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PENTECOSTE – Non c’è nulla in Gesù che non sia del Padre perché il suo essere il Figlio, il Verbo di Dio, proclama la sua essenziale relazione con il Padre che non conosce alcuna limitazione.
La PRIMA LETTURA ci ricorda che la nostra festa di Pentecoste, – il nome “pentecoste” viene da un termine della lingua greca che significa “cinquanta” per ricordare i “cinquanta” giorni che distanziano questa ricorrenza dalle feste pasquali – era originariamente festa della mietitura e poi festa della rinnovazione dell’Alleanza del Sinai e quindi del dono della Legge. Tali sono le immagini del vento e del fuoco, citate ai vers.2-3. Festa della Parola di Dio nel dono dello Spirito. Il miracolo delle lingue si compie nel miracolo della comprensione della Parola di Dio in tutte le lingue! Grande è in tutti lo stupore. Continua a leggere
ASCENSIONE DEL SIGNORE – La creazione, rotta in frammenti viene incollata e unita con una grande circolazione di vita in tutte le parti.
Nella PRIMA LETTURA ( che non è penna Luca, ma fa parte dell’esperienza cristiana primitiva ) ci viene ricordata l’ultima presenza di Gesù tra i suoi, dopo la sua Risurrezione, e le sue diverse manifestazioni. Da sottolineare come come Gesù spieghi la novità del dono di Dio – quella che Egli chiama la “promessa del Padre” – citando il battesimo di Giovanni: “Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo”. Come non notare lo “stacco” tra la forma attiva di “Giovanni battezzò con acqua” e la passiva “voi…sarete battezzati in Spirito Santo”: la dilatazione e l’approfondimento del dono implica che esso debba semplicemente essere ricevuto. Continua a leggere
VI DOMENICA DI PASQUA – L’amore di sua natura tende all’infinito e Cristo lo spinge fino alla vetta superiore e irraggiungibile, quella di Dio
L’incontro di Pietro con Cornelio della PRIMA LETTURA mostra subito il legame di reciprocità che si instaura progressivamente. La parola di Pietro, che attesta: “anch’io sono un uomo”, lascia capire che l’incontro ha il suo fondamento sulla base dell’uguale e riconosciuta dignità umana, al di là della diversità etnica e religiosa.
Lo Spirito ha fatto cadere le barriere attraverso il coraggio di un incontro umanamente impensabile. È fondamentale l’affermazione-conversione di Pietro: : «In verità, sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».
V DOMENICA DI PASQUA – Non spetta a nessuno potare, e dunque separare, staccare i tralci, se non a Dio
Nella PRIMA LETTURA da una parte ci vengono dette le difficoltà riguardo alle persone e alle relazioni tra loro e dall’altra la divina bellezza della comunione tra le persone, e la potenza dell’annuncio della Parola fino alla decisione di far partire Paolo per Tarso, il luogo della sua nascita, anche per allontanarlo dal pericolo di essere ucciso dai cristiani di lingua greca! Ma pur tra queste difficoltà, “la Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria e si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero”! Sembra quasi la nostra Chiesa! Continua a leggere