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Nota della Curia di Palermo sul movimento "Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi"


Con riferimento alle notizie diramate nei giorni scorsi dai mezzi della comunicazione sociale, relative alla costituzione del Movimento “Uomini nuovi per una società di uguali e partecipi”, che costituirebbe il primo passo per la nascita di un partito cattolico ispirato da un gruppo di preti, si precisa quanto segue:
• L’iniziativa non parte dalla Chiesa palermitana ne da settori pastorali attraverso i quali essa promuove la sua missione nel territorio, ma da un gruppo di laici e da qualche presbitero.
• Compito precipuo della Chiesa, e in essa particolarmente dei ministri ordinati, è l’annuncio del Vangelo e la formazione delle coscienze dei credenti, perche possano testimoniare la loro fede nei diversi ambiti della vita sociale, economica, politica ispirandosi alla Dottrina sociale della Chiesa.
• Il Santo Padre ha rivolto ripetuti appelli affinché i cattolici si impegnino in politica e, facendosi eco dell’indirizzo del Papa, l’Episcopato italiano, i Presuli siciliani e l’Arcivescovo hanno responsabilmente sollecitato nelle Comunità loro affidate, i fedeli laici a esser parte attiva ed operante nella Comunità civica e politica.
Tale invito è naturalmente rivolto ai fedeli laici e non ai chierici la cui specifica missione è quella di essere ministri di Dio, dispensatori della grazia sacramentale, chiamati a promuovere e presiedere nella carità la Comunità ecclesiale.
L’insegnamento della Chiesa è stato costante nell’indicare l’incompatibilità tra l’esercizio del ministero sacerdotale e l’appartenenza a Partiti politici, come del resto indicano le norme canoniche le quali nel Can. 287 § 2 stabiliscono che i chierici “non abbiano parte attiva nei partiti politici e nella guida di associazioni sindacali”.
 

Corso di aggiornamento teologico : "Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa"

Come già anticipato ad ottobre scorso, riprendiamo quest’anno la bella tradizione di ritrovarci insieme a S. Guglielmo per vivere giorni di studio e di approfondimento di alcune questioni teologiche e pastorali.
( Clik sull’icona accanto per aprire il programma del corso ) >>>>>>>>>
In vista dell’anno della fede che il Santo Padre inaugurerà il prossimo 11 ottobre, nella ricorrenza del 50^ anniversario dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II e nel 20^ anniversario della pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, ci ritroveremo a S. Guglielmo dal pranzo del 27 agosto al pranzo del 30 agosto per approfondire e vivere il tema: “Questa è la nostra fede, questa è la fede della Chiesa”. 
Ci guideranno nei lavori alcuni specialisti nel campo della catechesi e nel campo della Pastorale familiare; avremo infatti la preziosa presenza del Ch.mo Prof. Don Giuseppe Alcamo, docente di catechetica presso la Facoltà Teologica delle Chiese di Sicilia e di P. Giovanni Salonia, OFM Capp.Comp. della Commissione di Studio “Famiglia e società”, Docente presso la Pontificia Università Antoniana e Direttore della scuola post-universitaria Gestalt Therapy HCC Kairos.
Ovviamente i lavori saranno seguiti e guidati dal nostro Vescovo, Pastore della nostra Chiesa e, in quanto successore degli Apostoli, Colui che ci guida e ci  conferma nel cammino della fede.
Siamo sicuri che approfitteremo tutti di questa opportunità che ci viene offerta e parteciperemo numerosi e con interesse alle diverse giornate di lavoro.
Per motivi organizzativi della casa e del corso stesso, è necessario dare l’adesione dei partecipanti entro e non oltre il 22 agosto a uno dei seguenti recapiti:
don Francesco Lo Bianco tel. 327.5521448; 091. 8997003
La quota complessiva per l’intero soggiorno è di euro 170; per i pendolari il contributo per il pranzo è di euro 20. A tale cifra si aggiungono 10 euro per le spese di organizzazione del Convegno.
Nell’attesa di ritrovarci presto un cordiale e fraterno saluto.
Cefalù, 9 agosto 2012.
Festa di S. Teresa Benedetta della Croce, Edith Stein.
 
Per l’ufficio catechistico: Don Francesco  Lo Bianco – Don Sandro Orlando
Per l’Ufficio Liturgico: Don Domenico Messina
Per la Pastorale Familiare: Don Domenico Sausa – Martin e Maria Milone

Comunicato stampa sul "pellegrinaggio" nel Comune di Petralia Sottana

Cefalù, 10/08/2012
In queste ultime settimane è stato diffuso nella città di Palermo un volantino nel quale si pubblicizza l’organizzazione di un “pellegrinaggio” da effettuarsi in data 30 Settembre 2012 nel territorio della Diocesi di Cefalù e precisamente nel Comune di Petralia Sottana.
A tal proposito occorre precisare con chiarezza quanto segue:

  • nel territorio della nostra Diocesi, alle pendici di “Mont’Alto”, così come specificato nel volantino suddetto, si sconosce la presenza di un Santuario dedicato a S. Michele Arcangelo come meta di relativi pellegrinaggi, di antica data o recente istituzione, che vedano la partecipazione di presbiteri o fedeli della Chiesa Cefaludense;
  • tale “pellegrinaggio” è un’iniziativa di carattere esclusivamente personale, che risponde a possibili esigenze spirituali di singoli individui, comunque non concordate né approvate dall’Autorità Ecclesiastica competente;
  • da quanto ci risulta, il “veggente”, sig. Salvo Valenti, non ha mai incontrato personalmente né tantomeno informato il Vescovo della Diocesi di origine (Palermo) riguardo sue visioni, sogni e colloqui con San Michele Arcangelo.

