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XVI Domenica del T.O. – Il troppo affanno per il servizio può separarci dalla Parola.

Betania mNel vangelo di Giovanni Marta appare in due occasioni, e sempre assieme a sua sorella Maria: in Gv 11,1-44 (in connessione con la malattia, morte e risurrezione di Lazzaro, il loro fratello) e in Gv 12,1-8 (nell’episodio noto come l’unzione di Betania).
… Nel vangelo di Luca[ di questa XVI dom. del T.O ] troviamo Marta e Maria in una pericope molto famosa e spesso mal interpretata o interpretata in maniera simplista e sbagliata. …
Secondo una lunga tradizione ecclesiale, questo racconto sarebbe rivolto soltanto alle donne: Marta e Maria rappresentano due forme di vita femminile, mentre gli uomini rimangono fuori dello scenario. Infatti, essi sono rappresentati da Gesù, il loro sposo (cfr. Ef 5).
Da questa prospettiva, emergono due tipi di donne:

  • la donna attiva al servizio delle cose degli uomini (specialmente dei maschi)
  • e le donne contemplative al servizio di Dio.

 Questa divisione può essere utilizzata ad un certo livello, però risulta insufficiente non tanto per quello che dice ma per quello che tace.
 A mio avviso, nel racconto di Luca né Marta è una serva né Maria è una contemplativa.
Esse rappresentano tipologicamente due atteggiamenti caratteristici non soltanto delle donne, ma delle donne in quanto segno visibile della comunità.   Marta e Maria sono lo specchio della comunità composta da uomini e donne.
Marta è colei che accoglie Gesù in casa sua, in un piccolo villaggio, la qual cosa dice molto in favore di questa donna.
Grazie all’accoglienza e all’ospitalità di Marta, il villaggio diventa un   villaggio accogliente e ospitale che contrasta fortemente con il villaggio dei Samaritani, quelli che non ricevettero Gesù (cfr. Lc 9,51-56) e con le case-città che rifiutano i missionari di Gesù (Lc 10,10-12).
Marta, come Zaccheo, accoglie Gesù (supponiamo anche essa piena di gioia, perché erano amici), però mentre Zaccheo parla direttamente con Gesù su certi problemi, Marta lo fa per mezzo di sua sorella.
E qui cominciano i problemi.
Ci troviamo di fronte a due sorelle messe a confronto a causa di un uomo, il che è frequente nella Bibbia e anche nella nostra storia.
 Pensiamo a Sara e Agar, una donna libera e una schiava, vincolate allo stesso marito, Abramo, il cui favore vogliono ottenere.
Ricordiamo anche Lia e Rachele, due donne libere, due sorelle che litigano per l’amore dello stesso uomo: Giacobbe.
O anche Pennina e Anna, due donne libere, una feconda e l’altra sterile, ambedue moglie di Elkana.
Alla luce di queste storie possiamo capire meglio la tensione tra Marta e Maria, le due sorelle protagoniste del nostro racconto.
Maria appare in situazione di discepolo, cioè è seduta ai piedi del Signore (Kyrios) e ascolta la sua parola, così come i giudei che studiavano la Torah si sedevano attorno al loro rabbino per ascoltare e imparare i suoi insegnamenti.
Maria ascolta il Maestro, però non parla, non pone delle domande, non fa delle obiezioni, non discute, soltanto ascolta. Essa riceve la parola e la conserva nel cuore, come faceva Maria la madre di Gesù in Lc 2,19.51. Ed è proprio questo silenzio di Maria, in quanto discepola, che ha fatto nascere un’altra interpretazione del nostro testo molto diffusa, però anch’essa parziale e un po’ tendenziosa. Marta e Maria rappresentano due attività femminili opposte e complementari allo stesso tempo, tutte e due segnate dal silenzio: l’attività svoltasi senza parole (Marta) e la parola ascoltata in silenzio (Maria). 
Marta ha accolto Gesù, però quella che in realtà gli ha dedicato la sua attenzione e il suo tempo è stata Maria.
