Attualità
Festa della pace 2014. " C'è in gioco la pace"
il Mese della Pace è da poco iniziato e ci apprestiamo a viverlo con i nostri ragazzi, partendo proprio dallo slogan “E’ TUTTO IN REGOLA?“.
È lo slogan, infatti, che ci richiama l’importanza che hanno le regole nel nostro “giocare” insieme; sono proprio le regole che rendono più viva ed autentica la partecipazione di ciascuno e, grazie ad esse, l’obiettivo comune diventa condiviso, non riguarda solo il singolo ma tutti; sono proprio le regole a dare la consapevolezza della libertà di ciascuno, dove esse diventano risorsa per stare insieme.
All’interno del Mese della Pace si inserisce Il progetto di solidarietà internazionale. Quest’anno l’AC è a fianco del CSI (Centro Sportivo Italiano), nel sostegno al territorio e agli abitanti di Haiti, che tre anni fa sono stati colpiti da alcune catastrofi naturali che hanno provocato ingenti danni a cose e persone. In particolare, come trovate spiegato più approfonditamente nel sussidio, il sostegno dell’Azione Cattolica sarà orientato a costruire e attrezzare alcuni spazi di gioco e incontro, messi a disposizione dalle autorità haitiane.
Il gadget del Mese della Pace è un aquilone, simbolo di quel soffio che ci consente di “spiccare il volo” e proiettare sempre più in alto la nostra vita. Il contributo di ciascuno dei nostri ragazzi è essenziale per la costruzione del progetto e confidiamo in ciascuno, perché la “PACE SOFFIA FORTE”. (vedi note tecniche)
Anche Papa Francesco ci ricorda l’importanza dell’impegno di ciascuno, per costruire la Pace, nel suo messaggio per la giornata mondiale dell’1 gennaio, dove la parola chiave è FRATERNITÀ.
Ogni singolo tassello servirà per costruire la grande Festa Diocesana della Pace “C’E’ IN GIOCO LA PACE”. Vi aspettiamo, dunque, trepidanti, domenica 26 gennaio 2014, a Campofelice, secondo il seguente programma:
ore 9:00 arrivi e registrazioni
ore 9:30 “Fai Volare la Pace” (vedi note tecniche)
ore 10.00: Celebrazione Eucaristica
ore 11.00: “Tutti al Parco”
ore 13.00: Pranzo a sacco
ore 14.15: “Pace è…”
ore 16.00: Ti ringrazio perché…. Saluti e partenze
Un NUOVO appuntamento che vedrà, per la prima volta, la partecipazione dei nostri ragazzi è l’Assemblea Diocesana, dove anche loro sottolineeranno, la bellezza dell’essere Chiesa e l’Appartenenza all’Associazione. Troverete un vademecum in allegato, per il pranzo dell’Assemblea Elettiva i ragazzi avranno un agevolazione.
Note tecniche:
Il prezzo unitario degli aquiloni è di € 4,00, che vi chiediamo di ordinare entro il 19 gennaio, per poter così procedere all’ordine, presso il Centro Nazionale.
Per sottolineare l’importanza del tragitto, anche stavolta volevamo rinnovare l’esperienza di un momento di preghiera comune, che possa essere vissuto durante il viaggio. (le parrocchie lo riceveranno a breve via mail).
Per l’attività “Fai volare la Pace”, pensata insieme nell’equipe all’allargata del 3 gennaio, sarà necessario la collaborazione di tutte le parrocchie, precedentemente alla festa, le indicazioni saranno inviate a breve via mail.
Il foglietto dei canti della messa, per conoscenza e per eventuali prove con i ragazzi sarà inviato a breve via mail.
Il pranzo sarà a sacco.
All’arrivo ogni responsabile parrocchiale consegnerà in segreteria l’elenco dei partecipanti (in allegato) e la quota di partecipazione di 1 € cadauno.
Aspettiamo le vostre adesioni che vi preghiamo di comunicare entro domenica 19 Gennaio (vi preghiamo di comunicare la partecipazione entro e non oltre la data prevista) alla Segretaria Diocesana Elisa Ciano (3494923002 –
elisaciano@libero.it).
Per ogni ulteriore richiesta/necessità potete contattare l’Assistente ed i Responsabili
Diocesani ACR ai seguenti recapiti:
Don Giuseppe Murè 3804523925
Giuseppe Salvaggio 3397644333;
Graziella Simplicio 3334395226; 3289543682
Nell’attesa di poterci incontrare, per condividere la bellezza “dello giocare insieme”, vi salutiamo con un caloroso abbraccio!!!
L’Equipe Diocesana ACR – PIAZZA DUOMO, 12 – 90015 CEFALU’ (PA) – Email: acicefalu@gmail.com
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Centenario della morte del Cardinale Mariano Rampolla del Tindaro
Il 16 dicembre 2013, centenario della morte del cardinale Mariano Rampolla del Tindaro, avvenuta il 16 dicembre 1913, la Parrocchia Maria SS. Assunta di Polizzi Generosa, unitamente al Monastero di Santa Cecilia in Roma, vuole rendere un grato omaggio all’illustre suo figlio, il cardinale Mariano Rampolla del Tindaro.