QUANTO RESTA DELLA NOTTE? un film su Giuseppe Dossetti

[ Fonte ER – IL portale dell’Emilia Romagna ]
E’ stato presentato in Regione il primo film mai realizzato su Giuseppe Dossetti (1913 – 1996), sacerdote e protagonista importante della storia italiana del ‘900 .
Il documentario del titolo “Quanto resta della notte?” richiama una citazione del profeta Isaia che Dossetti utilizzò in un celebre discorso del 1994 per introdurre una riflessione religiosa e politica sull’Italia di quel periodo.
Il documentario è stato prodotto dalla Lab Film ed è diretto da Lorenzo K. Stanzani. E’ stato presentato in anteprima nazionale a Bologna, in Piazza Maggiore, venerdì 27 luglio 2012 alle 21.30, nell’ambito dell’iniziativa “Sotto le stelle del cinema” a cura della Cineteca di Bologna. “Quanto resta della notte?” sarà trasmesso il prossimo autunno nella trasmissione Rai “La storia siamo noi”.
www.chiesadicefalu.it
Cliccando sull’icona accanto  si potrà vedere il trailer del film   >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
[ fonte l’Unità 29 Luglio 2012 ]

Dossetti è una grande figura di italiano, ma il suo radicamento in Bologna, città e chiesa locale, ha prodotto una attenzione che è all’origine anche di libri e realtà come il film di Stanzani, prodotti ora anche da giovani che di fatto non hanno conosciuto Dossetti di persona, ma ne hanno incontrato il ricordo e lavorano per metterne a fuoco opera e figura, un po’ reagendo alle ambigue censure che, in settori della cultura politica e dell’opinione ecclesiale, preferiscono marginalizzarlo, avvertendo che attenzione e fedeltà a questo italiano, l’unico che è stato importante in due «eventi» come l’Assemblea costituente (1946-47) e il Concilio Vaticano II (1959-1965), e dopo anni vissuti in Terra Santa su una frontiera di confronti cruciali, ha giocato di nuovo un ruolo nazionale e pubblico nel fronteggiamento democratico ed etico che ha resistito nella stagione confusa, politica e culturale, del berlusconismo ora finalmene in definitivo declino.

Che si siano prodotti un film, serio e sobrio, come «Quanto resta della Notte?», e un libro breve ma preciso come quello scritto su Dossetti dal giovane sacerdote bolognese don Fabrizio Mandreoli, ora pubblicato dal Margine, piccolo ma coraggioso editore legato in qualche modo alla esperienza della «Rosa bianca» (largamente intervistato da Stanzani nel suo film), permettono di guardare alla vicenda di Dossetti come ad una pagina storica che chiede di servire nella nostra attualità non facile e sicuramente non così banale e volgare come può anche sembrarci, ma solo se guardiamo troppo in piccolo e in superficie.

La «globalizzazione», che Dossetti ha percepito in anticipo, obbliga ormai tutti a riconoscere la piena unità del genere umano (e la forte influenza che ognuno esercita su ognuno); questo dato, terribilmente responsabilizzante, non opera solo nello spazio, ma coinvolge e lega i tempi storici, per cui poi tanti fattori interagiscono (sociali, giuridici, economici, tecnici, militari, non meno che i culturali), e con grande coerenza in Dossetti, si esprime un primato pratico della coscienza e della interiorità per intera la specie umana, schiacciata dai suoi ritardi più devastanti degli avanzamenti pur acquisiti… 

La costellazione dei valori che Dossetti ha saputo vedere necessari nelle tragedie delle guerre mondiali e nelle «unità» che esse hanno fatto intravvedere, per cui le maggiori e più penetranti istituzioni (Stati e Chiese), e il miglior metodo politico da consolidare, cioè democrazia e parità tendenziale di risorse e di formazioni personali, non possiamo trascurarle, senza pericoli gravi, ma certo anche con colpe gravi un po’ di tutti e alla lunga pagate da tutti: ma con quali enormi sperequazioni, seminatrici di odi e di impotenze.

L’attualità della proposta dossettiana si affaccia nella energia morale e nella testimonianza di vita di questo italiano singolare, che è giusto e opportuno non dimenticare.

 Metterebbe conto di conoscerlo di più, interrogandosi con serietà sui fattori reali della sua formazione; non necessariamente per cercare di imitarla, ma per non trascurare o lasciar perdere troppo l’occasione di un confronto stimolante e certo significativo, lungo l’intero secolo che fu grande e terribile e che Dossetti ebbe il merito e la serietà di considerare come tale.

 

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