – Mosè ed Elia, la Legge e i Profeti, cedono il posto a Gesù dopo avergli reso testimonianza, perché ormai è lui l’esegesi del Padre.
In questa domenica, la liturgia celebra la festa della Trasfigurazione del Signore, secondo la versione di S. Matteo (17,1-9).
E’ un passo molto ricco, dalle mille sfumature … che Gesù sceglie di vivere insieme a Pietro, Giacomo e Giovanni sul monte Tabor sei giorni dopo un momento di grande incomprensione tra Gesù e i suoi discepoli all’annunzio esplicito della passione … ( T&T )
Ecco allora l’iniziativa “corroborante”di Gesù,che conduce i discepoli “più stretti” sul monte, per “trasfigurarsi” ai loro occhi perché, per un momento, potessero percepirlo nella sua pienezza di gloria divina. ( N. Galantino )
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I diaconi, ovvero «curare» e «aver cura» – Malati e migranti cuore del loro servizio.
Nel curare e aver cura si gioca la nostra identità di diaconi. Il curare senza avere cura è un semplice atto tecnico. L’avere cura invece significa anche soltanto tenere la mano di un ammalato e dire: “Tu sei importante per me”». Ad affermarlo è stato il vescovo di Avellino, Arturo Aiello, delegato per il diaconato della Commissione episcopale Cei per il clero e la vita consacrata, nel corso della preghiera introduttiva al XXVI Convegno nazionale della comunità del diaconato in Italia, sul tema “Diaconi educati all’accoglienza e al servizio dei malati”. Continua a leggere
XVII Domenica del T.O. – Quando abbiamo trovato il Signore, occorre non lasciare sterile questa scoperta, ma sacrificare ad essa ogni altra cosa.
Il discorso parabolico di Gesù, che raggruppa sette parabole nel capitolo tredicesimo del Vangelo di Matteo, si conclude con le tre similitudini odierne: il tesoro nascosto (v. 44), la perla preziosa (v. 45-46) e la rete da pesca (v. 47-48).
Mi soffermo sulle prime due che sottolineano la decisione dei protagonisti di vendere ogni cosa per ottenere quello che hanno scoperto.
Nel primo caso si tratta di un contadino che casualmente si imbatte in un tesoro nascosto nel campo dove sta lavorando. Non essendo il campo di sua proprietà deve acquistarlo se vuole entrare in possesso del tesoro: quindi decide di mettere a rischio tutti i suoi averi per non perdere quella occasione davvero eccezionale. Continua a leggere