 Marta era distratta con tante cose da fare. Maria invece era concentrata sulle parole di Gesù.
Alla distrazione di Marta si oppone l’attenzione di Maria, e al molto servizio di Marta si oppone la concentrazione di Maria. Quindi l’informazione del narratore presenta una connotazione negativa: in certe occasioni il troppo servizio può anche essere dispersivo.
La reazione di Marta è immediata e si lamenta direttamente al Signore, perché si trova a dover fare tutto il lavoro da sola. Essa è distratta non per volere suo, ma perché deve portare tutto il peso del lavoro. Quindi, il problema di fondo è la molta, o meglio ancora, la troppa ‘diakonia’ non condivisa.
Di fronte a Gesù le due sorelle entrano in conflitto, perché ambedue vogliono servirlo, benché in maniere diverse. E in certo modo, Marta ha ragione.
Se il lavoro è condiviso, diventa più leggero e si finisce prima.
Se Marta è distratta è per colpa di Maria che l’ha lasciata sola. “Dille dunque che mi aiuti”, dice Marta a Gesù, però questi non accede alla sua richiesta.
Invece di rivolgersi a Maria per rimproverarla a causa della sua negligenza, Gesù risponde a Marta per aiutarla a riflettere, per darle un consiglio.
 L’atteggiamento di Marta è rischioso (cfr. 1Cor 13,1-3), perché si possono fare molte cose per Gesù, dimenticando l’essenziale, cioè l’ascolto della sua Parola.
La risposta del Maestro (“Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno”) ci ricorda un’altra delle sue sorprendenti risposte, questa rivolta alla donna che ha fatto un bel elogio di sua madre: “Beati piuttosto quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano” (Lc 11,28).
Una cosa sola è necessaria: cercare il Regno di Dio (Lc 12,31). E per trovarlo bisogna lasciare tutto, così come ha fatto Maria.
Essa ha lasciato tutto e si è seduta ai piedi di Gesù per ascoltarlo.
 Maria è stata una donna libera, perché ha voluto scegliere e ha scelto la parte migliore.
Nessuno ha scelto per lei.  La iniziativa è stata tutta sua.
Gesù non dice a Marta di continuare il lavoro, e nemmeno dice a Maria di continuare seduta ai suoi piedi, ma pone l’accento sul valore che ha l’ascolto personale della parola per ambedue le sorelle.
Gesù non condanna Marta, ma le ricorda il rischio di vivere in una continua dispersione. Il troppo affanno per il servizio può separarci dalla Parola di Gesù che è la radice la fonte di ogni servizio.
Gesù vuole una risposta di Marta e una risposta di Maria.
Se da una parte Marta è invitata a superare la sua angoscia per il lavoro e a sedersi accanto a Gesù per ascoltarlo, Maria, dopo aver ascoltato la sua parola, dovrà alzarsi per mettere in pratica la parola al servizio dei fratelli.
Perché mai dobbiamo sempre separare Marta da Maria, l’azione dalla contemplazione, la diaconia dalla parola?
 Tutti noi, uomini e donne, siamo Marta e Maria, attivi e contemplativi, servitori e ascoltatori della Parola. Ognuno/a di noi in quanto singola persona è uno specchio della comunità.
 (Nuria Calduch-Benages – “Il Profumo del Vangelo: Gesù incontra le donne” )

"Credo, crediamo e….quindi doniamo ciò che abbiamo ricevuto" – Corso di Aggiornamento Teologico a S.Guglielmo Castelbuono.

Agg TeoInvito da parte dell’Ufficio catechistico diocesano, dell’Ufficio Liturgico diocesano, dell’Ufficio Caritas Diocesana   ai Rev.mi Parroci,ai religiosi e alle religiose, ai catechisti, agli operatori liturgici, agli operatori Caritas, ai ministri straordinari della Comunione, a tutti gli operatori pastorali a partecipare al “Corso di Aggiornamento Teologico” che si terrà dal 29 Luglio p.v.  al 31 Luglio c/o la Villa Diocesana di san Guglielmo a Castelbuono.

