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Post sito chiuso Chiesa di Cefalù

"Sul sentiero del nostro andare vogliamo incontrarti Signore! E mentre avanziamo mendicando, ci soccorra il tuo amore e la tua carezza." – Preghiera del nostro Vescovo Vincenzo al termine della Processione del SS. Salvatore.

Ter pro mSullo sfondo delle tormentate vicende del nostro tempo, ci rivolgiamo a Gesù Salvatore per non lasciarci imprigionare dalle pesantezze del presente ma soprattutto per essere più capaci di guardare al futuro dell’uomo con un pizzico di speranza in più.
 “Non lasciatevi rubare la speranza”, ci ripete frequentemente Papa Francesco e io aggiungo: non rinunciate al sogno di un mondo migliore. Lasciateci sognare! Lasciateci guardare oltre alle fatiche e alle delusioni di ogni giorno.
 Il nostro sogno non vuole essere evasione irresponsabile, né fuga dagli impegni quotidiani ma apertura di orizzonti che ci assicura che alla fine il bene trionferà e le forze del male non prevarranno.
 
A Te, Gesù Salvatore, leviamo la voce; Tu che taci per ascoltarci, ascolta il nostro singhiozzare.
 Ci rivolgiamo a Te perché tutti abbiamo bisogno di Te.
Anche quelli che non lo sanno, e quelli che non lo sanno, assai di più di quelli che lo sanno, hanno bisogno di te.
Tu solo puoi misurare quanto grande sia il bisogno di Te.
Nella penuria di ogni giorno, nel tormento di un futuro sbiadito e incerto, in quest’ora del mondo in cui le lancette del tempo sembra si siano bloccate, Tu solo, Gesù Salvatore, puoi venire incontro alla nostra povertà, Tu solo puoi soddisfare il nostro bisogno.
 Non ci rivolgiamo ai grandi della Terra, li vediamo troppo impegnati nelle loro cose, nei loro affari, e in tutt’altre faccende affaccendati ci danno l’impressione che a tutto pensano tranne al bene comune di cui unicamente dovrebbero preoccuparsi.
Te solo cerchiamo, Te solo invochiamo.
Chi ha fame cerca il pane e non sa che ha fame di Te, chi ha sete cerca l’acqua e non sa che ha sete di Te.
Eppure Tu ce lo hai detto chiaramente: “Io sono il pane disceso dal cielo, chi mangia di questo pane non avrà più fame; chi ha sete venga e beva, Io sono l’acqua zampillante per la vita eterna.. e voi tutti che siete affaticati e oppressi, venite a me e io vi ristorerò”.
 Gesù Salvatore, soccorrici!
Noi non gridiamo verso di Te per la vanità di volerti vedere come ti videro in Galilea e in Giudea non vogliamo impietosirti con le nostre suppliche, non ti chiediamo di concederci di toccare il Sole o incatenare il vento, noi cerchiamo solo Te.
Non negarci il tuo volto.
Non pretendiamo il fulgore della trasfigurazione ma donaci la luce normale di ogni giorno.
Tu sai quanto sia grande, proprio in questo tempo, il bisogno del tuo sguardo, della tua luce, della tua parola.
Tu lo sai che un tuo sguardo può cambiare la nostra vita, Tu sai meglio di noi che la tua presenza è urgente e indifferibile in questa età che ti disconosce.
Gesù Salvatore, salvaci!
Sei venuto per salvarci, non puoi tirarti indietro, non puoi esimerti da questo ruolo.
La tua missione è missione di salvezza.
Oggi più che mai, in questi giorni grigi e maligni, in questo tempo in cui ogni speranza sembra perduta, proprio ora, abbiamo bisogno senza ritardi, di essere salvati.
 Se tu fossi un Dio geloso e collerico, un Dio vendicativo o solamente giusto non staremmo qui ad invocarti perché non avremmo neppure il coraggio di farlo e il buon senso ci fa intuire che non potresti dare ascolto alla nostra preghiera perché per lungo tempo assenti e troppi distratti.
Ma tu sei lento all’ira e grande nell’amore; proprio perché sei ricco di misericordia hai perdonato sempre e tutto.
Tu sai come siamo impastati e a dispetto della nostra indegnità continueremo ad invocarti: Gesù Salvatore, salvaci, proteggici, difendici.
 Questa città, bisognosa del tuo amore e della tua misericordia, in Te confida, a te si affida, di te si fida.
Sul sentiero del nostro andare vogliamo incontrarti Signore!
E mentre avanziamo mendicando, ci soccorra il tuo amore e la tua carezza.
 Vieni, Signore Gesù, vieni in questa notte che avanza.
 Ti chiediamo di attendere insieme a noi l’alba di un nuovo giorno, un nuovo giorno ricco di novità di vita, capace di ridare a tutti la gioia e la speranza di vivere serenamente e onestamente.
 Gesù Salvatore, fa che questa Chiesa di Cefalù offra l’immagine di una famiglia unita nell’amore, aperta a tutti, attenta a chi ha maggiormente bisogno, capace di indicare ad ogni uomo la strada che attraverso le vicende della vita conduca a Te.
Su questa città, sull’uomo di oggi, anche su chi è distratto, dissipato, chiuso nell’egoismo, stroncato dalla disperazione, su quanti soffrono nel corpo e nello spirito, su quanti cercano lavoro o lo hanno perso, o subiscono sfruttamento più o meno palese, sui tanti turisti che visitano la nostra Città, su tutti e su ciascuno in particolare invochiamo la benedizione di Gesù Salvatore.
 Gesù Salvatore ancora una volta dal profondo del nostro abisso ti gridiamo con fede:
“Salvaci,
difendici,
proteggici!”.

