Vangelo Domeniche e Festività
XX DOMENICA el T.O. – In Gesù l’ascolto della sofferenza dell’altro fa parte della sua identità di Servo del Signore che si addossa fragilità e malattie delle moltitudini.
Nella PRIMA LETTURA , il Signore fa una promessa al suo popolo: il suo tempio (“la sua casa”) non sarà un luogo di discriminazione e neppure di confusione, ma piuttosto “casa di preghiera per tutti i popoli”. E le iniziative che Dio metterà in atto sono tutte volte a far diventare questo sogno una realtà: è Lui stesso, infatti, che prende per mano gli esclusi, per accompagnarli nella sua “casa di preghiera” (cfr. parte conclusiva 2ª lettura). Questo, dunque, il “sogno” di Dio, un sogno che continua a essere attuale anche per noi e alla cui realizzazione Egli chiama a prendere parte soprattutto gli “ ultimi” e gli “ esclusi.
XIX Domenica del T.O. – Chi crede nella parola del Cristo, chi crede nelle sue promesse messianiche, si muove anche sulle acque: l’impossibile diventa reale.
Anche questa domenica, la Parola di Dio – attraverso le esperienze di Elia (I lettura) e di Pietro (Vangelo) – ci propone una metafora della vita di fede e del nostro rapporto con il Signore. Nella PRIMA LETTURA Elia, desideroso di incontrare Dio, si aspetta che Egli si manifesti in modo eclatante, con fenomeni naturali impetuosi e impressionanti (secondo le tipiche immagini religiose del tempo). Ma non sarà così. Dio lo sorprende, rivelandosi con un’esperienza molto più “intima” e “pacifica”, una brezza leggera, quasi impercettibile. Soltanto chi fa esercizio di silenzio e di preghiera può percepire la ricchezza del “vento leggero” della presenza del Signore che non ha bisogno né di chiasso né di realtà vistose per farsi incontrare.
XVIII DOMENICA del T.O. – Gesù celebrò il Suo banchetto in un prato con la turba seduta sull’erba. Noi vorremmo poterlo celebrare nelle officine, nelle piazze, nelle famiglie, nelle carceri, dovunque l’uomo ama e soffre…
La PRIMA LETTURA , innanzitutto, mette in evidenza la premessa fondamentale della Rivelazione sull’uomo: la povertà. Il profeta si rivolge agli uomini come “voi tutti assetati” e come “voi che non avete denaro”.
In secondo luogo, il carattere gratuito del dono di Dio: “comprate senza denaro, senza pagare”.
In terzo luogo, Il dono di Dio è la sua Parola: “Ascoltatemi e mangerete … ascoltate e vivrete”.
Con questa umanità povera e assetata Dio stabilisce una “alleanza eterna”, sul modello di quella stretta con il re Davide, tutta orientata al Messia, a Colui che deve venire, “testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni”. Continua a leggere
XVII DOMENICA del T.O. – Beati i poveri, cioè coloro che tutto vendono per quel tesoro, senza del quale la terra non sarebbe che una inconsistente illusione
Più che un commento puntuale ai detti del Signore, vorrei fare una breve riflessione sull’indicazione complessiva che ne traspare.
È evidente che agli occhi di Gesù la vita deve essere vissuta come un rischio, come un’avventura alla ricerca di un tesoro nascosto.
Le analogie col cercatore di perle o col pescatore che getta la rete, tendono a trascrivere, in un registro di esperienze alla portata di tutti (specie degli ascoltatori di quel tempo), uno stile di esistenza che invece non può essere compreso senza un particolare dono di sapienza. Continua a leggere