          Come già anticipato ad ottobre scorso, ci ritroveremo a S. Guglielmo per vivere il Corso di Aggiornamento Teologico, a conclusione delle attività svolte in questo anno pastorale e per cominciare a preparare quanto porteremo avanti nel nuovo.

            Saremo insieme dal pranzo del 29 luglio al pranzo del 31 luglio per approfondire e vivere il tema: “Credo, crediamo e….quindi doniamo ciò che abbiamo ricevuto”.
            Ci guideranno negli incontri don Domenico Messina Direttore dell’Ufficio Liturgico, don Franco Mogavero Direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali, don Pasquale La Milia Direttore dell’Ufficio Catechistico Regionale e Rosa Foti Responsabile per la catechesi dei disabili nella Diocesi di Palermo.
            Ovviamente i lavori saranno seguiti e guidati dal nostro Vescovo, Pastore della nostra Chiesa e, in quanto successore degli Apostoli, Colui che ci guida e ci  conferma nel cammino della fede.
            Siamo sicuri che approfitteremo tutti di questa opportunità che ci viene offerta e parteciperemo numerosi e con interesse alle diverse giornate di lavoro.
 
Per motivi organizzativi della casa e del corso stesso, è necessario dare l’adesione dei partecipanti entro e non oltre il 25 luglio a uno dei seguenti recapiti:
don Francesco Lo Bianco tel. 327.5521448; 091. 8997003
La quota complessiva per l’intero soggiorno è di euro 120; per i pendolari il contributo per il pranzo è di euro 20. A tale cifra si aggiungono 10 euro per le spese di organizzazione del Convegno.
Nell’attesa di ritrovarci presto un cordiale e fraterno saluto.
Cefalù, 8 luglio 2013.
 

Per l’Ufficio catechistico : Don FrancescoLo Bianco.                         
Per l’Ufficio Liturgico : Don Domenico Messina.
 Per la Caritas : Don Giuseppe Vacca.

Nella giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro pellegrinaggio dei giovani della nostra diocesi verso la Basilica Cattedrale, ossia verso Cristo autore e perfezionatore della fede.

GRG GIOVANI DI SICILIA PantocratoreInvito del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile e Vocazionale ai Presbiteri e Diaconi, ai Parroci, ai Religiosi e Religiose, ai Responsabili del Settore Giovani di AC, agli Educatori dei gruppi Giovanissimi e giovani ad aderire, data l’esiguità del numero dei partecipanti alla Gionata Mondiale della Gioventù con papa Francesco a Rio de Janeiro, al  pellegrinaggio verso la Basilica Cattedrale, ossia verso Cristo autore e perfezionatore della fede.
Carissimi,
i giovani tra qualche settimana (27-28 luglio) insieme a Papa Francesco celebreranno la Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Rio de Janeiro. Dalla Sicilia parteciperanno 28 giovani accompagnati da qualche presbitero. Dalla nostra diocesi andranno a Rio solo due giovani provenienti da Caltavuturo e Montemaggiore Belsito, malgrado il vescovo abbia favorito la partecipazione assicurando un aiuto economico. Come altre Chiese di Sicilia e dell’intera Italia, abbiamo pensato con i membri della Consulta di Pastorale Giovanile, anche per l’esiguità del numero dei partecipanti alla GMG, di organizzare in quei giorni un pellegrinaggio che permetta ai giovani della nostra diocesi di camminare insieme verso la Basilica Cattedrale, ossia verso Cristo autore e perfezionatore della fede.
Invitiamo pertanto i giovani a ritrovarsi a Gibilmanna sabato 27 luglio alle ore 18.00 per prepararci al pellegrinaggio e per “leggere” insieme la vita del Beato Pino Puglisi preparata con un’apposita mostra dal Centro Regionale Vocazioni. Vivremo momenti di fraternità e di preghiera con la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione fino alle ore 23.00 quando ognuno con il proprio sacco a pelo andrà a riposare fino alle ore 6.00. Inizieremo il pellegrinaggio a piedi verso Cefalù alle ore 6.30. Giunti in Cattedrale alle ore 11.00 celebreremo l’Eucaristia presieduta dal nostro vescovo mons. Vincenzo Manzella e dopo il pranzo potremo vedere insieme nella sala Cagnoni la Messa che il Papa presiederà a Rio de Janeiro con i giovani di tutto il mondo.
Invitiamo i responsabili dei gruppi dei giovani o i parroci a comunicare entro il 22 luglio le adesioni telefonando (don Calogero Cerami tel. 333/3407807; don Giuseppe Licciardi tel. 347/6340737; don Calogero Falcone tel. 3396476412) o inviando una mail ai seguenti indirizzi di posta elettronica: c.cerami@tiscali.it; pgcefalu@gmail.com; licctheo@libero.it.
La Consulta Regionale di Pastorale Giovanile ha organizzato una giornata regionale dei giovani a Siracusa il prossimo 12-13 ottobre dal titolo Se credi, puoi…!  
Vi invitiamo fin d’ora a prenotarvi per partecipare a quest’incontro regionale, inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica:  pgcefalu@gmail.com.
Nell’attesa di incontrarci, Vi salutiamo affettuosamente.
                                                                       La Consulta Diocesana di Pastorale Giovanile
                                                                       Il Centro Diocesano Vocazioni

