Vangelo Domeniche e Festività
Domenica delle Palme – Un Re al contrario: per culla una mangiatoia .. per scettro un grembiule … per trono la Croce
Le acclamazioni dell’ingresso in Gerusalemme e l’umiliazione di Gesù. Le grida festose e l’accanimento feroce. Questo duplice mistero accompagna ogni anno l’ingresso nella Settimana Santa, nei due momenti caratteristici di questa celebrazione: la processione con i rami di palma e di ulivo all’inizio e poi la solenne lettura del racconto della Passione.
Lasciamoci coinvolgere in questa azione animata dallo Spirito Santo, per ottenere quanto abbiamo chiesto nella preghiera: di accompagnare con fede il nostro Salvatore nella sua via e di avere sempre presente il grande insegnamento della sua passione come modello di vita e di vittoria contro lo spirito del male.
V Domenica di Quaresima – Il perdono, mentre ci riconcilia e ci dona la pace, ci fa ricominciare una storia rinnovata.
Le letture di oggi ci guidano a comprendere in pienezza il dono della misericordia che, se autentica, comporta sempre una “novità” radicale. Così per il popolo d’Israele (PRIMA LETTURA) che, in una situazione di sbandamento, sperimenta ancora l’intervento nella sua storia da parte di Dio, capace di “aprire una strada nuova”. Anche Paolo (SECONDA LETTURA) conosce nella sua vita l’irruzione di Dio, che capovolge il suo modo di esistere e di giudicare ,tanto da ritenere un “guadagno” persino l’abbandono della posizione di prestigio che gli spettava. ( N. Galantino )
Dio non compie cose nuove se non una cosa sola nuova: Gesù…. (D. G. Dossetti, appunti di omelia, Gerico, 23.3.1980).
«Questa cosa nuova che il Signore fa è la Pasqua. (appunti di d. Pierluigi Castellini).
IV Domenica di Quaresima – La nostra vicenda è orribile mescolanza di figlio maggiore nelle pretese, presunzione e giudizio sugli altri e figlio minore perché ne facciamo di tutti i colori.
L’infamia d’Egitto, ricordata nella PRIMA LETTURA, è la schiavitù che non scompare fino a che i figli d’Israele non sono entrati nella terra promessa. Il passaggio del Giordano, la circoncisione e il mangiare la pasqua nella terra data a loro in eredità sono i segni che conducono i figli d’Israele alla libertà. Essi prendono possesso della terra osservando con esattezza la Legge del Signore per quello che riguarda la Pasqua. La carica profetica della Pasqua celebrata in Egitto ancora in schiavitù si attua nelle steppe di Gerico e quindi nella propria terra come uomini liberi. Continua a leggere
III Domenica di Quaresima – Dio è paziente con gli uomini perché li ama: e chi ama «comprende, spera, dà fiducia, non abbandona, non taglia i ponti, sa perdonare». Ecco «lo stile di Dio»
Nella PRIMA LETTURA notiamo come la parola vedere s’intrecci sia in Dio che in Mosè. Dio vede la miseria del suo popolo e si fa vedere nell’angelo a Mosè nel roveto, Mosè vede la fiamma che arde senza consumare il roveto e Dio vede Mosè che si sta avvicinando. Dopo il lungo silenzio del periodo egiziano di nuovo il Signore si manifesta e dichiara di non essere assente dalla schiavitù del suo popolo (sono sceso).
Come emerge oggi la visione di Dio dalle nebbie gelide delle nostre elucubrazioni mentali, dei nostri pensieri, delle nostre paure e delle nostre stesse visioni e previsioni?
Nel brano proclamato risalta anche il problema del nome di Dio, della sua identità. Continua a leggere