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La buona Notizia
Venti anni fa, l’11 Gennaio 1999, ci lasciava, all’età di 58 anni, Fabrizio De André che con Don Gallo ha condiviso , per le vie di Genova, il racconto del mondo.
In tutti suoi brani, che sono una «antologia dell’amore», De Andrè parla all’uomo, amandolo, penetrando nell’angolo più misterioso della sua anima, risvegliando il dubbio che Dio esista.
Come tutti i cercatori autentici, non si ferma alla superficialità … alle regole … alle liturgie che si autoesaltano, ma, attraverso il tormento tra ragione e mistero, non chiude la porta a un Dio, pazzamente innamorato dell’uomo, per il quale, questo “ Dio folle” “dimentica il cielo” e cammina con lui assumendo in tutto la condizione di uomo. Continua a leggere
Transito di Madre Agnese Magistretti
Alle 19 di sabato 9 marzo, madre Agnese ha varcato la soglia della vita circondata dall’affetto e dalle preghiere dei suoi figli.
È stata lei con Don Giuseppe a dar vita alla Piccola famiglia dell’Annunziata, nata agli inizi degli anni ’50, e poi cresciuta attorno alla pratica di un compendio di principi di vita spirituale denominato “La Piccola Regola”, scritta da Dossetti nel 1955 e approvata poco dopo dal card. Lercaro.
Madre Agnese Magistretti è stata una presenza “ gioiosa , luminosa, feconda vissuta nella perseverante fedeltà al vangelo, alla tradizione monastica e patristica, all’obbedienza e al servizio della comunità di fratelli e sorelle.”
Un presepe vivente in mare
Duemila anni fa Maria e Giuseppe, rifiutati da tutti, non trovarono alloggio e Gesù nacque in una in una stalla, luogo destinato al ricovero di asini ed altri animali.
Qualche giorno fa un gommone mezzo affondato è stato soccorso da Proactiva Open Arms.
«I bambini, prima passateci i bambini», urlavano i soccorritori. Continua a leggere
I cristiani sono i primi ad aver dimenticato il Natale
Da HuffPost l’intervista di Nicola Mirenzi a Massimo Cacciari:
«Le omelie di molti preti, spesso, sono delle lezioni di anti religione»
La parola del Vangelo l’ha ascoltata fuori dal tempio: “Le Chiese sono diventate delle grandi scuole di ateismo. Nella gran parte di esse, la forza paradossale del verbo di Cristo viene trasformata in un discorso catechistico e ripetitivo, un piccolo feticcio consolatorio e rassicurante, un idoletto. È l’opposto di ciò che insegnava Gesù domandando ai suoi discepoli: ‘Chi credete che io sia?‘”. Continua a leggere