«La tua parola mi fa vivere» – Incontro di formazione unico per tutti i ministeri e per tutti i Vicariati

Min lai

Ai Rev.di Parroci

 A tutti i Ministeri Laicali

 

«In quel tempo, molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: “Questo linguaggio è duro; chi può intenderlo?”. Gesù, conoscendo dentro di sé che i suoi discepoli proprio di questo mormoravano, disse loro: “Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? E’ lo Spirito che dá la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita”.» (Gv 6,60-63).
 Carissimi fratelli e sorelle, grazia e pace sia concessa a voi in abbondanza nella conoscenza di Dio per Gesù Signore nostro nella potenza dello Spirito Santo (cf. 2Pt 2,2).
 Come annunciato nelle precedenti comunicazioni, sabato 20 luglio p.v. alle ore 17.00 a Collesano, presso la chiesa madre, si terrà l’Incontro di formazione per i ministeri laicali per tutti i vicariati, con il tema tratto dal Salterio: «La tua parola mi fa vivere» (Sal 118,50) – vedi programma allegato.
Questo incontro di formazione, pensato volutamente nel cuore del periodo estivo, si pone in continuità con l’incontro quaresimale di Caltavuturo, nel quale, centrando l’attenzione sull’evento della trasfigurazione del Signore, abbiamo fatto intensa esperienza comunitaria di ascolto e contemplazione della parola di Dio, evidenziandone la connessione tra il vedere e l’ascoltare come condizione fondamentale del «credere». La fede, infatti, è legata a doppio filo alla dimensione dell’ascolto e della visione.
La Parola vivificante, che si è resa visibile e tangibile nel tempo con l’Incarnazione, esige sempre l’«obbedienza della fede», che è anche conoscenza e ascolto personale, che distingue la voce e riconosce quella del Maestro, si apre ad essa in libertà e la segue in obbedienza. La fede è dunque conoscenza che s’impara solo in un cammino di sequela, in quanto ascolto che richiede sequela (cf. Francesco, Lumen fidei, 29-30).
La fede, conoscenza di Dio per Cristo nello Spirito, cresce e si sviluppa in un cammino di autentico discepolato. «Nella fede, dono di Dio, virtù soprannatu­rale da Lui infusa, riconosciamo che un grande Amore ci è stato offerto, che una Parola buona ci è stata rivolta e che, accogliendo questa Paro­la, che è Gesù Cristo, Parola incarnata, lo Spirito Santo ci trasforma, illumina il cammino del fu­turo, e fa crescere in noi le ali della speranza per percorrerlo con gioia» (cf. Francesco, Lumen fidei, 7).
Non vogliamo, noi, far parte di quei discepoli scandalizzati che, non riconoscendo le parole di Gesù – le quali «sono spirito e vita» –, si tirano indietro; vogliamo piuttosto essere discepoli autentici che si mettono in ascolto del Maestro, il solo che ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68), per credere, conoscere, obbedire, seguire Gesù e testimoniare che solo in Cristo ogni uomo può essere salvato. Ecco perché tutti, soprattutto coloro che svolgono un servizio ecclesiale – Accoliti, Lettori, Ministri straordinari della comunione, Animatori della pastorale liturgica – siamo invitati a partecipare a questo incontro di formazione, per poter fare autentica esperienza di Chiesa nell’ascolto e nella contemplazione della Parola; affinché la nostra fede cresca e si sviluppi e la nostra conoscenza di Dio si approfondisca sempre più, per poter essere sempre pronti a rispondere a chiunque ci domandi ragione della speranza che è in noi (cf. 1Pt 3,15).
 
