Vangelo Domeniche e Festività
EPIFANIA del SIGNORE — Come i Magi, non dobbiamo fremarci ma sforzarci di cercare sempre con umiltà quella verità che sempre ci precede e che alla fine della storia ci accoglierà,
La PRIMA LETTURA è un oracolo rivolto a Gerusalemme, ma che coinvolge tutti i popoli della terra. Viene narrato lo splendore di Gerusalemme dove brilla una grande luce che è la gloria del Signore. Verso di essa tutte le altre città e tutti i popoli della terra potranno muoversi, comunicare e camminare attirati dall’unica luce che brilla sul mondo. Da tutti i popoli confluiranno grandi ricchezze portate da coloro che riconducono a Gerusalemme i figli d’Israele, anche quelli non conosciuti. Continua a leggere
II DOMENICA DOPO NATALE – La vita umana di Gesù, capolavoro di amore, è la vita di Dio e ci insegna a vivere secondo Dio.
La sapienza cantata nella PRIMA LETTURA consiste in quella luce che sveglia, che illumina l’occhio profondo che sul piano empirico del vivere non è una felicità. Quest’occhio più profondo, illuminato dalla Sapienza, ci unisce a tutte le creature. […]Scrutiamo la Sapienza che è in ogni essere umano e in ogni gruppo umano. Questa è la spinta che dobbiamo avere. […] Io sogno un cristiano che invece di andare a convertire gli altri facendoli come se stesso, vada a scoprire negli altri la Sapienza che c’è: “il regno di Dio è già fra di voi”. ( E. Balducci )
MARIA SS. MADRE DI DIO – Maria è una madre che custodisce nel cuore tutto il disegno e il mistero senza frapporsi … ma aiuntandoci a realizzarlo… così con noi e con suo Figlio, il Cristo, al quale non ha evitato la morte, consolandolo, però, con la sua presenza.
Nella PRIMA LETTURA La benedizione crea un rapporto tra Dio e colui che viene benedetto. Qui essa ha come centro il Nome del Signore ripetuto tre volte.
Questa benedizione pone quindi il Nome rivelato sui figli d’Israele «in modo che questi vivano nella forza direttiva e santificante del Nome» (d. G. Dossetti, appunti di omelia, 1.1.1972).
La benedizione non è un vanto o un privilegio ma è uno stato, che, se recepito, riempie di gratitudine e di lode coloro che sono benedetti. Continua a leggere
SANTA FAMIGLIA – Presentato al tempio, Gesù non viene riscattato mediante il pagamento di una somma di denaro, perché è lui stesso il riscatto, «la redenzione di Gerusalemme»
Nella PRIMA LETTURA una iniziativa forte di Dio, quasi partecipasse al travaglio della fede di Abramo; Dio interviene con questo “non temere” che sappiamo accompagnare l’ingresso del Signore nella vita delle persone. Basta pensare all’annunciazione del Signore a Maria. E subito dopo la rassicurazione: “Io sono il tuo scudo. La tua ricompensa sarà molto grande”. Ed è proprio questa iniziativa di Dio a muovere tutta la dichiarazione di fatica e sconforto che Abramo esprime ai vv.2-3. Egli sembra quasi gridare e protestare l’evidenza di una situazione che contraddice la promessa divina e postula un esito ben diverso: “un mio domestico sarà mio erede” Ma la parola di Dio a sua volta contraddice il ragionamento ovvio di Abramo, ed è accompagnata dall’immagine del cielo stellato. Continua a leggere