Vangelo Domeniche e Festività
BATTESIMO DEL SIGNORE – Gesù, il Figlio «amato», è la risposta che Dio Padre dà in maniera viva e concreta alle nostre attese e alle speranze del suo popolo.
Nella profezia di Isaia sono presenti ..quattro poemetti chiamati “canti del Servo del Signore” (cf. Is 42,1-7; 49,1-7; 50,4-9; 52,13-53,12), i quali presentano un’ora della vita di un uomo anonimo, autentico e radicale schiavo del Signore, che, chiamato da lui, compie fedelmente la missione assegnatagli.
Il testo della PRIMA LETTURA è tratto dal primo canto, che delinea il profilo di questo eletto di Dio sul quale dimora lo Spirito del Signore. È un profeta che parlerà a nome di Dio e si presenterà mite e umile, ma con una missione universale: diventare “alleanza del popolo e luce delle genti”, liberazione di tutti i prigionieri delle tenebre. Ben presto i credenti in Gesù Cristo hanno individuato in questo Servo i tratti del profeta Gesù che nell’umiltà si fa immergere da Giovanni nel Giordano. ( E. Bianchi) Continua a leggere
Epifania del Signore – I Magi riconoscono la regalità di Gesù nell’anti-regalità
La PRIMA LETTURA è un oracolo rivolto a Gerusalemme , ma che coinvolge tutti i popoli della terra. Viene narrato lo splendore di Gerusalemme dove brilla una grande luce che è la gloria del Signore. Verso di essa tutte le altre città e tutti i popoli della terra potranno muoversi, comunicare e camminare attirati dall’unica luce che brilla sul mondo. Da tutti i popoli confluiranno grandi ricchezze portate da coloro che riconducono a Gerusalemme i figli d’Israele, anche quelli non conosciuti. Tutto potrà avvenire attraverso il rovesciamento dei criteri della sapienza umana e il manifestarsi della Gloria di Dio, manifestazione che avviene nei modi che non sono propri neppure del pensare religioso. Tutti proclamano quello che il Signore ha compiuto per redimere tutti i popoli e unificarli con Israele in un sol popolo in Gerusalemme. (Tratto da G. Dossetti Epifania 1972) Continua a leggere
II Domenica dopo Natale – La PAROLA che era fuori dal tempo si è fatta fragile e mortale
La sapienza cantata nella PRIMA LETTURA consiste in quella luce che sveglia, che illumina l’occhio profondo che sul piano empirico del vivere non è una felicità. Quest’occhio più profondo, illuminato dalla Sapienza, ci unisce a tutte le creature. […]Scrutiamo la Sapienza che è in ogni essere umano e in ogni gruppo umano. Questa è la spinta che dobbiamo avere. […] Io sogno un cristiano che invece di andare a convertire gli altri facendoli come se stesso, vada a scoprire negli altri la Sapienza che c’è: “il regno di Dio è già fra di voi”. ( E. Balducci )
La SECONDA LETTURA , con chiarezza, proclama che noi siamo benedetti in Cristo !
Lui è il principio, la fonte, la potenza di tale benedizione su di noi: per noi è appunto puro dono. Continua a leggere
Maria Madre di Dio -… Quanto più ci ama, tanto più non si frappone tra noi e il disegno di Dio, ma semplicemente ci aiuta a realizzarlo.
Nella PRIMA LETTURA la benedizione crea un rapporto tra Dio e colui che viene benedetto. Qui essa ha come centro il Nome del Signore ripetuto tre volte. Questa benedizione pone quindi il Nome rivelato sui figli d’Israele «in modo che questi vivano nella forza direttiva e santificante del Nome» (d. G. Dossetti, appunti di omelia, 1.1.1972). La benedizione non è un vanto o un privilegio ma è uno stato, che, se recepito, riempie di gratitudine e di lode coloro che sono benedetti.
Stupore e meraviglia desta la SECONDA LETTURA « nel grembo di Maria Dio e l’umanità si sono uniti per non lasciarsi mai più .. in Dio c’è la nostra carne umana.. da Maria, donna, è sorta la salvezza .. e senza donna non c’è salvezza .. la rinascita dell’umanità è cominciata dalla donna…ogni violenza fatta alla donna è una profanazione di Dio» ( papa Francesco)