Nell’attesa di vederci a Collesano, affidando ogni cosa a Colei che è beata perché «ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 1,45), confidando nella sensibilità di tutti ed esortando i confratelli parroci a incentivare gli interessati alla partecipazione, concludo prendendo in prestito le parole del grande Benedetto da Norcia, padre del monachesimo occidentale, di cui oggi ricorre la festa liturgica.
«Che cosa vi è di più dolce, carissimi fratelli, di questa voce del Signore che ci invita? Ecco, poiché ci ama, ci mostra il cammino della vita. Perciò, cinti i fianchi di fede e della pratica di opere buone, con la guida del vangelo, inoltriamoci nelle sue vie. Nulla assolutamente anteponiamo a Cristo e così egli, in compenso, ci condurrà tutti alla vita eterna» (San Benedetto, Regola, cap. 72,1-12).
Vi saluto tutti con il bacio santo in Cristo Gesù.
 
 
Cefalù, 11 luglio 2013, festa di san Benedetto, abate e patrono d’Europa.
 

Il Direttore

d. Domenico Messina

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«La tua parola mi fa vivere»
(Sal 118,50)

Esperienza di ascolto e contemplazione

Incontro di formazione unico per tutti i ministeri e per tutti i Vicariati

Collesano, Parrocchia San Pietro, 20 luglio 2013

PROGRAMMA
17.00 Preghiera e introduzione
17.30 Laboratorio nei gruppi
19.00 Contemplazione comunitaria in chiesa madre
19.30 Saluti e congedo

I concili nei secoli
Clck sull’icona per aprire il documento



I° CONCILIO DI NICEA



I° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



I° CONCILIO DI EFESO



I° CONCILIO DI CALCEDONIA



II° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



III° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



II° CONCILIO DI NICEA



IV° CONCILIO DI COSTANTINOPOLI



LETTERA A DIOGNETO


I° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



II° CONCILIO LATERANENSE



IV° CONCILIO LATERANENSE



I° CONCILIO DI LIONE



II° CONCILIO DI LIONE



CONCILIO DI VIENNA



CONCILIO DI COSTANZA



CONCILIO DI BASILEA



V CONCILIO LATERANENSE


CONCILIO DI TRENTO



CONCILIO VATICANO I°

Incontri sulla Dei Verbum
Incontri sulla “ DEI VERBUM” Comunità Itria dal 26 Novembre 2018. Per accedervi click sull’icona che scorre di seguito .
Introduzione alla lectio divina
Cliccando sulla copertina del libro o sulla voce del menu “ pregare la parola” leggiamo ogni giorno una pagina del libro di Enzo Bianchi per entrare nello spirito della Lectio Divina.
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