Vangelo Domeniche e Festività
Pentecoste – Lo Spirito è l’Antipotere, passa attraverso la croce del Signore… non è il tappabuchi delle nostre miserie, … è la contestazione in radice della nostra libidine di potere, anche spirituale.
Nella PRIMA LETTURA lo Spirito inaugura “ il tempo della Chiesa”.
Risalta fortemente l’unità – sancita e stabilita dal dono dello Spirito – dei “ destinatari”, presentati insieme nel medesimo luogo.
Con la venuta dello Spirito Santo e la nascita della chiesa inizia in seno all’umanità una storia nuova, rovesciata rispetto all’esperienza della Babele biblica. Continua a leggere
Ascensione del Signore – Con Gesù l’uomo ritorna nel cuore di Dio
Nella PRIMA LETTURA l’invito a non rimanere fissi sulla nostra storia, ma neppure di stare col naso per aria. Bisogna camminare nel suo vangelo, per essere suoi testimoni. Si cammina con i piedi per terra, ma condotti dallo Spirito che verrà, avendo nel cuore la forza tutta nuova messa dal Signore.
La domanda che i discepoli fanno sul regno d’Israele nasce dal fatto che Gesù ha promesso come imminente la venuta dello Spirito. Ma è il Padre che stabilisce i tempi e i loro contenuti. A noi sta di adeguarci con un’azione corrispondente, senza avere la pretesa Di anticipare tempi che ancora non esistono. L’operare efficacemente in rapporto ai tempi e ai momenti prepara e può anticipare il tempo successivo, non per una logica interna alle cose ma per l’intervento divino. Ciò che è vecchio non può rinascere, quindi i tempi non cambiano per una loro intrinseca forza, ma per l’azione dello Spirito. Continua a leggere
VI Domenica di Pasqua – Non c’è più un tempio dove risiede il Signore, ma ogni creatura è il tempio dove Dio si manifesta.
Quanto proclamato dalla PRIMA LETTURA di oggi (inserita nel capitolo 15) si trova intenzionalmente al centro degli Atti e costituisce un punto di svolta nel racconto lucano.
Il Collegio apostolico e presbiterale di Gerusalemme riconosce ufficialmente l’evangelizzazione dei pagani iniziata da Pietro e portata avanti su ampia scala da Barnaba e Paolo. Essa porta la Chiesa alla rottura definitiva dalla sua matrice giudaica.
La discussione (anche se animata) è quasi un modo naturale di procedere della comunità.. Le opinioni diverse sono necessarie per giungere alla volontà di Dio. Un’unanimità troppo monolitica può essere pericolosa. Chi ha opinioni diverse deve essere visto in termini buoni, perché forse cerca il bene. Continua a leggere
V Domenica di Pasqua – “… Che vi amiate gli uni gli altri” – È questo un comandamento e non una scelta nostra: l’iniziativa è di Dio.
Nella PRIMA LETTURA Paolo e Barnaba ci mostrano come fondano una comunità e come ne avviano la vita. Essi, «dopo aver pregato e digiunato, li affidarono al Signore». … Niente consultazioni, niente progetti preventivi, niente accordi. Piuttosto gesti che, se non escludono l’impegno pastorale e apostolico, non riducono però la vita comunitaria a strategie pastorali più o meno accorte. Preghiera, digiuno, rimettere nelle mani del Signore la sorte dei fratelli: questi i tre gesti che assicurano la novità che Gesù Risorto vuole portare nella vita dei suoi. ( N. Galantino)