Vangelo Domeniche e Festività
XXVI Domenica del T.O – Il Signore ci educa ad andare oltre, ad aprire il cuore e a saper scorgere la sua presenza anche in luoghi e persone “non autorizzate”.
Nella PRIMA LETTURA lo Spirito riposa su Mosè secondo l’economia della Legge. Il fatto che Dio attinga da Mosè lo Spirito per comunicarlo ai settanta indica che Dio non esce da questa economia di cui Mosè è mediatore, ma è solo una economia parziale.. perchè data solo ai settanta ma il desiderio di Mosè che tutto il popolo sia profeta. Il dono dello Spirito non è solo su alcuni in rapporto alla missione che devono compiere (re consacrati, sacerdoti e profeti) ma è su tutti. Già in Es 19,6 viene detto :«Voi sarete per me un regno di sacerdoti…» Continua a leggere
XXV DOMENICA del T.O. – Gesù non finisce di insegnare quanto grande sia il farsi piccolo!!!
Nella PRIMA LETTURA due concezioni: quella del giusto, che pone la sua fiducia in Dio e quella dell’empio, che cerca di sfruttare la situazione presente partendo dalla negazione della presenza e dell’intervento di Dio. La lettura cristologia del testo appare evidente sia dalle espressioni parallele nei vangeli come pure dalla figura di Gesù, il giusto perseguitato. I nemici di Gesù non sono gli empi.. ma sono proprio i giusti chiusi entro la giustizia delle loro opere; giustizia che se se non diventa fede, si trasforma in condanna di Gesù.( G.B.) Continua a leggere
XXIV DOMENICA del T.O. – È facile dire a Gesù che egli è il Cristo, il Messia, ma è impossibile accettare un “Messia al contrario”, un Messia sofferente sconfitto.
La PRIMA LETTURA ci consegna l’immagine del servo sofferente, servo che prima di essere mite rispetto agli aggressori, è mite rispetto alla Parola. L’ultimo versetto ricorda la Passione del Signore, l’ora delle tenebre; i tizzoni ricordano le lanterne con cui sono andati a prendere il Signore, è una luce alternativa che non illumina. L’immagine della faccia dura come pietra il testo richiama il vangelo di Luca durante il viaggio di Gesù verso Gerusalemme. C’è pero una piccola differenza fra il servo e Gesù: il servo sopporta con fiducia e si offre per il bene di tutti; Gesù prega per i suoi persecutori e piange sulla città. Lui vuole portare tutti al Padre. Continua a leggere
XXIII Dom del T.O. – Il comunicare autentico non è solo una necessità .. è anche un traguardo da raggiungere…una partecipazione al mistero di Dio che è comunicazione.
I profeti sono quelli che danno libera voce a ciò che nell’uomo normale resta represso e Isaia è di questi. Egli nella I LETTURA esorta ad unire gli estremi: lo zoppo che salta e il muto che canta: aspettativa che viene proclamata nella certezza che Dio stesso è garante della veridicità. E il tempo del suo compiersi è già presente dentro di noi, anche se ci sono molti scoraggiati che non credono più ad un cambiamento. È la comunità, allora, che è chiamata a testimoniare che è possibili quanto proclamato dai profeti.