Significativa e doverosa riconoscenza a chi grandemente onora, come concittadino, la terra che gli ha dato i natali, e molto di più esalta la comunità che lo ha visto rinascere al suo fonte battesimale e gli ha offerto i primi e preziosi rudimenta fidei che ne segnarono, già nella primissima adolescenza, la scelta vocazionale e la tempra spirituale dell’intera vita.
La gratitudine verso chi ha fatto nobile il passato e il presente di questa comunità è d’obbligo; né può attenuarsi con il trascorrere degli anni. Anzi, questa comunità sente oggi – come da subito avvertirono già quanti nel tempo ne hanno celebrato la ricorrenza – il dovere di tesaurizzare pienamente una eredità tra le più preziose del passato ecclesiale e civile di questa terra; di ritrovare in tale commemorazione la sua ragion d’essere nel presente, ma anche un forte stimolo al suo sperare e progettare il futuro; un futuro, forte di questa eredità, auspicato sempre più ricco e fecondo nello Spirito, proteso alla piena e fedele realizzazione della missione che le viene dal Signore stesso.
L’evento del centenario si svolgerà presso l’Auditorium San Francesco di Polizzi Generosa
Programma
ore 15,30 – 21.00 Annullo filatelico, a cura delle Poste italiane
ore 16.00 Momento commemorativo
S. Ecc.za Mons. Vincenzo Manzella, vescovo di Cefalù
Rappresentante Commissione Straordinaria del Comune di Polizzi Generosa
Mons. Giovanni Silvestri, parroco della Parrocchia M. SS. Assunta di Polizzi Generosa
M. Maria Giovanna Valenziano, Badessa del Monastero di Santa Cecilia in Roma
Prof.ssa Ida Rampolla del Tindaro
Presentazione di una presentazione in onore del card. Rampolla
Il cardinale di Polizzi: Mariano Rampolla del Tindaro. Sulle sue orme da Polizzi Generosa a Roma…
Prof.ssa Clara Aiosa
ore 18.00 Presentazione e inaugurazione di una mostra in onore del cardinale Rampolla
Prof.ssa Ida Rampolla del Tindaro
Ore 19.00 Concerto di musica classica
Francesca Librizzi, al pianoforte
Giusy Cascio, Gimmy Lampasona, Paolo Pellegrino, trio pianoforte, violino e violoncello
Coro Emiolia, diretto dal prof. Vincenzo Tumminello
Il parroco
Mons. Giovanni Silvestri
Appello di solidarietà per il dramma delle Filippine
Al Popolo Santo di Dio della Chiesa di Cefalù
La Conferenza Episcopale Italiana, raccogliendo l’accorato appello del Santo Padre, che ha invitato a “pregare e far giungere anche il nostro aiuto concreto” ai tanti fratelli e sorelle delle Filippine, colpite dal tifone, ha indetto per domenica 1 dicembre 2013 una raccolta straordinaria in tutte le Chiese d’Italia.
È a tutti nota la sollecitudine del Santo Padre che prontamente è intervenuto concretamente per le popolazioni tragicamente colpite con un contributo di 150 mila dollari tramite il Pontificio Consiglio Cor Unum.
La Presidenza della CEI ha disposto lo stanziamento di 3 milioni di euro derivanti dai fondi dell’Otto per mille, mentre la Caritas Italiana ha collaborato con 100 mila euro.
Si stimano decine di migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati nelle regioni dell’Arcipelago Asiatico sconvolte dal passaggio del tifone.
Anche la nostra Diocesi vuole rendersi presente esprimendo profonda solidarietà e concreta partecipazione contribuendo generosamente con “l’obolo della vedeva”.
Inizieremo così il Tempo di Avvento e lo vivremo come Avvento di carità, ben sapendo che il Signore ama chi dona con gioia (cfr. 2 Cor 9,7).
Le offerte si possono effettuare attraverso la Caritas Diocesana (ccp n. 11523909) o direttamente alla Caritas Italiana, specificando la causale “Emergenza Filippine”, tramite:
a) versamento su c/c postale numero 347013 intestato a: CARITAS ITALIANA, Via Aurelia
796 – 00165 Roma;
b) bonifico bancario:
• Banca Popolare Etica – Via Parigi 17, Roma
Codice IBAN: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
Codice BIC/SWIFT: CCRTIT2T84A
• UniCredit – Via Taranto 49, Roma
Codice IBAN: IT88 U020 0805 2060 0001 1063 119
Codice BIC/SWIFT : UNCRITM1707
• Banca Prossima – Piazza della Libertà 13, Roma
Codice IBAN: IT06 A033 5901 6001 0000 0012 474
Codice BIC/SWIFT: BCITITMX
• Banco Posta – Viale Europa 175, Roma
Codice IBAN: IT91 P076 0103 2000 0000 0347 013
Codice BIC/SWIFT: BPPIITRRXXX
Confidando nella vostra generosità, affettuosamente vi benedico.
lì, 15 novembre 2013.
