Vangelo Domeniche e Festività
XXVIII Domenica del T.O. – Una Chiesa esclusiva come un club non è la Chiesa di Gesù!
Nella PRIMA LETTURA il ricco banchetto preparato dal Signore e avviene sul monte santo, sul Sion, ed è offerto a tutti, Non è preparato per Israele che vive già in comunione con Dio e lo riconosceva come proprio re ma per tutte le nazioni. Sul monte Sion tutti i popoli accedono alla salvezza definitiva entrando in comunione con Dio ..Il velo e la coltre possono indicare la mancanza di conoscenza… Dio stesso aprirà gli occhi dei popoli perché possano conoscerlo e, di conseguenza, adorarlo… quindi gli viene data anche “la tua cintura” e infine anche “il potere”. Il velo e la coltre non sono semplicemente tolti, ma completamente distrutti, così che non possono più essere posti di nuovo sul volto dei popoli. Continua a leggere
XXVII DOMENICA DEL T.O. – Anche oggi Dio aspetta i frutti della sua vigna da coloro che ha inviato a lavorare in essa.
Nella PRIMA LETTURA la meravigliosa affermazione che tutti e tutto siamo del Diletto! Si parla del “lavoro” di Dio per la vigna e nella vigna, lavoro che non produce i frutti attesi. Le azioni che il Diletto mette in opera ( la vigna calpestata e trasformata in pascolo, non più vangata ) non scaturiscono dal fatto che ha cessato di amare la vigna, ma perché rifiutando l’amore, la sposa umanità subisce le conseguenze del rifiuto. L’amore è liberta, libertà anche di rifiutare l’Amore. Ma alla fine vincerà l’amore paziente e infinito di Dio sposo e padre! Continua a leggere
XXVI DOMENICA DEL T.O. – Il vero miracolo consiste nel riconoscersi peccatori: siamo noi i pubblicani, siamo noi le prostitute!
Nella PRIMA LETTURA il Signore ribadisce qual è il suo pensiero circa il giusto e il malvagio. Giusto è chi è nella Parola. Malvagio è colui che è fuori. Ci fa peccatori il nostro uscire dalla Parola. Ci fa giusti il nostro abitare nella Parola. Il ragionamento opposto va fatto anche per il malvagio. Se il malvagio abbandona la sua malvagità, lui per la sua giustizia vivrà. Ci fa giusti il nostro abitare nella Parola. Poiché dalla Parola si può uscire e nella Parola si può entrare, se entriamo diveniamo giusti, se usciamo diveniamo peccato. Così tutti possono passare dalla morte alla vita e dalla vita alla morte. Continua a leggere
XXV DOMENICA DEL T.O. – La generosità del ” Padrone della Vigna” apparentemente ingiusta è, in realtà, una vera giustizia che si commisura sulle capacità dei singoli e sul loro impegno.
Nella PRIMA LETTURA la parola del Signore si rivolge agli esuli in Babilonia, allontanati dalla loro terra a causa dell’ira del Signore. Quando era il tempo della sua ira, il Signore non si faceva trovare perché si era allontanato; ora che è il tempo della misericordia, Egli è vicino. L’allontanamento e la presenza di Dio sono movimenti della libera iniziativa di Dio e nello stesso tempo sono movimenti della libera iniziativa dell’uomo, che si allontana e si avvicina a Dio. Continua a leggere