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Vangelo Domeniche e Festività

XVIII Domenica del T.O. – L’AMORE che Cristo ci ha donato è la fonte della vera felicità, mentre la ricerca smisurata dei beni materiali è spesso sorgente di inquietudine!

Nella PRIMA LETTURA L’espressione hebel habalim, che traduciamo con «vanità delle vanità», è un superlativo ebraico. Il suo significato è: «soffio del vento, vapore, fumo». Dalla stessa parola hebel deriva il nome di Abele: il primo fratello che compare nella Bibbia (Gen 4,2) e scompare come un soffio.   

Il termine , ripetuto trentotto volte, è innegabile che costituisca uno dei temi principali del Qoelet. Non possiamo, però, affermare che la totalità infinita (il  «tutto ontologico») sia soffio, ma è soffio  “ tutto quello che sta sotto il sole “ per cui  l’espressione ha un tono di universalità ma non di infinitezza: non si può vedere oltre il sole. …. Continua a leggere

XVII Domenica del T.O. – Consegnandoci il ” Padre Nostro”, Gesù ci invita a fare esperienza di preghiera, mettendoci direttamente in comunicazione col Padre, suscitando una nostalgia per una relazione personale con Dio, con il Padre.

La PRIMA LETTURA [ ad una prima  riflessione, sembra presentarci ] una contrattazione abile, scaltra. Abramo è un ottimo commerciante. Prima si assicura l’accettazione del principio generale, poi, forte di questo principio, tira dicendo che il principio vale anche riducendo il numero. È una contrattazione abile e accanita. Ma la risposta che Dio dà supera di molto la domanda. [ Quella di Dio ] è tutta un’altra concezione che qui entra: non si tratta semplicemente di separare il giusto dall’ingiusto, ma di fare più conto di alcuni giusti che di una moltitudine di peccatori e, rovesciando la solidarietà in vicarietà, di salvare tutta la città in vista di alcuni. Continua a leggere

XVI Domenica del T.O. – Quando Gesù ci ” visita” tutto va messo da parte …. la sua presenza e la sua parola vengono prima di ogni cosa..!!

Il brano della PRIMA LETTURA assume la fisionomia di una vera “liturgia”, potente nel descrivere non solo la relazione tra Dio e Abramo, ma quella di ognuno che sia visitato dal Signore e dalla sua Parola. …   

Tutto il testo è segnato un’ alternanza tra il plurale e il singolare, tre e uno, della persona di Dio. …  

Ricordiamo anche la rappresentazione dei “tre angeli” come ikona dell’ospitalità e ikona della Trinità nella grande tradizione dell’oriente cristiano.

Dal v.2 c’è  un crescendo del movimento, della fretta, dell’impetuoso desiderio di accogliere e servire i tre; crescendo che si placherà al v.8 quando si potrà dire: “Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero, quelli mangiarono“. Continua a leggere

XV DOMENICA DEL T.O. – invece di interessarsi “oggettivamente” alla definizione del prossimo, Gesù invita a comportarsi “soggettivamente” da prossimo

La PRIMA LETTURA ribadisce che ogni bene viene dall’osservanza dei comandamenti. L’ascolto e l’osservanza dei comandamenti è segno della conversione, il ritorno al Signore nostro Dio con tutto il cuore e con tutta l’anima.

La conversione è pertanto un movimento dell’intimo, che è illuminato da Dio con una precisa sua parola, e ad essa aderisce. Essa scaturisce dalla conoscenza di Dio. La Parola si è fatta vicina a noi e noi possiamo udirla; infatti il comando risuona nell’oggi della nostra storia e della nostra esistenza come come un ordine che non richiede una mediazione interpretativa. Continua a leggere

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