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V Domenica di Pasqua – Tutta la vita cristiana è un lavoro di Gesù, dello Spirito Santo per prepararci un posto, prepararci gli occhi per poter vedere.
Nella pienezza del Tempo pasquale, la liturgia continua a guidarci per tradurre nella nostra vita quotidiana i frutti della Pasqua di Risurrezione. E lo fa ponendo dinanzi a noi la storia di fede di singoli credenti (Maria di Magdala, Tommaso, i due discepoli di Emmaus) e della prima comunità cristiana. Lungo questo cammino, due insegnamenti di fondo emergono con nitidezza.
Anzitutto, l’esigenza di passare da una fede esteriore e superficiale a un rapporto personale e profondo con Gesù, che ci permetta di sperimentarlo come compagno di strada lungo le tappe della nostra vita. Continua a leggere
IV Domenica di Pasqua – Gesù, pastore buono e porta delle pecore, è un capo la cui autorità si esprime nel servizio, un capo che per comandare dona la vita e non chiede ad altri di sacrificarla
La figura del Cristo pastore è un autentico mistero … molti possono aver meditato su singole espressioni come quella del versetto 1 “chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante ” o del versetto 2 “Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore” a cui il “guardiano apre… e le conduce fuori… “ chiamando ciascuna per nome ( cfr vs. 3 )
Noi, spesso, siamo sviati e ammorbiditi da tante immagini, che si sovrappongono all’Evangelo e alla parola di Dio a proposito di pastori, pecore, pastorelle e altre cose di questo tipo.
Per essere realisti diciamo subito che la figura del pastore, così come si presenta nella bibbia, è una figura drammatica. Continua a leggere
III Domenica di Pasqua – Dio gradisce solo la fede professata con la vita, perché l’unico estremismo ammesso per i credenti è quello della carità.
Oggi il vangelo, nella III Domenica di Pasqua, ci parla dell’itinerario dei due discepoli di Emmaus che lasciarono Gerusalemme. Un vangelo che si può riassumere in tre parole: morte, risurrezione e vita.
Morte. I due discepoli tornano alla loro vita quotidiana, carichi di delusione e disperazione: il Maestro è morto e quindi è inutile sperare. Erano disorientati, illusi e delusi. Il loro cammino è un tornare indietro; è un allontanarsi dalla dolorosa esperienza del Crocifisso.
La crisi della Croce, anzi lo “scandalo” e la “stoltezza” della Croce (cfr 1 Cor 1,18; 2,2), sembra aver seppellito ogni loro speranza. Colui sul quale hanno costruito la loro esistenza è morto, sconfitto, portando con sé nella tomba ogni loro aspirazione. Continua a leggere
Omelia nel 750° anniversario della Dedicazione della Basilica Cattedrale – Cefalù, 28 aprile2017
A tutti il più caloroso benvenuto e la mia gratitudine per la vostra presenza. Saluto tutti e ciascuno in particolare. Saluto i sacerdoti, i diaconi, le autorità civili e militari.
Tra luci, ombre e chiaroscuri sono trascorsi settecentocinquant’anni da quando la nostra maestosa Basilica Cattedralefu consacrata e dedicata alla Trasfigurazione del Signore.
Il 7 giugno del 1131, re Ruggero fondava in questo luogo “la Chiesa in onore del SS. Salvatore e dei Beati Apostoli Pietro e Paolo”, ricostituendo l’antica Diocesi di Cefalù, già esistente ab immemorabili. Continua a leggere