Vangelo Domeniche e Festività
I DOMENICA DI QUARESIMA – Gesù attraversa la tentazione, non la rimuove. Egli vince ricordando la Parola di Dio
Le letture odierne convergono sulla tentazione vissuta da ogni umano in Adamo ed Eva [ PRIMA LETTURA] personalità corporative e simboliche.
La tentazione viene dal demonio, il serpente antico, ma si insinua nel cuore umano come seduzione quando si instaura un rapporto con ogni realtà.
Appena l’essere umano si mette in relazione con una realtà, è tentato di divorarla, di possederla, di dominarla, senza riconoscere il limite naturale e cercando di non cogliersi come creatura ma creatore di se stesso. Continua a leggere
Mercoledì delle ceneri – Chiamati a uno stile di vita all’insegna dell’invisibilità.
Nella PRIMA LETTURA JHWH chiede al popolo una conversione radicale [attraverso due gesti: digiuno e pianto]. Questa radicalità viene espressa dalla frase “con tutto il cuore”; dove il cuore per la cultura semitica era la sede, oltre che dei sentimenti, anche della ragione e del pensiero.
La conversione ha una collocazione temporale precisa “ORA” perché è l’oggi della storia il luogo in cui cercare ciò che è essenziale per la vita. Continua a leggere
VII Domenica del T. O. – Amare i nemici è la stoltezza della Croce che non ha niente a che fare con la sapienza del mondo.
La PRIMA LETTURA richiama l’insegnamento dato da Dio al suo popolo tramite Mosè: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo”.
Ma cos’è questa santità di Dio che può essere estesa al suo popolo?
Una differenza!
Come Dio è differente dagli altri dèi e dalla mondanità, così anche il suo popolo deve vivere e mostrare una differenza rispetto agli altri: differenza soprattutto nel comportamento, nella prassi, nei rapporti con il prossimo. Continua a leggere
VI Domenica del T.O. – La morale evangelica è la morale della coscienza.
Nella PRIMA LETTURA il sapiente, figlio di Sira, ci presenta .. la Torah di Dio e i suoi comandi come un dono, non come un giogo.
L’essere umano è stato creato capace di libertà.
… Ogni persona dunque, proprio perché è a immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,26-27), è capax boni, è capace di etica, di fare il bene.
Quando si pecca, si perde la somiglianza con il Creatore, ma non si perde mai l’immagine, che resta sempre in ogni persona come sigillo. Continua a leggere