Vangelo Domeniche e Festività
XXXII DOMENICA del T.O. – L’ora di Dio non sempre coincide con l’ora nostra
Nella PRIMA LETTURA , l’elogio della sapienza. Le due sue caratteristiche (splendida e che non sfiorisce) la rendono ben visibile a coloro che la amano e la cercano.
La vita del saggio inizia e termina con la sapienza; in tal modo le sue azioni sono del tutto governate da lei; non vi è situazione o difficoltà in cui la sapienza non si faccia presente e non diventi la guida di coloro che la amano e la cercano.[…]
La domanda di fondo è come affrontare la vita. La risposta è nella sapienza che Dio elargisce ai suoi. Continua a leggere
SOLENNITA DI TUTTI I SANTI – I santi sono i più umani tra gli uomini. Sono i pacifici, gli uomini inermi, coloro che hanno ripugnanza a far forza sull’uomo, coloro che sono gli sconfitti di oggi.
Nella PRIMA LETTURA , viene descritta la “grande festa del cielo” dei “segnati” come festa di una moltitudine immensa che nessuno può contare e che appartiene ad ogni nazione e razza. (L’elemento aritmetico che troviamo – 144.000 – è il quadrato del numero 12 – le tribù d’Israele – moltiplicato per 1000 ) . La matematica assurge a simbologia numerica per esprimere l’ampiezza universale del popolo di Dio chiamato alla santità lungo la storia della salvezza . Il colore bianco delle vesti è il colore di Dio, della Risurrezione, del battesimo. I rami di palma simboleggiano il trionfo finale sulla morte. La grande tribolazione è il sangue dell’Agnello e il candore delle vesti è il frutto della partecipazione alla passione di Gesù.
XXX DOMENICA DEL T.O. – L’amore per Dio e per il fratello è l’architrave da cui «dipendono» tutta la legge e i profeti.
Le prescrizioni contenute nella PRIMA LETTURA ( tratte dal libro dell’Esodo) sono memoria della condizione passata di Israele; una memoria che deve servire a illuminare il presente del popolo eletto, prevenendolo dal ricadere nella condizione di oppressione dalla quale YHWH lo ha liberato, come pure dal trasformarsi in oppressore per coloro che dimorano presso di lui e si trovano in una condizione di svantaggio.
La lettura racchiude quattro precetti che richiamano l’attenzione alle categorie deboli della società: lo straniero residente in Israele, la vedova e l’orfano, il debitore. Continua a leggere
XXIX DOMENICA DEL T.O. – La coscienza è il luogo in cui noi ci riconosciamo come immagine di Dio. Ivi non può nulla il potere politico.
Nella PRIMA LETTURA per due volte il Signore parla di Ciro come l’eletto, [termine che in italiano è reso con la parola ”cristo”] e che, nel Nuovo Testamento è riferito a Gesù, il Cristo di Dio La sua grande impresa di conquista ha da Dio stesso la sua origine e la sua potenza! La “vocazione” stessa di Ciro è del tutto connessa alla divina elezione di Giacobbe, anche se Ciro non conosce Dio! ( G. Nicolini ) Tutto quello che avviene è in realtà opera di Dio: Nessuno si sottrae al potere di Dio, nemmeno Ciro, nemmeno i capi di Stato, nemmeno i parlamenti, nemmeno il cittadino sovrano. Tutto è di Dio perché Dio nella nostra fede non si pone come alternativa all’uomo. Egli ha stabilito come tabernacolo della sua gloria l’uomo vivente. ( E. Balducci) Continua a leggere