"Né allora, né adesso, né mai sarà tempo di piantare tende sul Tabor. Ai piedi del Tabor c'è una turba di gente che attende, di malati, di sofferenti, di affamati, di disoccupati che attendono una qualche risposta." – Omelia del nostro Vescovo Vincenzo nella solennità della Trasfigurazione del Signore.

Manzella story( Basilica Cattedrale 06 Agosto 2014 )
Il mio saluto a tutti voi fratelli e figli carissimi qui convenuti per celebrare la Solennità della Trasfigurazione del Signore.
È la festa del volto luminoso di Gesù.
È festa di luce.
In Occidente, la data del 6 agosto fu introdotta nel 1457 da Papa Callisto III come ringraziamento al Signore per la vittoria riportata l’anno precedente sui Turchi a Belgrado, ma già tre secoli prima, in epoca normanna la nostra Diocesi, assieme alla Diocesi di Mazara del Vallo, vantava il privilegio di celebrarla.
La scena della trasfigurazione è per molti aspetti parallela a quella del battesimo nel Giordano ed è in un certo senso una anticipazione delle epifanie pasquali di Cristo ai suoi discepoli.
A metà strada della sua missione pubblica, “su un alto monte”, che la tradizione successiva ha identificato con il Tabor che domina la pianura di Galilea, Gesù rivela in una teofania, cioè in una solenne apparizione, la sua realtà profonda e misteriosa, che è sigillata ufficialmente dalla voce celeste: “questi è il figlio mio, il prediletto… ascoltatelo”.
Ancora oggi “una voce”, la voce di Dio ci raggiunge comunitariamente e singolarmente per ripeterci: “ascoltatelo!”.
“Ascoltatelo” non è solo un esortativo, ma è soprattutto un imperativo.
Nella sacra scrittura il verbo ascoltare ha un significato specifico che si differenzia enormemente dal sentire usato nel nostro lessico quotidiano.
Ascoltare è ubbidire!
Mi risuona ancora all’orecchio la parola suasiva e ferma dei miei genitori quando in certi momenti mi ripetevano: “ascutami!”.
Quell’ascoltami ripetuto in modo continuo, incalzante, dai genitori come sigillo finale di consigli e raccomandazioni utili per la nostra crescita, certamente ci accompagna ancora oggi.
La lingua sapiente di un papà e di una mamma non smette mai di dire ai figli: “ascoltami, ubbidiscimi”.
L’imperativo che oggi troviamo nel testo dell’evangelista Matteo lo accogliamo come sapienza di Dio che vuole preservarci dall’inganno di altre voci che in forma di sirene ammalianti potrebbero raggirarci e deviarci dal retto sentire.
Vorrei ancora condividere con voi qualche altra riflessione suggeritami da alcuni elementi particolari presenti nel Vangelo.
La prima: Matteo riferendosi a Pietro, Giacomo e Giovanni sottolinea che “Gesù fu trasfigurato davanti a loro”. Perchè solo davanti a loro e non in presenza di altri?
San Leone Magno (440 – 461) e Origene di Alessandria (185-254) lo spiegano molto bene. San Leone dice: “la trasfigurazione premia la fede che persevera nonostante tutto” e Origene commenta: Gesù si trasfigura solo nel cuore e davanti agli occhi di chi lo sa veramente accettare”.
