Vangelo Domeniche e Festività
XXXII Domenica del T.O. – Non è questa vita a fare da riferimento all’eternità, ma è l’eternità .. a illuminare e dare speranza alla vita terrena di ciascuno di noi!
L’episodio proclamato nella PRIMA LETTURA, tratto dal II Libro dei Maccabei, è una meravigliosa “immagine-ikona” della fede ebraica che dà conto dell’irriducibile avversione delle “religioni” del mondo verso la fede di questo piccolo popolo disperso in tutti gli angoli della terra e così “potente” nel vivere la sua fede! … L’uomo è una creatura speciale, singolare, unica.
E’ stupefacente che anche in una circostanza drammatica, dove l’ebreo subisce tutta la violenza delle genti del mondo, il suo riferimento e la sua interpretazione della storia abbia sempre il suo cuore nella relazione tra Israele e il suo Dio! Continua a leggere
XXXI Domenica del T.O. – Come Gesù che entra a casa di Zaccheo .. siamo invitati a entrare in intimità col peccatore,nella sua casa, senza alcuna paura di comprometterci col suo peccato !
La PRIMA LETTURA afferma che il mondo dinanzi al Signore è polvere sulla bilancia, stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Non ha nessun peso. Non avendo alcun peso, non ha neanche alcuna possibilità di intervento nelle decisioni di Dio.. che ha compassione di tutti. Tutte le cose che esistono da Lui sono amate. Lui non prova nessun disgusto per nessuna cosa che lui ha creato. Ogni cosa esiste per espressa manifestazione della volontà di Dio. Egli è l’amante della vita.
Ogni vita è da lui amata. E l’uomo è una creatura speciale, unica. Dio non vuole la morte del peccatore. Dio ”lavora” per riportare l’uomo nella vita. Continua a leggere
Solennità di Tutti i Santi – Dinanzi agli occhi di Dio i santi non sono i nostri santi ma gli anonimi, la turba che Gesù con i suoi occhi osservava, trapassando forse i secoli, quando diceva: «Beati i miti, i facitori di pace…»
Con la PRIMA LETTURA siamo rapiti in una visione di cielo con un angelo che annuncia la grazia e la salvezza per i Israele anticipandone però l’universalità. Il sigillo dei 144.000 è segno di appartenenza a Dio e questa scena fa riferimento agli stipiti delle porte segnate con il sangue dell’agnello del libro dell’Esodo e al brano di Ezechiele in cui si ricorda coloro che non sono stati contaminati perché segnati dal TAU. Continua a leggere
XXX Domenica del T.O. – Il nostro nulla è lo spazio libero in cui Dio può operare!
La PRIMA LETTURA ci svela che c’è un legame essenziale tra la preghiera e la povertà! .. Il vero orante è sempre un povero!
Ed è Dio stesso a chinarsi verso il povero, a prenderne la pienezza in Gesù obbediente al Padre fino alla Croce.
Per questo non si può corrompere Dio con doni perché in Lui “non c’è preferenza di persone. Al contrario, il povero e l’oppresso hanno ascolto privilegiato presso di Lui . La preghiera del povero è la sua vera potenza, che “attraversa le nubi né si quieta finchè non sia arrivata; non desiste finchè l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti.” Continua a leggere