Messaggio dei Vescovi di Sicilia ai fedeli e agli uomini di buona volontà all’indomani della tragedia di Lampedusa.
Riuniti per la consueta sessione autunnale a Siracusa nel 60° anniversario della lacrimazione della Beata Vergine Maria, noi, Vescovi di Sicilia, abbiamo trattato i temi concernenti la vita delle nostre Chiese.
Da un lato, abbiamo avuto presente la catastrofe sconvolgente dei naufraghi nelle acque di Lampedusa e, dall’altro, i giovani che abbiamo incontrato in un’esperienza di fraternità e di comunione.
In questa città è stato immediato riandare con la memoria all’apostolo Paolo, qui approdato da Malta e rimasto per tre giorni (cfr At 28,11-12), e rivivere con lui, attraverso il racconto del libro degli Atti degli Apostoli, la forte tensione drammatica delle sciagure in mare con gravissimi e ripetuti rischi per la vita.
Ci siamo lasciati interrogare dalle migliaia di persone morte nel nostro mare Mediterraneo, provocati dai gesti e dalle parole di Papa Francesco nel corso della sua visita a Lampedusa dell’8 luglio scorso.
Il Papa continua a riproporci l’interrogativo: “Dov’è tuo fratello?” e torna a metterci in guardia dalla “globalizzazione dell’indifferenza che ci rende tutti «innominati», responsabili senza nome e senza volto”. E di fronte a tanti morti non ci siamo sottratti alla nostra responsabilità pastorale per rivolgere una parola accorata ai fedeli e alle persone di buona volontà.
Questi morti, e le migliaia che negli anni sono stati travolti in queste acque, chiedono verità, giustizia e solidarietà. È ora di abbandonare l’ipocrisia di chi continua a pensare che il fenomeno migratorio sia un’emergenza che si auspica ancora di breve durata. La consapevolezza che spregiudicati criminali speculano sul dolore di persone in fuga dalle persecuzioni e dalle guerre non può far pagare a questi ultimi la malvagità dei mercanti di morte. Il grido di aiuto e la domanda di soccorso non possono lasciare freddi o indifferenti noi e quanti, per cultura e per sensibilità, sentiamo forte a partire dal Vangelo il senso dell’accoglienza e del dialogo.
La gente di Lampedusa, alla quale va la nostra gratitudine e la nostra ammirazione per l’instancabile apertura di cuore nei confronti di quanti hanno cercato approdo tra loro, ha mostrato al mondo il valore e l’efficacia dei gesti semplici e significativi del quotidiano: la vicinanza, il soccorso, il pianto, la collera, la pazienza. E nello stesso tempo ha dimostrato l’inutilità controproducente di talune risposte istituzionali che non hanno contribuito a risolvere il problema, ma anzi hanno moltiplicato il numero delle vittime.
Di fronte a tanto dolore, che sembra non aver fine, occorre cambiare atteggiamento a partire dalle nostre comunità e coinvolgendo quanti si sentono interrogati da questa sfida umanitaria. A tal proposito invitiamo a vivere il prossimo Avvento come tempo di fraternità e di condivisione nella luce del mistero dell’incarnazione. Solo facendoci prossimi ai nostri fratelli ultimi, infatti, potremo dare un senso alla celebrazione liturgica del Figlio di Dio fatto uomo. Sarà un’occasione propizia per approfondire la conoscenza del fenomeno migratorio, liberandosi da pregiudizi e luoghi comuni; per studiare forme possibili di aiuto e di solidarietà verso gli immigrati; per sollecitare interventi politici ai diversi livelli che contribuiscano ad affrontare realisticamente il problema e a elaborare soluzioni efficaci.
Gli innumerevoli morti (uomini, donne, bambini), che sono seppelliti nel Mediterraneo con la loro speranza di vita e di libertà, scuotono le nostre coscienze con il loro grido di giustizia. Che il nostro silenzio e la nostra inerzia non vanifichino il loro sacrificio.
Ai nostri giovani, per primi, abbiamo affidato questo messaggio e questa consegna, certi che sapranno dare voce e cuore alla speranza. A loro ci rivolgiamo con le parole dei padri conciliari nel cinquantesimo anniversario del Concilio Vaticano II perché saranno loro a raccogliere il meglio dell’esempio e dell’insegnamento dei genitori e dei maestri per formare la società di domani: “Costruite nell’entusiasmo un mondo migliore di quello attuale!”.
Siracusa, 12 ottobre 2013
I Vescovi delle Chiese di Sicilia