Un’altra riflessione mi porta a contemplare la bellezza del volto di Cristo: “e il suo volto brillò come il sole”.
Come si fa a dipingere o scolpire un volto che brilla come il sole?
Il volto di Cristo ha sempre costituito una sfida per gli artisti. Il beato Angelico nell’affresco della trasfigurazione in San Marco, a Firenze, ha dedicato un’intera giornata di lavoro sui lineamenti del volto di Gesù.
Leonardo da Vinci nel dipingere l’ultima cena tenne per ultimo il particolare del volto di Gesù, come il compito più delicato e importante.
Il volto è la rivelazione dell’anima. Solo chi ha impresso nel proprio cuore il volto di Gesù può provare a rappresentarlo.
Ci è lecito immaginare che chi è riuscito a raffigurare il volto del nostro Pantocratore nella sua impareggiabile bellezza, veramente doveva averlo prima scolpito nel cuore.
Se non ci si lascia catturare dalla bellezza di questo volto fino a imprimerne i lineamenti nel nostro cuore la nostra vita non cambierà.
Non si può trascorrere la vita a rimpiangere il passato, a lamentarsi del presente, a temere per il futuro.
Occorre fare un salto di qualità, un tuffo in Dio e lasciarsi avvolgere dal suo fulgore.
A Pietro, Giacomo e Giovanni è stato offerto il privilegio di contemplare la bellezza immensa di Dio, ma hanno dovuto raggiungere un “alto monte”.
Se non ci si spinge in alto, se non si ascende a livelli superiori, se non ci si libera da tutto ciò che appesantisce il nostro cuore, non si giunge alla contemplazione e non si riesce a cogliere la bellezza di cui siamo circondati.
Ci conforta il credere che il mistero della trasfigurazione non è finito.
In ognuno di noi c’è una luce incancellabile, qualcosa di divino che viene fuori senza di noi perchè creati a sua immagine e somiglianza.
Ovunque una povera creatura riesce a fare emergere dal proprio fondo tenebroso un desiderio o un pensiero di bontà, ovunque qualcosa di generoso si svincola dal nostro egoismo e si piega dolcemente sopra una pena o sopra una miseria altrui, ivi si innalza il monte della trasfigurazione.
Sul volto stanco di questa umanità può sempre accendersi un barlume che pur brillando di luce riflessa non mortifica il fulgore della trasfigurazione.
La gente dal cuore piccolo e dallo sguardo corto scorge solo i segni del degrado. Quando vi dicono che i monti non hanno più vette, che non ci sono più giornate luminose in questa lunga passione non credeteci: c’è luce anche oggi, ci sono anime che ascendono anche oggi, umili volti di mamme che splendono come il sole.
Né allora, né adesso, né mai sarà tempo di piantare tende sul Tabor.
Ai piedi del Tabor c’è una turba di gente che attende, di malati, di sofferenti, di affamati, di disoccupati che attendono una qualche risposta.
La contemplazione che si distacca dalla pianura è un Tabor che non ci interessa, le tende del Signore vogliamo piantarle nel cuore dell’umanità.
A Gesù trasfigurato affidiamo questi nostri sentimenti con i migliori auguri per questa nostra Città in festa perchè la sua festa non abbia mai fine.

