Vangelo Domeniche e Festività
V Domenica del T.O. – La Croce del Signore è insieme punto di contatto col Dio che non conosciamo e punto di contatto con l’uomo nel suo radicale isolamento, nella sua estraneità storica
In ogni comunità si registrano situazioni di contraddizione alla parola di Dio. Sono ore di oscurità, di nebbia. Continuano le liturgie, si mantengono vive le istituzioni, ma non c’è più autentica missione verso il mondo né sapore nella vita dei credenti. Il profeta Isaia nella PRIMA LETTURA intravede una tale situazione e allora richiama tutti a tornare alla concreta obbedienza alla volontà di Dio. C’è un digiuno, quello del condividere, dello spezzare il pane con il povero, che è più decisivo e autentico di quello dal cibo. C’è da fare misericordia ai bisognosi che è più importante delle liturgie al tempio. Se vi sarà questo comportamento, allora la comunità dei credenti brillerà di luce, riprenderà forza e convinzione, e sarà perciò missionaria nel mondo. ( E. Bianchi) Continua a leggere
Nella PRIMA LETTURA l’annuncio che la venuta del Signore si sarebbe realizzata con la venuta di un “messaggero” che precede immediatamente il Signore, un nuovo Elia, un angelo dell’alleanza che entrerà nel tempio e … purificherà tutti quelli che là prestano servizio al Signore, affinché l’offerta e i sacrifici ritornino a essere a Lui graditi. Ma la realizzazione evangelica di questa profezia appare ben diversa: un infante di quaranta giorni portato da due poveri e anonimi genitori entrerà nel tempio e nessuno dei sacerdoti se ne se ne accorge. Solo “il resto di Israele”, rappresentato da Simeone e Anna, riconoscono nel bambino l’adempimento delle promesse del Signore. ( E. Bianchi ) Continua a leggere
III Domenica del T.O. – Chi si mette alla sequela di Gesù non ha possbilità di fare calcoli .. l’abbandono di ogni altra priorità non porterà ebbrezza … lo svuotamento è totale e deve passare dalla Croce prima di diventare pienezza ed ebbrezza.
La PRIMA LETTURA ci annuncia l’azione di un uomo chiamato appunto Emmanuele, un bambino nato come dono di Dio (cf. Is 7,10-14), il quale regnerà portando liberazione e pace.
La sua azione inizia proprio a partire dalle regioni più a nord della terra santa, quelle di Zabulon e di Neftali, che erano state umiliate dagli Assiri con l’invasione del 722 a.C. Proprio questa terra divenuta impura, chiamata Galilea delle genti pagane, precipitata nelle tenebre di morte, vedrà per prima la luce della liberazione. In essa, infatti, risuonerà il primo annuncio della buona notizia da parte di Gesù, come testimonia il vangelo secondo Matteo. ( E. Bianchi) Continua a leggere
II Domenica del T.O. – Il testimone testimonia di un altro, non di sé, e conduce chi lo vede e ascolta a dare l’adesione a Colui a cui egli rende testimonianza.
Il brano della PRIMA LETTURA è un “canto”, il secondo “canto del Servo del Signore”, …. Si tratta di oracoli nei quali si intravede e viene descritto un Servo del Signore (‘ebed ’Adonaj) anonimo, la cui identità non è svelata.
È stato chiamato dal Signore, quale persona rappresentativa del piccolo resto di Israele, e a lui è affidata una missione presso il popolo di Dio, riscattare e radunare gli esiliati, ma anche una missione universale, che riguarda tutte le genti, l’umanità intera. Questo servo sarà “luce delle genti”, (cf. anche Is 42,6),porterà la salvezza fino all’estremità della terra e sarà riconosciuto anche dai governanti della terra (cf. Is 49,7). I discepoli di Gesù hanno interpretato questa profezia come annuncio del Servo del Signore Gesù di Nazaret.