Corso Evangelizzazione e Annuncio

Pro corsoAi Rev.mi Parroci
Carissimo confratello,
abbiamo appena concluso un nuovo anno pastorale ricco di iniziative e di attività nelle nostre singole comunità parrocchiali.
            Tutto l’anno ci siamo lasciati guidare dalle indicazioni del nostro Vescovo “Risvegliare la passione educativa”, cercando di attuare quanto il nostro Pastore ci ha consegnato e suggerito.
            Ora gli uffici diocesani per  l’Annuncio e la Catechesi, per la Caritas, per la Liturgia, per la Musica Sacra e per le Comunicazioni sociali, vogliono continuare il cammino iniziato a settembre scorso, in vista del mandato che il Vescovo ha dato a tutti gli operatori pastorali delle nostre parrocchie.
            Abbiamo seguito innanzitutto la direttiva peculiare ed essenziale della formazione e specificamente della formazione dei formatori, per cui proponiamo il corso che si terrà a S. Guglielmo il prossimo 21, 22 e 23 luglio sul tema della evangelizzazione e dell’annuncio.
             Il corso è rivolto ai diaconi, ai lettori, agli accoliti, ai ministri straordinari della comunione, agli operatori per la Liturgia, ai catechisti, agli operatori caritas parrocchiali e a tutti gli operatori pastorali.
            E’ chiaro che tutto questo scaturisce dall’accoglienza credente e obbediente all’insegnamento di Papa Francesco nel dono della Evangelii Gaudium e ai nuovi Orientamenti per la catechesi “Incontriamo Gesù”che i Vescovi hanno approvato nella Assemblea Ordinaria tenutasi a Roma a maggio scorso.
            Siamo consapevoli della necessità di camminare insieme senza isolamenti o improvvisazioni e pertanto chiediamo a te carissimo confratello Parroco, di sensibilizzare tutti gli operatori pastorali della tua comunità, affinchè partecipino a questo ulteriore momento di formazione e di comunione.
            Ti chiediamo di far presente che il corso è obbligatorio per proiettarsi al nuovo anno pastorale e quindi al mandato che il Vescovo rinnoverà a ottobre prossimo.
Fraterni e affettuosi saluti.
Cefalù, 4 luglio 2014
Per gli Uffici
Don Francesco Lo Bianco
 ____________________________________________
 N. B. Il costo complessivo del corso è di Euro 110 (100 per il soggiorno e 10 per le spese di organizzazione).
Per i pendolari il contributo per il pranzo è di euro 20.
Per ragioni pratiche è necessario far pervenire le prenotazioni entro il 18 luglio solo al seguente numero telefonico: 327-5521448, oppure una mail a donfra68@alice.it.
Si raccomanda ai pendolari di prenotare almeno il giorno prima.

Assemblea Diocesana a Castelbuono: intervento del nostro Vescovo.

manzellaContinua la sfida educativa iniziata con gli Orientamenti Pastorali che ci sono stati consegnati per il decennio 2010­ 2020.  
“Educare alla vita buona del Vangelo” resta l’obiettivo della Chiesa italiana che  continua a chiedersi come possa rispondere in maniera adeguata  all’emergenza educativa che ci interroga con sempre più insistenza.
Nell’ultima Assemblea Generale della CEI tenutasi a Roma dal 19 al 22 maggio scorso, si è delineato il tema che ci guiderà quest’anno con rinnovato slancio per riscoprire la forza missionaria del Vangelo all’interno di un mondo in profondo e rapido cambiamento.
I Vescovi italiani ci siamo impegnati a muoverci e a operare in sintonia sul tema: “Educazione cristiana e missionarietà alla luce dell’Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium”. L’Esortazione Apostolica di Papa Francesco è in sintonia con la forza missionaria scaturita dal Grande Giubileo del 2000. ….
( Per continuare a leggere, aprire, o scaricare l’intero testo >>> click sull’icona PDF )

I concili nei secoli
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I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
Cliccando sulla copertina del libro o sulla voce del menu “ pregare la parola” leggiamo ogni giorno una pagina del libro di Enzo Bianchi per entrare nello spirito della Lectio Divina.
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